ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06110

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 467 del 23/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 22/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 22/07/2015
Stato iter:
23/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/07/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 23/07/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/07/2015

SVOLTO IL 23/07/2015

CONCLUSO IL 23/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06110
presentato da
BORDO Franco
testo di
Giovedì 23 luglio 2015, seduta n. 467

   FRANCO BORDO, SCOTTO e ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il piano nazionale degli Aeroporti (PNA), predisposto nel febbraio dell'anno 2012 dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e dall'ENAC, prevedeva che la Macroarea del centro Italia comprendeva gli aeroporti di Fiumicino, Roma Ciampino, Ancona, Perugia e Pescara;
   il sistema aeroportuale del Lazio risultava formato dai seguenti aeroporti: 1) aeroporto di Fiumicino, quale hub internazionale; 2) aeroporto di Roma Ciampino, come City Airport; 3) aeroporto di Viterbo, quale terzo scalo dedicato ai soli voli low cost, con entrata in funzione entro il 2019;
   il traffico previsto al 2030, per gli aeroporti del Lazio, era stato articolato fra un minimo, un medio e un massimo di passeggeri/anno (p/a), il cui dato finale era stato fissato come segue: 1) Fiumicino: min. 70 milioni (p/a), medio 75 milioni (p/a), max 80 milioni (p/a); 2) Ciampino: min. 3 milioni (p/a), medio 3 milioni (p/a), max 3 milioni (p/a); 3) Viterbo: min. 6 milioni (p/a), medio 8 milioni (p/a), max 10 milioni (p/a);
   nell'ultimo Piano nazionale degli aeroporti presentato dal Governo nel corso della conferenza Stato-regioni svoltasi il 19 febbraio 2015, negli aeroporti del Lazio, cioè Fiumicino e Ciampino-Viterbo è stato stralciato secondo i tre scenari, il traffico totale per l'anno 2030 è stato previsto come segue: 1) Fiumicino: min. 63 milioni (p/a), medio 67,5 milioni (p/a), max 72 milioni (p/a); 2) Ciampino: min. 2.2 milioni (p/a), medio 2.4 milioni (p/a), max 2.7 milioni (p/a);
   in funzione del Piano nazionale degli aeroporti del 2012, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 dicembre 2012 è stato approvato l'Atto unico della convenzione-contratto di programma ENAC-AdR, l'aeroporto di Viterbo, è stato stralciato senza addurre nessuna motivazione, facendo così venire meno, per la regione Lazio, il terzo aeroporto che per il suo volume di traffico si sarebbe posto tra i primi aeroporti d'Italia;
   per fare fronte ai primi interventi infrastrutturali per Viterbo erano stati stanziati 325 milioni di euro che, dato l'avvenuto stralcio dell'aeroporto, sarebbero stati indirizzati/utilizzati per la realizzazione di infrastrutture necessarie all'aeroporto di Fiumicino;
   lo stralcio dell'aeroporto di Viterbo è avvenuto nonostante fosse in essere l'intesa programmatica del 31 gennaio 2008 fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Lazio che prevedeva la delocalizzare del traffico dei voli low cost dall'aeroporto di Ciampino a quello di Viterbo;
   la convenzione-contatto di programma ENAC-AdR in parola ed i relativi allegati tracciano la pianificazione e lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi del sistema aeroportuale di Fiumicino da realizzarsi in due fasi: 1) Fiumicino Sud, da svilupparsi fra il 2012 e il 2021 e prevedeva la costruzione, riorganizzazione e ristrutturazione, entro l'attuale sedime, delle infrastrutture esistenti; 2) se nell'anno 2021 sarà raggiunto il volume di passeggeri di 51 milioni, verrà sviluppato fra il 2022 e il 2044 Fiumicino Nord, consistente nella realizzazione del secondo aeroporto a nord dell'attuale sedime;
   la zona interessata all'ipotesi del raddoppio dell'aeroporto è di ben 1300 ettari di territorio tutti ricadenti all'interno della riserva naturale statale del litorale romano totalmente vincolati a zona 1 (totalmente inedificabile) e 2 (edificabile a fini agricoli);
   sui terreni dove è ipotizzato la realizzazione del secondo aeroporto, prima della bonifica idraulica sorgeva lo «stagno di Maccarese» per cui la Commissione parlamentare d'inchiesta istituita con legge n. 325 del 1961 dichiarava che i terreni non erano idonei per la realizzazione dell'aeroporto;
   sempre nei terreni interessati al raddoppio dell'aeroporto insistono molti siti archeologici fra cui il villaggio dell'età del rame denominato Fianello-Le Cerquete;
   negli ultimi anni, in particolare nell'aeroporto di Fiumicino, si registra una significativa e costante flessione di voli e passeggeri rispetto alle previsioni sulle quali è basata la vigente convenzione contratto di programma ENAC-AdR;
   dai dati pubblicati da ENAC, rispetto alle previsioni contenute nella convenzione contratto di programma, a Fiumicino e Ciampino, i passeggeri/anno sono stati i seguenti: Fiumicino 1. 2012 – 313.850 mov/a con 37,6 milioni p/a rispetto una previsione di 38,3 milioni (-3,4 per cento); 2. 2013 – 301.922 mov/a con 35,9 milioni p/a contro una previsione di 39 milioni (-7,2 per cento); 3. 2014 – 312.118 mov/a con 38,6 milioni p/a contro una previsione di 39,6 milioni (-2,5 per cento);
   negli stessi anni, nel solo aeroporto di Fiumicino, i passeggeri dei voli low cost hanno registrato significativi incrementi: 6.9 milioni p/a nel 2012; 6.1 milioni p/a nel 2013 e 9.5 milioni p/a nel 2014; mentre per l'aeroporto di Ciampino dove insistono solo voli low cost, negli stessi anni, abbiamo la seguente situazione: 4.5 milioni p/a; 4.7 milioni p/a; 5 milioni p/a;
   escludendo i passeggeri dei voli low cost l'aeroporto di Fiumicino avrebbe registrato un calo del traffico ancora più rilevante, stimabile tra il -22 per cento ed -25 per cento rispetto alle previsioni;
   i passeggeri anno dei voli low cost, negli aeroporti della Capitale, nel 2014, sono stati di 14,5 milioni, quantità che di fatto giustificherebbe, sin da ora, l'individuazione di un aeroporto di servizio a quello di Fiumicino dove dislocare tutti i voli low cost e che sarebbe per volume di traffico il terzo aeroporto d'Italia;
   i voli low cost dell'aeroporto di Ciampino devono essere notevolmente ridimensionati, cioè non devono superare i 60 movimenti giornalieri, al fine di alleggerire la pressione dell'inquinamento acustico e atmosferico;
   appare quanto mai urgente l'immediata apertura di un aeroporto di supporto di Fiumicino per i voli low cost, come avviene in tutta Europa che non risulti a ridosso dei centri abitati, in modo tale da evitare che Fiumicino, da hub intercontinentale quale dovrebbe essere, diventi il punto di riferimento di voli low cost;
   ad esempio, l'individuazione dell'Aeroporto di Latina Scalo, quale aeroporto di supporto dell'Aeroporto di Fiumicino per i voli low cost, potrebbe rappresentare la più logica e la più praticabile nel breve periodo, rappresentando un volano per lo sviluppo dell'economia pontina, permettendo di creare un reale Network Aeroportuale del Lazio;
   la scelta dell'aeroporto a Latina è infatti supportata da uno studio di prefattibilità, commissionato dall'ente camerale, al Centro di ricerca di logistica e trasporti della facoltà di ingegneria, Università La Sapienza di Roma, dipartimento di idraulica, trasporti e strade e presentato già in data 28 febbraio 2007 nella sala consiglio della camera di commercio. Alla presentazione dello studio erano presenti il comune di Latina, la provincia di Latina, oltre ai rappresentanti di Confindustria, Federlazio, Confesercenti, Confcommercio, Lega Coop e Confcooperative, della CGIL, CISL e della UGL;
   lo studio presentato ha infatti rafforzato la fattibilità del progetto di realizzazione dell'aeroporto in provincia di Latina, indicando, in modo scientifico, verificata l'esistenza di condizioni tecniche, i punti di forza della scelta, a cominciare dalla vicinanza della stazione ferroviaria e dalla riscontrata insussistenza di vincoli ambientali ed archeologici, quale migliore ipotesi da perseguire per la sua localizzazione l'attuale sede del «Comani»;
   l'attività di studio condotta ha definito lo scenario di riferimento con l'identificazione dei fattori di successo dell'aeroportualità minore a livello europeo, una previsione della domanda passeggeri e del cargo aereo e, quindi, una verifica degli aspetti infrastrutturali dell'aeroporto di Latina con la successiva ipotesi di prefattibilità;
   il Comani, attuale aeroporto militare, ha avuto inoltre un largo consenso di indirizzo a livello regionale quale nuovo polo aeroportuale, come peraltro indicato nelle linee guida dell'assessorato alla mobilità della regione Lazio che pone l'obiettivo di soddisfare il potenziale di domanda, sviluppare le opportunità di traffico turistico e merci e di valorizzare le specializzazioni e le economie di scala;
   tale polo aeroportuale potrebbe infatti assorbire, a fronte di una domanda complessiva di 69 milioni di passeggeri stimata per il 2020 (così indicato in un recente studio dell'ENAC), tra i 6,5 milioni ed i 13 milioni di passeggeri, considerando che la capacità degli aeroporti di Roma arriverebbe a coprirne al massimo 56 milioni; lo scalo di Latina, pertanto, potrebbe accogliere, da subito, il traffico charter e low cost trasferito da Ciampino e quello turistico diretto a Roma, Napoli e tutte le località turistiche tra le due grandi mete;
   per il traffico cargo, di contro, stando alle limitate movimentazioni di merce via aerea nel Lazio, dovute alla insufficienza di servizi doganali e aeroportuali efficienti e con costi competitivi, è stata suggerita la via della specializzazione merceologica, con la realizzazione di piattaforme dedicate e/o di business park, così come implementato anche in altri Paesi europei (si è riportato l'esempio dell'aeroporto di Vatry specializzato nel florovivaismo);
   importante è inoltre considerare che la distanza tra Roma e Latina è di soli 60 chilometri, e che con il progetto della «Super Pontina», ormai avviato dalla, regione Lazio, creerebbe le migliori condizioni anche in termini di collegamento longitudinale via gomma. Il traffico via ferro è inoltre già garantito dalla tratta Roma-Latina, che liberata dalla alta velocità permette un collegamento veloce in termini di percorrenza, infatti, con scarsi 30 minuti, si sarebbe infatti dall'aeroporto di Latina Scalo, già dotato della stazione ferroviaria, a differenza di altre soluzioni, a Roma Termini. In conclusione, ad avviso degli interroganti, l'aeroporto di Latina potrebbe rappresentare la soluzione migliore per accogliere e trasferire su Roma, via gomma e via ferro, i passeggeri dei voli low cost –:
   se il Governo, alla luce di quanto descritto in premessa, non ritenga opportuno promuovere una consultazione permanente con i comuni interessati al fine di individuare al più presto un aeroporto di servizio a quello di Fiumicino dove dislocare i voli low cost, valutando con particolare attenzione l'ipotesi descritta dell'aeroporto di Latina Scalo, nonché la possibilità di destinare almeno parte dei 325 milioni di euro a suo tempo previsti per l'aeroporto di Viterbo all'adeguamento dell'aeroporto di supporto a quello di Fiumicino. (5-06110)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06110

  La realizzazione di uno scalo aeroportuale a Latina per la delocalizzazione di parte del traffico passeggeri gravante sull'aeroporto di Roma Fiumicino e per l'esigenza di decongestionare lo scalo di Ciampino ha già formato oggetto di un approfondito studio svolto, nel 2007, da una Commissione di esperti nominata dal Ministro pro-tempore delle infrastrutture e dei trasporti.
  Tale Commissione prese in esame anche opzioni alternative individuate nelle aree di Viterbo, Frosinone e Guidonia, confrontandosi, tra l'altro, con le Amministrazioni locali e con gli altri soggetti istituzionali e rappresentativi delle realtà sociali e produttive di tali aree. Il sito che risultò meglio rispondere ai requisiti tecnici, territoriali ed economico-funzionali presi in considerazione, fu quello di Viterbo.
  Successivamente, le scelte di pianificazione e programmazione a livello nazionale, considerata l'esigenza di razionalizzare l'intera rete aeroportuale nazionale e di contenere la spesa pubblica, nonché di ridurre l'eccessiva frammentazione dei siti aeroportuali, anche in aderenza agli indirizzi dell'Unione europea in materia, si sono indirizzate verso un potenziamento dello scalo di Roma Fiumicino.
  Infatti, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 dicembre 2012, adottato di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze, è stato approvato l'Atto unico costituito dalla convenzione per la gestione totale fino al 30 giugno 2044 del sistema aeroportuale romano e dal contratto di programma in deroga relativo al periodo 2012-2021, stipulato tra ENAC e Aeroporti di Roma.
  Con tale decreto è stata operata una scelta precisa, in base alla quale delocalizzazione del traffico aereo dall'aeroporto di Ciampino potrà essere attuata verso l'aeroporto di Fiumicino con il potenziamento delle capacità infrastrutturali dello stesso, al quale verranno destinate le risorse finanziarie previste per l'aeroporto di Viterbo in autofinanziamento, statuendo, all'articolo 1, comma 1, di stralciare gli interventi previsti per la realizzazione del nuovo aeroporto di Viterbo ... destinando le risorse finanziarie ... per il potenziamento della capacità infrastrutturale di Fiumicino.
  Anche i successivi strumenti programmatori e, in particolare, l'Atto di pianificazione concernente la rete aeroportuale di interesse nazionale e le azioni di razionalizzazione ed efficientamento del settore, nonché il relativo schema di decreto del Presidente della Repubblica, sul quale questa Commissione ha espresso il parere il 15 luglio scorso, hanno condiviso il ruolo centrale e preminente dell'aeroporto di Fiumicino quale aeroporto strategico del bacino del Centro Italia e gate intercontinentale.
  Dunque l'ampliamento e il potenziamento di Fiumicino risulta indispensabile per consentire all'intero sistema aeroportuale del Paese di far fronte al previsto aumento di traffico e al congestionamento che, secondo le stime degli esperti e della stessa Commissione europea, i principali scali europei dovranno affrontare.
  Al riguardo, il competente Ente nazionale per l'aviazione civile ha sostenuto l'esigenza di aumentare la capacità delle infrastrutture di volo dell'aeroporto di Fiumicino, in quanto quella garantita dall'attuale sistema delle piste, in termini di movimenti/ora, non è sufficiente a servire il livello di traffico previsto per i prossimi decenni, e ha evidenziato che, nel corso dei primi 6 mesi del 2015, si è riscontrata una netta ripresa dei livelli di traffico. Lo scalo in questione risulta ormai prossimo alla saturazione e, pertanto, il mancato potenziamento della sua capacità provocherebbe ripercussioni negative non soltanto sullo stesso aeroporto, ma sull'intero sistema aeroportuale italiano.
  Per rispondere a tali esigenze la programmazione nazionale, in coerenza con il contesto europeo delle reti TEN-T, ha previsto, tra gli altri interventi, la realizzazione di un nuovo complesso aeroportuale complementare a nord di Fiumicino, il potenziamento dell'accessibilità sia su gomma che su ferro, realizzando il collegamento con l'Alta capacità/Alta velocità, la riqualificazione dell'aeroporto di Ciampino come city airport, con soglie di traffico inferiori per ridurre l'impatto ambientale, la specializzazione di ruolo degli altri aeroporti di bacino.
  Ferme restando le scelte di programmazione a livello nazionale, le esigenze di mobilità e di trasporto delle collettività e delle realtà produttive locali, saranno comunque attentamente monitorate al fine di valorizzare la consultazione permanente con le strutture esistenti, e in particolare con le istituzioni regionali e locali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

trasporto viaggiatori

aereo