ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 477 del 08/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 04/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LABRIOLA VINCENZA MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 03/03/2016


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/09/2015
Stato iter:
03/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 03/03/2016
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/09/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/03/2016

DISCUSSIONE IL 03/03/2016

SVOLTO IL 03/03/2016

CONCLUSO IL 03/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06291
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 8 settembre 2015
modificato
Giovedì 3 marzo 2016, seduta n. 582

   RIZZETTO, LABRIOLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   è noto che a seguito della riforma previdenziale «Fornero» introdotta nel dicembre 2011, sono stati modificati i presupposti per accedere al trattamento pensionistico non consentendo di godere del diritto alla pensione a migliaia di persone che avevano provveduto al versamento dei contributi previdenziali;
   in particolare, si è determinata la categoria dei cosiddetti «esodati», ossia decine di migliaia di lavoratori vicini al raggiungimento dei requisiti per avere la pensione, che hanno lasciato il mondo del lavoro in forza di accordi tra le parti sociali che prevedevano l'accompagnamento alla pensione in base alla normativa previgente la riforma. Una volta esaurito il rapporto di lavoro, la modifica improvvisa dei requisiti per accedere all'assegno previdenziale con l'aumento dell'età pensionabile, ha lasciato questi lavoratori senza reddito e ancora lontani dalla soglia per ottenere la pensione;
   per riparare a tale grave situazione, di notevole contenuto sociale, nel tempo l'Esecutivo ha adottato provvedimenti di «salvaguardia» per consentire ad alcune categorie di persone di accedere al trattamento previdenziale in base alla normativa previgente la «riforma Fornero»; tuttavia questa grave situazione non è stata ancora risolta soprattutto perché costituirebbe un considerevole «salasso» per le finanze pubbliche; difatti si è stimato che tale manovra costerebbe decine di miliardi di euro;
   tuttavia, nel mese di giugno 2014 si era prospettata la possibilità per l'Italia di accedere al fondo sociale europeo per far fronte alla drammatica situazione in cui si trovano gli esodati. Sul punto, infatti l'allora Commissario europeo, Laszlo Andor, rispondendo ad un'interrogazione (P-004363-14), aveva prospettato la possibilità di avvalersi del fondo sociale europeo per gli esodati confermando il proprio parere positivo sull'utilizzo del fondo, se finalizzato a favorire il «reinserimento lavorativo e la dignità di reddito pensionistico dei lavoratori». Tuttavia, a quanto è dato sapere, per poter accedere al Fondo, l'Italia ne avrebbe dovuto fare richiesta entro il 21 luglio 2014 e a ciò le istituzioni competenti non hanno provveduto;
   dinanzi alla situazione di estrema gravità determinata dalla «riforma Fornero», si ritiene oltremodo assurdo non aver provveduto ad avanzare richiesta per accedere al fondo in questione, in modo da sostenere coloro che sono rimasti ingiustamente senza reddito a causa della riforma pensionistica –:
   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato rispetto ai fatti esposti in premessa;
   quali siano le motivazioni per le quali non sarebbe stata presentata una richiesta per accedere al Fondo sociale europeo, che include investimenti per assistenza sociale, al fine di sostenere i cosiddetti esodati rimasti senza reddito a causa della «riforma Fornero»;
   se e quali iniziative intenda intraprendere il Ministro per accedere a dei fondi europei per fronteggiare e risolvere la situazione degli esodati, verificando se sia ancora possibile farne richiesta da parte dell'Italia. (5-06291)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06291

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Rizzetto, inerente all'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo (FSE) per l'adozione di misure in favore dei cosiddetti esodati faccio presente quanto segue.
  La selezione degli interventi da finanziare mediante il Fondo sociale europeo viene effettuata dagli Stati membri dell'Unione europea sulla base dell'accordo di partenariato e dei programmi operativi convenuti con la Commissione europea.
  In particolare, il Ministero che rappresento ha presentato due Programmi operativi nazionali (PON) cofinanziati dal Fondo sociale europeo: il PON Iniziativa Occupazione giovani, approvato dalla Commissione europea con decisione dell'11 luglio 2014, e il PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione, approvato dalla Commissione europea con decisione del 17 dicembre 2014.
  Tali Programmi prevedono – in coerenza con le finalità proprie del Fondo sociale europeo – interventi di politica attiva del lavoro finalizzati all'inserimento, ovvero al reinserimento, di determinati soggetti nel mercato del lavoro.
  Nello specifico, il PON Iniziativa Occupazione giovani individua quale target di riferimento i giovani NEET di età compresa tra i 15 ed i 29 anni, mentre il PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione ha come destinatari, tra l'altro, i disoccupati di lunga durata, i giovani fino ai 35 anni di età, le donne, gli immigrati.
  Pertanto, tra i destinatari degli interventi di politica attiva previsti dai due Programmi operati nazionali non rientrano i cosiddetti esodati intendendosi per tali quei lavoratori che, prossimi al raggiungimento dei requisiti pensionistici, hanno lasciato il mondo del lavoro in forza di specifici accordi tra le Parti sociali che prevedevano l'accompagnamento alla pensione sulla base della normativa previgente la cosiddetta «Riforma Fornero».
  Tali soggetti infatti, per le loro peculiari caratteristiche, si prestano invece ad essere destinatari di interventi di politica passiva del lavoro che, com’è noto, mirano a contrastare la disoccupazione e i disagi ad essa connessi attraverso misure di supporto come il sostegno al reddito.
  In ogni caso, voglio ricordare che il Governo – sin dal suo insediamento – ha dimostrato particolare sensibilità alle problematiche degli esodati attraverso interventi di salvaguardia finalizzati a consentire a tali lavoratori l'accesso al pensionamento sulla base dei requisiti pensionistici previgenti alla cosiddetta «Riforma Fornero». Da ultimo, infatti, la legge di stabilità per il 2016 ha previsto un ulteriore intervento (il settimo) in favore di tali soggetti, garantendo l'accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti ad ulteriori 26.300 soggetti, sia individuando nuove categorie di soggetti beneficiari, sia incrementando i contingenti di categorie già oggetto di precedenti salvaguardie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

condizione di pensionamento

pensionato

utilizzazione degli aiuti