Legislatura: 17Seduta di annuncio: 462 del 15/07/2015
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FOSSATI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO 01/12/2015
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 15/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 01/12/2015 Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE) REPLICA 01/12/2015 Resoconto FOSSATI FILIPPO PARTITO DEMOCRATICO
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/07/2015
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/12/2015
DISCUSSIONE IL 01/12/2015
SVOLTO IL 01/12/2015
CONCLUSO IL 01/12/2015
OLIVERIO, FOSSATI. —
Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
l'annunciata chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale presso l'ospedale di Crotone sarebbe gravissima ed inaccettabile per il territorio;
il reparto è operativo da circa 30 anni e comporterebbe per la logistica e le caratteristiche territoriali di questo comprensorio l'effetto di trasferire i neonati in condizioni di necessità presso i reparti TIN di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria;
le carenze infrastrutturali potrebbero compromettere la stessa salute dei prematuri;
sull'ospedale di Crotone gravano infatti i pazienti degli altri piccoli ospedali in via di forte depotenziamento o chiusura, come Cariati e San Giovanni in Fiore;
la terapia intensiva neonatale di Crotone è l'unica presente lungo la fascia jonica da Trebisacce a Crotone e, al suo interno, è attivo un servizio di cardiologia neonatale per bambini cardiopatici o operati al cuore che vengono seguiti anche in collegamento col Policlinico di San Donato Milanese ed il Bambino Gesù di Roma;
la sanità in provincia di Crotone e nel circondario è profondamente afflitta e mortificata dalle condizioni arretratissime della rete stradale e ferroviaria, oltre che dalle condizioni di quasi totale isolamento di tanti piccoli comuni delle aree interne;
depotenziare ulteriormente l'ospedale di Crotone significa infliggere un colpo mortale alla sanità pubblica penalizzando le popolazioni della fascia jonica e della zona silana;
si tratterebbe, tra l'altro, di una decisione in netto contrasto con gli orientamenti manifestati dal Governo a seguito di gravi episodi che si sono verificati a discapito di neonati in altre regioni e che hanno indotto tempestivamente il Governo medesimo a pretendere il potenziamento delle strutture di terapia intensiva neonatale –:
se il Governo, in considerazione del commissariamento in atto della sanità calabrese, sia a conoscenza di tale previsione e quali iniziative di competenza intenda adottare per salvaguardare il reparto di terapia intensiva neonatale di Crotone, con ciò tutelando il diritto alla salute e i livelli essenziali di assistenza di un comprensorio molto vasto dalle complesse peculiarità orografiche e logistiche. (5-06060)
In merito all'interrogazione parlamentare in esame, rammento che l'articolo 5, comma 1 del decreto legislativo n. 200 del 26 ottobre 2010, «Attuazione della direttiva 2008/71/CE relativa all'identificazione e alla registrazione dei suini» recita: «gli animali sono identificati a cura del detentore, entro il settantesimo giorno di vita ed in ogni caso prima di lasciare l'azienda nella quale sono nati, con il mezzo di identificazione di cui all'Allegato I, paragrafo 2».
La scelta di apporre l'identificativo sul padiglione auricolare sinistro, modalità adottata dalla maggior parte dei Paesi comunitari, è funzionale a consentire la veloce identificazione degli animali e della loro origine ai fini della tracciabilità, tenuto conto che si tratta di una specie allevata in gruppo e molto sensibile alle manipolazioni.
L'Italia ha mantenuto l'uso del tatuaggio come sistema principale di identificazione dei suini, con decisione condivisa con le Regioni e le Associazioni di categoria.
Come correttamente viene rappresentato nell'interrogazione, è prevista l'apposizione dell'identificativo sulle cosce dei suini, qualora questi provengano da allevamenti che aderiscono a Consorzi di tutela della denominazione d'origine dei prosciutti.
In conclusione, l'obbligo dell'identificazione degli animali è in capo al detentore che, in base alle caratteristiche dell'allevamento da lui condotto, appone l'identificativo ad ogni singolo soggetto. Infine, aggiungo, che il Ministero potrebbe valutare misure alternative solo con l'accordo delle Regioni e delle associazioni di categoria.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):prima infanzia
diritto alla salute
istituto ospedaliero