ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05967

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 453 del 02/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/07/2015
Stato iter:
09/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2015
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 09/07/2015
Resoconto QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
DICHIARAZIONE INTERROGANTE 09/07/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/07/2015

DISCUSSIONE IL 09/07/2015

SVOLTO IL 09/07/2015

CONCLUSO IL 09/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05967
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Giovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

   PAGLIA e QUARANTA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Banca Carige rappresenta la più importante banca ligure oltre ad uno dei principali istituti di credito nel panorama italiano con sede a Genova, essa può contare su una distribuzione capillare sul territorio italiano di più di 1.100 sportelli ed oltre 2 milioni di clienti tra famiglie, professionisti, imprese, artigiani ed enti;
   nel 2013 l'inchiesta finanziaria che si abbatte sulla banca fa uscire definitivamente di scena Giovanni Berneschi, che sin dalla fine degli anni Novanta era stato il protagonista indiscusso dell'espansione di Carige in Liguria e in Italia, inchiesta peraltro conclusasi con l'arresto dello stesso Berneschi e l'imposizione da parte di Bankitalia di una drastica ricognizione dei crediti in sofferenza e la richiesta di un rafforzamento patrimoniale di 800 milioni nel 2014;
   nel frattempo, al fine di fare recuperare alla Banca Carige credito e solidità finanziaria, vengono posti alla sua guida in qualità di presidente il dottor Castelbarco ed in qualità di amministratore delegato il dottor Montani; come prime iniziative vengono cedute le assicurazioni, mentre la Creditis (società di credito al consumo) ed il private banking (la Banca Cesare Ponti) sono in attesa di essere vendute, mentre per la fine del mese di maggio u.s. viene disposto, contemporaneamente con l'approvazione del bilancio 2014, un secondo aumento di capitale pari a 850 milioni di euro;
   secondo quanto riportato dal quotidiano «il Secolo XIX» del 21 aprile 2014, dopo aver ricevute tutte le autorizzazioni, l'imprenditore Vittorio Malacalza, che ha acquistato per 66,2 milioni il 10,5 per cento) del pacchetto dalla Fondazione, diventando il primo azionista della banca avrebbe dichiarato di essere disponibile a trovare intese «con chiunque voglia investire per il bene della banca»; sullo stesso quotidiano si legge che Gabriele Volpi, altro imprenditore ligure, si è reso disponibile a sottoscrivere l'aumento di capitale di Carige e a fare un accordo di governance al fine di accrescere la sua partecipazione azionaria dall'attuale 2 per cento scarso al 5 per cento;
   Gabriele Volpi ha iniziato la sua attività imprenditoriale negli anni ’70 in Nigeria nell'industria petrolifera, di logistica a supporto delle piattaforme estrattive, riuscendo a creare un gruppo, la Intels, che ben presto si accredita con un giro d'affari stimato in 2 miliardi di dollari;
   il 1o agosto 2012 il quotidiano «il Sole 24ore» dedica un lungo articolo a Gabriele Volpi intitolato: «L'ascesa dell'italiano più ricco d'Africa. Affari all'ombra dell'ex vicepresidente nigeriano Abubakar», con il quale viene ricostruita la fortuna dell'imprenditore italiano attraverso i documenti e le testimonianze raccolte dalla Commissione permanente di inchiesta del Senato americano che per oltre un anno ha investigato sul fenomeno della corruzione della leadership politica nigeriana; allo stesso articolo emerge il legame tra Volpi e Abubakar, grazie al quale la sua azienda Intels ottiene il monopolio della logistica petrolifera; a tal proposito si legge che: «la commissione di inchiesta prova il legame tra Volpi e il vicepresidente nigeriano: “negli anni Ottanta Abubakar entra in società con Volpi attraverso una società creata per fornire servizi di supporto portuale all'industria del petrolio e del gas”, e ancora, che: “la commissione d'inchiesta e la Security Exchange Commission, equivalente alla nostra Consob”, hanno appurato che circa “2,8 milioni di dollari in tangenti pagate dalla multinazionale Siemens sono stati convogliati su un conto bancario in Maryland intestato a Jennifer Douglas” moglie di Abubakar»;
   tutte le indiscrezioni circolate circa la volontà di Volpi di acquistare azioni di Banca Carige sono confermate il 30 maggio 2015 da Radiocor (Sole 24ore); inoltre, il 31 maggio 2015, sul quotidiano Repubblica si legge: «da ieri Gabriele Volpi risulta titolare del 2,5 per cento del capitale Carige attraverso il trust inglese “Summer”, riconducibile alla sua famiglia; è il veicolo usato dall'imprenditore per questa e altre operazioni; per scoprire quali non resta che aspettare; fra la fine maggio e inizio giugno scatterà l'aumento di capitale da 850 milioni della banca e Volpi non promette solo di onorare la sua quota, bensì di salire ancora fino alla soglia del cinque per cento» –:
   se, alla luce di quanto esposto in premessa, il non ritenga opportuno acquisire elementi presso la Consob in relazione ad una imponente operazione destinata a ridefinire i cosiddetti «azionisti rilevanti» di Banca Carige, e rendere più stringenti i requisiti di onorabilità degli azionisti definiti dal decreto ministeriale 18 marzo 1998, n. 144, anche estendendone l'ambito di applicazione, mediante una riduzione della percentuale del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto, quantomeno ai casi in cui quote inferiori al 5 per cento si trovino a determinare una posizione rilevante rispetto alla composizione dell'azionariato mediante indagini, avviate anche all'estero, inerenti la condotta etica degli azionisti. (5-05967)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05967

  Con l'interrogazione immediata in Commissione l'onorevole Giovanni Paglia ed altri pongono quesiti in ordine all'aumento di capitale di Banca Carige S.p.A. e alla quota di partecipazione sottoscritta attraverso il trust inglese «Summer». In relazione a ciò, gli interroganti chiedono che vengano assunte iniziative volte a rendere più stringenti i requisiti di onorabilità degli azionisti bancari definiti dal decreto ministeriale 18 marzo 1998, n. 144.
  Al riguardo, la Banca d'Italia ha fatto presente che – come emerge dai comunicati stampa del 25 e del 29 giugno 2015 emanati dalla Banca Carige – il 25 giugno 2015 si è concluso il periodo di offerta, iniziato l'8 giugno, con la sottoscrizione del 99,83 per cento delle nuove azioni, pari a euro 848,2 milioni.
  I diritti non esercitati, pari allo 0,17 per cento del totale, sono stati tutti venduti nella prima giornata di offerta in borsa. Pertanto, l'operazione si è conclusa il 29 giugno. Le nuove azioni rivenienti dall'esercizio dei diritti saranno accreditate sui conti di pertinenza al termine della giornata contabile del 2 luglio 2015 e saranno disponibili dal giorno di liquidazione successivo.
  Dai dati ufficiali relativi alla compagine sociale estratti dal sito Consob, aggiornati al 26 giugno 2015 (partecipazioni superiori al 2 per cento del capitale). The Summer Trust, riconducibile all'imprenditore Gabriele Volpi, risulta alla data detenere il 5,011 per cento delle azioni. Ad oggi, non risultano inoltre patti parasociali in essere tra il The Summer Trust e il socio di maggioranza Malacalza Investimenti srl.
  Sotto un profilo generale, si precisa che, ai sensi dell'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385 del Testo Unico Bancario, l'acquisizione di una partecipazione nel capitale di una banca è subordinata all'autorizzazione della Banca d'Italia solo ove la stessa sia pari o superiore al 10 per cento del capitale o dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea (cosiddetta partecipazione qualificata).
  L'autorizzazione è rilasciata al ricorrere di condizioni particolarmente rigorose, tra le quali, la «reputazione del potenziale acquirente...» (articolo 19, comma 5, del TUB). Valutata anche sulla base del possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall'articolo 25 del medesimo decreto legislativo, e individuati dal decreto emanato il 18 marzo 1998, n. 144 dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.
  Infine, si fa presente che l'articolo 25 del Testo Unico Bancario è stato di recente modificato dal decreto legislativo 12 maggio 2015, n. 72; nel nuovo testo (che, per espressa previsione del medesimo decreto legislativo n. 72 del 2015, non è applicabile sino all'entrata in vigore della disciplina attuativa secondaria), si prevede che il futuro decreto ministeriale in materia di individuazione dei requisiti dovrà stabilire, oltre ai requisiti di onorabilità, anche criteri di «competenza e correttezza».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria petrolifera

impresa artigiana

societa' di servizi