ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05951

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 452 del 01/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 01/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 01/07/2015
Stato iter:
09/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 09/07/2015
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2015
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 09/07/2015
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 09/07/2015

SVOLTO IL 09/07/2015

CONCLUSO IL 09/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05951
presentato da
BUSIN Filippo
testo di
Mercoledì 1 luglio 2015, seduta n. 452

   BUSIN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la mancata emanazione del decreto legislativo di riordino del catasto fabbricati, come previsto dall'articolo 2 della legge n. 23 dell'11 marzo 2014, delude le aspettative di un riordino complessivo del sistema di tassazione sugli immobili che andasse nella direzione di una maggiore giustizia contributiva; attualmente, infatti, l'unico decreto legislativo emanato è stato il decreto legislativo 17 dicembre 2014, n. 198, recante norme sulla composizione, attribuzioni e funzionamento delle commissioni censuarie;
   contrariamente a quanto stabilito dall'articolo 6 dello statuto dei diritti del contribuente, di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, secondo cui i contribuenti hanno il diritto di poter adempiere alle obbligazioni tributarie con il minor numero di adempimenti e oneri possibili, la normativa degli ultimi anni in materia di tassazione sugli immobili e servizi si è notevolmente complicata rendendo incerte le entrate per gli enti locali e le somme da pagare per i contribuenti nonché estremamente difficili; di conseguenza, gli adempimenti a carico di cittadini e professionisti sono diventati estremamente costosi;
   l'ammontare complessivo di tasse e imposte sugli immobili è infatti cresciuto in maniera esponenziale: dall'ICI del 2011, per cui i contribuenti versavano 9,2 miliardi di euro, si è arrivati ai 25 miliardi di euro nel 2014 con l'introduzione della IUC, oltre 1 miliardo in più rispetto al 2012, anno della manovra «lacrime e sangue» del Governo Monti;
   l'imposta comunale sugli immobili (ICI) è stata dapprima riformata e sostituita dall'articolo 8 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, che ha introdotto l'Imposta municipale propria, la cosiddetta IMU, per poi essere nuovamente rimodulata dalla legge di stabilità 2014 che ha previsto al suo posto la IUC, ossia l'Imposta unica comunale, un'imposta complessa composta dall'IMU sul possesso di immobili (esclusa solo per le prime abitazioni), la TARI (l'imposta sulla produzione di rifiuti), e la TASI (la tassa che interessa i servizi comunali indivisibili, di cui sono interessati anche i locatari per una quota a loro carico); in questo contesto estremamente incerto i contribuenti si sono spesso trovati spaesati di fronte al continuo slittamento delle numerose scadenze e senza gli strumenti adeguati per comprendere dei meccanismi di conteggio, complicati al punto da spingerli a rivolgersi a professionisti, caricandosi così di un ulteriore onere;
   gli aumenti hanno interessato non soltanto le proprietà adibite a prima abitazione, ma anche le seconde proprietà, su cui l'aumento è stato pesantissimo, le abitazioni date in affitto, su cui la tassazione in aumento è arrivata fino ad un +291 per cento, oltre alla tassazione del reddito da locazione, gli immobili non abitativi dati in affitto, su cui la tassazione mediamente erode l'80 per cento del canone, e le abitazioni non locate, per cui il contribuente deve spesso attingere ai propri risparmi per riuscire a pagare i cinque diversi tributi, fra tasse e imposte, gravanti su tali proprietà da cui, tra l'altro, non si riceve alcun reddito;
   in un simile contesto si rende necessario non soltanto procedere al più presto ad una effettiva semplificazione e sburocratizzazione delle obbligazioni e degli adempimenti tributari richiesti ai contribuenti, ma si impone, come impellenza improcrastinabile, la revisione dell'intero sistema di tassazione sugli immobili e i servizi al fine di introdurre una normativa fiscale più equa e razionale;
   nel Documento di economia e finanza per il 2015 si riportava come obiettivo quello di «razionalizzare e semplificare la tassazione locale sugli immobili dando stabilità a un settore della tassazione interessato da numerose riforme negli ultimi anni», attraverso «la possibile introduzione di un tributo/canone che sostituisca l'insieme delle imposte locali minori esistenti»;
   una simile riforma è già stata più volte annunciata dal Governo fin dal 2014, soprattutto in occasione della legge di stabilità 2015, ma finora mai affrontata; tenuto conto dell'attuale carico di imposizione fiscale, si rende necessario inoltre, in sede di riforma, evitare che la nuova riformulazione possa divenire l'occasione per un ulteriore aumento della tassazione, quanto piuttosto lo strumento per rivedere, a ribasso o nella direzione di una maggiore equità, l'imposizione fiscale; sarebbe opportuno dare un segno tangibile e nettamente percepibile ai cittadini, al fine di rifondere loro fiducia nelle pubbliche amministrazioni, in particolare quelle locali, spesso ingiustamente ritenute responsabili dell'aggravio fiscale, quando invece costrette, per i tagli subiti dal Governo centrale e per il rispetto del patto di stabilità interno, ad innalzare le aliquote per la parte di loro competenza e, contemporaneamente, a ridurre i servizi locali –:
   se non intenda, nell'ambito delle proprie competenze, predisporre gli opportuni provvedimenti, in tempi brevi e certi, al fine di ridisegnare radicalmente il sistema di imposizione fiscale sugli immobili e i servizi locali, con lo scopo di prevedere un'effettiva semplificazione e sburocratizzazione degli adempimenti richiesti ai contribuenti, riducendo in un'unica imposta le diverse voci tributarie e assicurando la certezza delle scadenze e dell'ammontare dei pagamenti dovuti, prevedendo al contempo una sostanziale riduzione e rimodulazione della pressione tributaria, un'imposizione più equa e razionale, basata sull'effettiva capacità reddituale degli immobili, e proporzionale ai servizi effettivamente resi ai cittadini. (5-05951)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05951

  Con l'interrogazione in esame l'onorevole proponente chiede la predisposizione di opportuni provvedimenti al fine di ridisegnare l'imposizione fiscale sugli immobili e i servizi locali, con lo scopo di semplificare gli adempimenti ai contribuenti, riducendo in un'unica imposta i vari tributi, assicurando la certezza delle scadenze e dell'ammontare dei pagamenti dovuti e prevedendo al tempo stesso un'imposizione più equa e razionale che tenga conto sia dell'effettiva capacità reddituale degli immobili e sia dei servizi resi ai cittadini.
  Al riguardo, acquisiti gli elementi dal dipartimento delle finanze, si rappresenta quanto segue.
  Da tempo sono in corso una serie di riunioni dirette proprio allo scopo di individuare tutte le possibili soluzioni per definire un sistema di imposizione locale che risponda agli obiettivi auspicati dall'interrogante, che si sostanziano nella razionalizzazione e nel riordino del prelievo immobiliare.
  Tra le varie ipotesi possono essere menzionate, innanzitutto, quella dell'accorpamento dell'IMU e TASI in un unico tributo locale che costituirebbe l'impianto centrale della nuova Local Tax ad invarianza di gettito standard complessivo, alla quale si affiancherebbe l'importante intervento di razionalizzazione degli attuali tributi o canoni relativi all'occupazione di spazi e aree pubbliche e dei prelievi relativi alla diffusione dei messaggi pubblicitari in un unico canone di concessione o di autorizzazione che l'ente locale potrà differenziare in base al servizio richiesto o alla zona del territorio ove viene effettuata l'occupazione o la pubblicità. Sempre la nuova local tax potrebbe prevedere, altresì, l'obbligo da parte dei comuni di inviare ai contribuenti il modello F24 o il bollettino precompilato, operazione che sarà possibile solo in virtù della previsione di ipotesi tassative di diversificazione delle aliquote del nuovo tributo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica fiscale

imposta locale

locazione immobiliare