ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06765

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 508 del 22/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 22/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 22/10/2015
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 04/02/2016
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/10/2015

DISCUSSIONE IL 04/02/2016

SVOLTO IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06765
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Giovedì 22 ottobre 2015, seduta n. 508

   CRIPPA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   come ancora riscontrabile dall'apposita sezione dedicata all'interno del sito del Ministero dello sviluppo economico, in data 18 giugno 2015 sarebbe scaduto il permesso di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi denominato «Carisio», ubicato in parte del territorio delle province di Novara, Vercelli e Biella;
   gli operatori titolari di tale permesso di ricerca sono il «rappresentante unico» ENIS spa (con il 47,5 per cento delle quote) e i «Contitolari» Petroceltic Italia s.r.l. (con il 47,5 per cento delle quote) e Compagnia Generale Idrocarburi spa (con il 5 per cento delle quote);
   come riscontrabile dal sito web della società stessa, Petroceltic Italia spa risulta controllata da Petroceltic International Plc, la quale, come riportato da un articolo pubblicato in data 10 ottobre 2015 sul sito www.dorsogna.blogspot.it a firma Maria D'Orsogna dal titolo «La Petroceltic squattrinata e accusata di frode e corruzione», risulterebbe essere a sua volta controllata per il 29 per cento delle quote da Worldwide Capital Management, società di gestione di investimenti privati con sede presso le isole Cayman, noto paradiso fiscale internazionale;
   come riscontrabile da un articolo pubblicato dalla nota agenzia «Standard.co.uk» in data 16 luglio 2015 dal titolo «Rebel shareholder Worldview takes on Petroceltic over bond issue», già a febbraio la Worldwide capital management aveva espresso preoccupazioni per gli affari economici della Petroceltic International Plc tanto che, come riportato dall'articolo già citato di Maria D'Orsogna, il valore delle azioni della stessa Petroceltic International Plc sarebbe crollato in un solo anno del 34 per cento, arrivando ad un debito della società di circa 500 milioni di dollari;
   come ancora riportato dall'articolo sopracitato della D'Orsogna, secondo la Worldwide Capital Management «il valore dell'azienda Petroceltic International Plc è stato fortemente compromesso dai pagamenti illeciti e dai fondi sottratti in maniera fraudolenta dalla Petroceltic. La Worldview accusa la Petroceltic di management inappropriato e fallimentare.»;
   in data 23 luglio 2015 l'interrogante ha provveduto a depositare un'interrogazione a risposta in Commissione al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare assegnata alla Commissione attività produttive della Camera dei deputati a tutt'oggi senza risposta, in cui, fra gli altri fatti, si provvedeva a riportare come uno degli azionisti dell'altro dei contitolari del progetto Carisio, Compagnia Generale Idrocarburi spa, risultasse aver dichiarato fallimento in data 26 maggio 2015 –:
   se, considerata la chiara crisi economica che sta affrontando la società di controllo di Petroceltic Italia srl, quest'ultima possa ancora soddisfare i criteri di garanzia economica forniti ai tempi della presentazione di istanza per il progetto «Carisio»;
   considerata la crisi finanziaria di Petroceltic International Plc sommata al fallimento di uno degli azionisti di Compagnia Generale Idrocarburi spa, se i Ministri interrogati ritengano o meno di riconsiderare, al vaglio dei criteri di sostenibilità economica/finanziaria, l'ammissibilità dell'istanza di permesso di ricerca in questione in base al fatto che, ad avviso dell'interrogante, due dei tre soggetti coinvolti in Carisio non sembrano fornire realistiche garanzie economiche. (5-06765)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-06765

  Rispetto a quanto rappresentato dall'Onorevole Interrogante, come già riferito in occasione della risposta fornita all'atto n. 5-06141, si fa presente che il permesso di ricerca «CARISIO», rilasciato nel 2006, è attualmente nella titolarità delle società ENI S.p.A. e Petroceltic Italia S.r.l., ciascuna per una quota pari al 47,5 per cento, e della società Compagnia Generale Idrocarburi S.p.A., per il restante 5 per cento. La società ENI S.p.A., in qualità di «rappresentante unico» è il soggetto interlocutore con le Amministrazioni e con i terzi per l'assolvimento degli obblighi che la normativa di settore prevede per l'esercizio dei titoli minerari.
  Occorre, inoltre, precisare che ciascun contitolare è responsabile in solido nei confronti della Pubblica Amministrazione e dei terzi per gli obblighi attinenti all'esercizio dell'attività ricadente nell'ambito del titolo.
  Ciò detto, per il citato permesso di ricerca, che risulta sospeso dal 2012, il rappresentante unico Eni S.p.A. ha richiesto un'ulteriore proroga della sospensione del titolo minerario. Sono attualmente in corso le verifiche necessarie alla valutazione di tale richiesta il cui eventuale accoglimento comporterà una nuova sospensione del titolo. In caso di proroga della sospensione, nessuna attività verrà svolta dagli operatori e dunque non saranno necessarie valutazioni relative alla capacità economica/finanziaria dei titolari.
  Tali verifiche si renderanno necessarie solo al momento in cui verranno riprese le attività di ricerca, come, tra l'altro, già previsto dalla normativa di settore.
  Il Ministero dello sviluppo economico, quindi, continuerà anche nelle successive fasi autorizzative a fornire tutte le informazioni che il Parlamento ritenesse utile acquisire.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrocarburo

crisi monetaria

fallimento