ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06515

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 492 del 29/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/09/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 29/09/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/09/2015
Stato iter:
30/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/09/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 30/09/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 30/09/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/09/2015

SVOLTO IL 30/09/2015

CONCLUSO IL 30/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06515
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Martedì 29 settembre 2015, seduta n. 492

   ZARATTI, PIRAS e PELLEGRINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   la normativa vigente, il decreto-legge del 15 febbraio 2010, n. 31, prevede la predisposizione di una proposta di carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e di un progetto preliminare relativi alla localizzazione di un deposito nazionale delle scorie nucleari da parte della Sogin spa (la società statale per lo smantellamento degli impianti nucleari italiani e la gestione dei rifiuti radioattivi), da approvare solo successivamente a necessarie valutazioni dell'Ispra e all'organizzazione di un seminario nazionale a cui partecipino regioni, province e comuni sul cui territorio ricadono le aree interessate dalla suddetta proposta, nonché l'UPI, l'ANCI, le associazioni degli industriali delle province interessate, le associazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio, le università e gli enti di ricerca presenti nei territori interessati, ex articolo 27, comma 4, del suddetto decreto legislativo;
   il deposito nazionale, infrastruttura di superficie dove collocare rifiuti radioattivi, condurrà alla sistemazione definitiva di circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività e allo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività;
   dei circa 90 mila metri cubi di rifiuti radioattivi, ricorda Sogin, il 60 per cento deriverà dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari, mentre il restante 40 per cento dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca, che continueranno a generare rifiuti anche in futuro;
   la pubblicazione della Carta e quella contestuale del progetto preliminare, spiega la Sogin, «apriranno una fase di consultazione pubblica e di condivisione, che culminerà in un Seminario nazionale, dove saranno invitati a partecipare tutti i soggetti coinvolti ed interessati»;
   l'articolo 27, comma 3, del succitato decreto-legge, prevedeva la pubblicazione tempestiva sul sito internet della Sogin spa della proposta di carta nazionale e del progetto preliminare;
   tale tempistica, tuttavia, è stata dilatata attraverso il decreto legislativo del 4 marzo 2014, n. 45, che ha disposto la trasmissione all'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) della proposta di Carta nazionale da parte della Sogin;
   l'Ispra doveva, entro 60 giorni, validarne e verificarne i dati, inviando una relazione ai Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, i quali, a loro volta, dovevano comunicare, ai sensi del novello comma 1-bis dell'articolo 27, il proprio nulla osta alla Sogin ai fini della pubblicazione della proposta di Carta nazionale entro 30 giorni, dopo il recepimento degli eventuali rilievi ministeriali contenuti nel nulla osta;
   il 2 gennaio 2015 la Sogin ha consegnato ad Ispra la carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale;
   il percorso istituzionale previsto, teoricamente in 90 giorni, avrebbe dovuto condurre alla pubblicazione della proposta di carta nazionale all'inizio del mese di aprile 2015, ma la possibilità dettata da una normativa non chiarissima circa i tempi necessari al recepimento dei rilievi ministeriali ha condotto a un dilatarsi ulteriore dei tempi;
   il comma 4 dell'articolo 27 del decreto-legge n. 31 del 2010, prevedeva l'organizzazione del suddetto seminario nazionale entro 60 giorni dalla pubblicazione della proposta di carta; tuttavia, il decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, ha prorogato da 60 a 120 giorni tali tempistica attraverso il comma 4-bis dell'articolo 9;
   il 16 giugno l'ISPRA ha comunicato di aver ricevuto dalla Sogin l'aggiornamento della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale e della relativa documentazione;
   in data 20 luglio 2015 l'ISPRA ha consegnato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministero dello sviluppo economico l'aggiornamento della relazione;
   i Ministeri avevano a disposizione 30 giorni per trasmettere a Sogin il nulla osta alla pubblicazione della carta che avrebbe dunque dovuto essere pubblicata entro il 20 agosto;
   tuttavia, in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione de 24 agosto 2015, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti ha dichiarato: «abbiamo ritenuto con il Mise di fare un ulteriore approfondimento. Non è facile fare una mappa dei siti idonei per ospitare il deposito nazionale. L'operazione ha richiesto più tempo di quanto avessimo preventivato», aggiungendo, inoltre, che non è possibile per il Ministero pronunciarsi sui tempi di pubblicazione;
   la pubblicazione della carta continua, dunque, ad essere procrastinata, dilatando l'avvio del seminario nazionale e, dunque, dell'informazione e della partecipazione degli enti territoriali e locali e dei cittadini;
   l'accesso all'informazione e la partecipazione sono due elementi centrali dei processi decisionali in materia ambientale, come riconosciuto nella convenzione di Aarhus sul diritto di accesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale del 1998, ratificata in Italia con la legge n. 108 del 16 marzo 2001, e dal diritto comunitario attraverso le direttive 2003/4/CE e 2003/35/CE;
   il ritardo appare ampiamente in contraddizione non soltanto con quanto previsto dalla legge, ma anche con quanto dichiarato fino ad oggi dal Governo: si ricorda, in tal senso, come il 20 febbraio 2015 sia stato approvato in aula l'ordine del giorno 9/02803-A/149, presentato dall'onorevole Piras, in cui si richiedeva il rispetto della tempistica prevista dalla normativa vigente in modo tale da non dilatare ulteriormente l'avvio della fase di consultazione pubblica;
   tale ordine del giorno aveva ricevuto inizialmente il parere contrario del Governo, poiché appariva «ultroneo», pleonastico;
   la proposta di carta è invece, ancora, ad avviso degli interroganti inspiegabilmente, secretata, a tutti i livelli istituzionali, negando così la possibilità ai governi regionali e ai livelli parlamentari di poter sapere quali territori sono stati individuati in via preliminare per la costruzione del deposito nazionale –:
   quali siano le motivazioni che, ad oggi, impediscono di trasmettere il nulla osta a Sogin per la pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e se non si ritenga di procedere immediatamente alla pubblicazione della carta e del progetto preliminare relativi alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari, avendo il Governo non soltanto dilatato i tempi previsti dalla legge sino alla loro ultima scadenza, ma risultando in ritardo di più di un mese, tanto da ledere il diritto dei cittadini all'accesso alle informazioni ambientali, riconosciuto a livello nazionale, europeo e internazionale. (5-06515)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 30 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-06515

  La procedura e la relativa tempistica per giungere alla individuazione, al termine di un lungo percorso condiviso e trasparente, di un sito idoneo a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, sono disciplinate dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 45 del 2014, il quale regolamenta finanche i soggetti che parteciperanno al processo partecipativo successivo alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, in sigla CNAPI.
  Lo scorso 20 luglio la proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) è pervenuta agli uffici dei Ministeri competenti (MATTM e MISE) che si sono immediatamente messe al lavoro perché possano essere compiute al più presto le valutazioni necessarie al fine di comunicare il nulla osta alla pubblicazione della CNAPI, a seguito della quale inizierà la fase di consultazione pubblica nel cui ambito tutti i soggetti coinvolti e/o interessati potranno formulare osservazioni e proposte.
  Si rappresenta che le valutazioni di competenza del Ministero dell'ambiente sono tuttora in corso, essendo la tematica di particolare complessità tecnica, come peraltro già evidenziato dal Ministro Galletti in altre sedi.
  Il processo partecipativo che avrà inizio dalla pubblicazione della CNAPI, ad ogni modo, troverà un momento particolarmente qualificante nel «seminario nazionale», nel corso del quale verranno approfonditi tutti i problemi e gli aspetti tecnici relativi al deposito nazionale e al parco tecnologico che lo ospiterà, per poi giungere alla istruttoria finale di approvazione della «Carta». Al fine di addivenire alla effettiva individuazione del sito, peraltro, si renderanno necessari ulteriori passaggi amministrativi caratterizzati da una intensa partecipazione degli enti territoriali. Successivamente alla approvazione della «Carta», infatti, potranno essere formulate le dichiarazioni di interesse da parte delle amministrazioni territoriali interessate, propedeutiche agli approfondimenti di dettaglio e alla individuazione del sito definitivo, secondo le procedure partecipative delineate con il già citato articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010.
  Qualsiasi indicazione o supposizione in merito alla notorietà di aree potenzialmente idonee, al momento, è quindi da ritenersi prematura nonché infondata.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

accesso all'informazione comunitaria

disattivazione di centrale