ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06747

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 507 del 21/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 21/10/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 21/10/2015
Stato iter:
22/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/10/2015
Resoconto FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2015
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 22/10/2015
Resoconto FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/10/2015

SVOLTO IL 22/10/2015

CONCLUSO IL 22/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06747
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

   FRUSONE, PAOLO NICOLÒ ROMANO, MASSIMILIANO BERNINI, RIZZO, BASILIO, CORDA, TOFALO e PAOLO BERNINI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   in data 2 marzo 2015, durante la messa in onda di un programma televisivo di informazione giornalistica (TG La7 delle ore 20.00), sono state rese pubbliche delle immagini riportanti i dati di volo di alcuni aeromobili tra i quali veniva evidenziato quello utilizzato dal Presidente del Consiglio dei ministri sulla tratta Firenze-Roma che, nella stessa mattinata aveva effettuato un atterraggio di emergenza in un campo sportivo a Badia al Pino in provincia di Arezzo;
   da fonti di stampa è possibile apprendere che, a seguito della citata trasmissione televisiva, veniva avviata un'inchiesta; inoltre, con riferimento a tale inchiesta, si apprende che il segretario del Partito per la tutela dei diritti dei militari e forze di polizia (Pdm) ha dichiarato che: «Sicuramente da Palazzo Chigi qualcuno aveva chiesto la testa del responsabile di quello che evidentemente è stato ritenuto un vero e proprio reato di “lesa maestà”»;
   da informazioni diffuse sul web, il 20 ottobre 2015, è stato possibile apprendere che la citata inchiesta avrebbe riguardato «tre dei militari presenti in servizio presso la sala operativa del Distaccamento Aeroportuale di Brindisi» e che si «sarebbe conclusa senza che sia stato possibile attribuire ad alcuno dei presunti colpevoli la effettiva responsabilità della divulgazione delle informazioni sul volo del velivolo utilizzato da Matteo Renzi il 2 marzo scorso» e che uno dei tre militari sarebbe già stato «pesantemente sanzionato con la privazione della libertà per due giorni»;
   consta agli interroganti che i procedimenti disciplinari avviati a seguito della conclusione della citata inchiesta sarebbero tre, di cui uno già concluso, appunto, con l'irrogazione della sanzione disciplinare della consegna di rigore, ovvero con la privazione della libertà, mentre i restanti si svolgeranno nei prossimi giorni;
   consta altresì agli interroganti che i tre sottufficiali in questione abbiano sempre mostrato attaccamento alla divisa e siano unanimemente considerati ottimi militari, riportando costantemente valutazioni eccellenti ed il plauso dei diretti superiori;
   sui voli del Presidente del Consiglio e su quelli dei Ministri, compreso il Ministro della difesa (ma basta consultare i sintetici report mensilmente pubblicati sul sito del Governo per rendersi conto che non sono i soli a fare un uso estremamente disinvolto dei voli di Stato, come, ad esempio, fa anche il Ministro dell'interno sulla tratta Roma-Catania-Roma, quasi ogni fine settimana), dati i precedenti e i costi spropositati, aumentati anche grazie all'ultima decisione del Presidente del Consiglio Renzi relativa al nuovo aereo AirBus A340, c’è una legittima sensibilità della pubblica opinione che richiederebbe una maggiore trasparenza e disponibilità delle istituzioni nel dare il massimo delle informazioni come, ad esempio, la pubblicazione integrale degli atti che costituiscono il presupposto alla concessione dell'autorizzazione all'uso del volo di Stato secondo la vigente normativa. Invece si sta procedendo, a giudizio degli interroganti, con una generica e ingiusta caccia ai colpevoli ad ogni costo attribuendo sempre ad avviso degli interroganti arbitrariamente, la divulgazione delle notizie a personale la cui responsabilità è consistita solamente nell'essere presenti in attività di servizio nel medesimo giorno del fatto e nella stessa sede da cui l'autorità militare ritiene siano state divulgate le notizie, che già i mezzi di informazione avevano reso noto con i Tg delle 13.00 –:
   se il Governo ritenga accettabile per un Paese che si definisce democratico l'uso di un metodo che appare agli interroganti contrario ai principi dell'ordinamento italiano e che, a giudizio degli interroganti in assenza dell'individuazione di un responsabile certo, sembra proteso con ogni sforzo a colpire in modo indiscriminato e alquanto generico chi il 2 marzo 2015, per il solo fatto di essere in servizio, si trovava presso la sala operativa Radar/APP del distaccamento aeroportuale di Brindisi, e conseguentemente quali immediate iniziative intenda avviare per riparare il danno arrecato ai tre militari. (5-06747)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-06747

  Nel caso in esame, secondo quanto riferito dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica, la linea gerarchica ha valutato, secondo le vigenti disposizioni e nel libero esercizio della potestà discrezionale attribuita, se vi siano state azioni, manifestazioni o atteggiamenti incompatibili con i principi e i doveri che debbono informare la vita del militare.
  Tanto premesso, si rileva preliminarmente che uno dei procedimenti disciplinari è stato sospeso in quanto l'interessato ha chiesto la proroga dei termini per integrare la difesa del militare.
  Per ciò che riguarda gli altri due militari si rappresenta che uno dei due, in quel giorno presente nella sala operativa come «Controllore in addestramento», è stato sanzionato con due giorni di consegna di rigore ai sensi dell'articolo 1399 del Codice dell'ordinamento militare per aver violato:
   il dovere di operare per assolvere i compiti istituzionali con senso di responsabilità e consapevole partecipazione;
   la convinzione della necessità di adempiere integralmente ai doveri che derivano dalla condizione di militare;
   la negligenza e l'omissione nell'espletamento di un servizio secondo le modalità prescritte.

  L'altro militare presente nella sala in qualità di «Controllore di avvicinamento di sorveglianza radar terminale» nonché «responsabile operativo e disciplinare di turno» è stato invece sanzionato con cinque giorni di consegna di rigore ai sensi del medesimo articolo per aver violato:
   inosservanza delle norme in tema di sicurezza e di prevenzione nell'ambito del proprio comando, ufficio, unità ed ente, avuto riguardo anche dell'entità del danno cagionato;
   allontanamento, senza autorizzazione o in contrasto a una prescrizione, da luogo militare o durante il servizio;
   senso di responsabilità;
   servizi regolati da consegna;
   doveri dei superiori;
   doveri attinenti al giuramento e al grado.

  Per completezza di trattazione va sottolineato che avverso il provvedimento i militari possono proporre ricorso gerarchico, giurisdizionale al TAR o straordinario al Presidente della Repubblica e che l'Amministrazione Difesa ha adottato un criterio graduale e proporzionale nell'irrogazione delle sanzioni in ragione anche della tipologia di incarico ricoperta.
  Ciò in quanto la particolare natura e delicatezza dell'incarico richiedono la massima disciplina nella gestione delle attività di rispettiva competenza.
  I procedimenti disciplinari in discussione, pertanto, risultano ancorati a legittimi presupposti di fatto e di diritto dal momento che le azioni poste in essere hanno trovato puntuale fondamento e riferimento nelle disposizioni legislative esistenti in materia e nei fatti accertati, risultando una diffusione di materiale video che – in presenza di una adeguata azione di vigilanza incombente sugli interessati – non si sarebbe diversamente verificata.
  Al riguardo sembra superfluo sottolineare come questa diffusione sia risultata e risulti grave, costituendo una palese lesione di profili di sicurezza nazionale e di conseguente tutela finalizzata alla protezione di personalità particolarmente esposte al rischio quali, ad esempio, il Presidente del Consiglio dei ministri. Su questo tema, per ultimo, va ricordato che sono tuttora in corso indagini di polizia giudiziaria al fine di individuare i responsabili, a titolo doloso, della illecita divulgazione delle notizie in questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aereo

diffusione delle informazioni

personale militare