ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 452 del 01/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 01/07/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 01/07/2015
Stato iter:
17/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/09/2015
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 17/09/2015
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/07/2015

DISCUSSIONE IL 17/09/2015

SVOLTO IL 17/09/2015

CONCLUSO IL 17/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05945
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Mercoledì 1 luglio 2015, seduta n. 452

   CIPRINI, GALLINELLA, CHIMIENTI, COMINARDI, DALL'OSSO, LOMBARDI e TRIPIEDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   lo stabilimento Perugina Nestlé con sede in Perugia rappresenta una delle più grandi industrie del capoluogo umbro oltre che una azienda «storica» della città di Perugia;
   Nestlé è una delle più importanti aziende multinazionali, che opera prevalentemente nel settore alimentare. In Italia ha sede a Milano ed occupa nelle otto sedi operative oltre 3.500 dipendenti. Lo stabilimento di San Sisto, acquisito dalla Perugina, è un centro di eccellenza per la produzione di specialità dolciarie a base di cioccolato destinate sia al mercato nazionale che, soprattutto, all'esportazione;
   come si apprende dalla stampa on line (www.perugiatoday.it del 29 giugno 2015: «L'allarme: Stanno svendendo la Perugina, la Nestlé sta smobilitando tutto») lo stabilimento perugino si troverebbe in una crisi importante seppur silenziosa: mancano (ancora) seri investimenti e interventi per un rilancio della produzione, si denuncia l'assenza di un piano ovvero una visione di lungo periodo tale da «traghettare» la fabbrica perugina fuori dall’impasse, non ci sono evidenze di una riorganizzazione aziendale piuttosto emerge un ridimensionamento deliberato da parte della azienda multinazionale Nestlé, la assenza di politiche produttive che hanno portato alla cessazione della realizzazione di alcuni prodotti dolciari che hanno da sempre caratterizzato il core business dello stabilimento perugino e di sicuro l'azienda non sta lavorando a nuovi prodotti da lanciare sul mercato e da pubblicizzare;
   i più colpiti da questa situazione di stallo e inerzia sono soprattutto i lavoratori che si trovano a dover vivere una fase di attesa sconcertante: proprio nella settimana a cavallo di giugno e luglio 2015 lo stabilimento è chiuso, i dipendenti cosiddetti fissi hanno accettato il contratto di solidarietà – con conseguente riduzione dell'orario di lavoro – nella speranza di vedere e di supportare l'azienda alla realizzazione di un vero piano di rilancio e i lavoratori part-time sono stati collocati in ferie ma appare «latitante» ogni iniziativa aziendale di rilancio;
   in realtà già con l'interpellanza urgente n. 2-836 del 10 febbraio 2015 l'interrogante aveva sollecitato il Governo ad intervenire e a «aprire un tavolo di confronto a livello nazionale finalizzato alla individuazione e condivisione delle linee guida di un piano industriale che abbia come obiettivi prioritari la salvaguardia dei livelli occupazionali e il potenziamento produttivo dello stabilimento perugino con idonei investimenti, così da scongiurare l'ipotesi del temuto ridimensionamento o peggio ancora della «delocalizzazione» della produzione»;
   il Governo in persona dell'allora Vice Ministro De Vincenti, sollecitato ad occuparsi, non solo della tutela del reddito dei lavoratori, compito comunque di estrema importanza, ma soprattutto delle strategie industriali perseguite dalla multinazionale svizzera nel nostro Paese, rispondendo alla suddetta interpellanza aveva assicurato l'avvio di «un confronto con i rappresentanti della proprietà per acquisire ogni elemento utile di conoscenza e, immediatamente dopo, sarà attivato un tavolo di confronto con al centro il futuro della Perugina nel più ampio contesto del futuro italiano della Nestlé.»;
   è tuttavia vero che già da quattro anni i dipendenti della Perugina di San Sisto di Perugia, visto l'andamento della produzione e la scarsa reattività della dirigenza dell'azienda, hanno denunciato il rischio di un progressivo smantellamento e perdita della produzione;
   a tutt'oggi l'interrogante non conosce l'esito del tavolo di confronto a cui il Governo ha dato il proprio impegno e quali siano le intenzioni della dirigenza in merito al futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento Nestlé di Perugia;
   a tutt'oggi permangono la preoccupazione e il rischio di un progressivo «smantellamento» o «depauperamento» della produzione dello stabilimento perugino e grande è l'incertezza dei lavoratori sul proprio futuro lavorativa –:
   se il Ministro sia a conoscenza della attuale situazione produttiva dello stabilimento della Nestlé con sede in Perugia e se sia vero che vi siano azioni ovvero si rilevi un'inerzia per l'assenza di investimenti da parte della proprietà finalizzate ad un progressivo «ridimensionamento» e/o «depauperamento» dell'attività produttiva dello stabilimento tali da produrre ricadute negative sui livelli occupazionali;
   se ci sia stato e quale sia l'esito del tavolo di confronto con la proprietà della Nestlé su cui il Governo si è impegnato e quali siano le reali intenzioni della dirigenza della Nestlé in termini di nuovi investimenti e di prospettive di rilancio dello stabilimento perugino;
   quali azioni e/o misure concrete abbia intrapreso o intenda intraprendere il Governo per scongiurare il temuto «ridimensionamento» e per rassicurare i lavoratori del proprio futuro lavorativo.
(5-05945)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05945

  Con riferimento all'atto parlamentare degli Onorevoli Ciprini ed altri, inerente alla situazione produttiva ed occupazionale dell'impresa Nestlé Italiana spa, operante nel settore dolciario, con specifico riferimento allo stabilimento di San Sisto (Perugia), è opportuno ricordare che la Nestlé costituisce una delle più importanti multinazionali operanti nel settore alimentare. In Italia ha sede in Assago – Milano ed occupa nelle proprie unità produttive circa 3.500 dipendenti. Lo stabilimento di San Sisto costituisce, in particolare, un centro di eccellenza per la produzione di specialità dolciarie a base di cioccolato destinate sia al mercato nazionale e, soprattutto, all'esportazione.
  Come rilevato dagli stessi interroganti, il sito di San Sisto rappresenta una realtà economica di grande rilievo e allo stesso tempo un simbolo per Perugia e per l'intera Umbria. È una realtà che, tuttavia, sta da tempo attraversando una fase molto delicata e complessa fino ad ora gestita con il ricorso agli ammortizzatori sociali e, principalmente, allo strumento del contratto di solidarietà quale strumento di gestione non traumatica degli esuberi.
  Ricordo, infatti, che per il predetto sito la Nestlé Italiana spa ha rilevato una eccedenza di personale in conseguenza della riduzione dei consumi registratasi nel settore dolciario, nonché della necessità di concentrare sempre più le attività produttive e distributive in prossimità del momento del consumo, al fine di garantire al consumatore la massima qualità del prodotto.
  In siffatto contesto, il 25 agosto 2014, la Nestlé Italiana spa ha stipulato con le rappresentanze sindacali dei lavoratori un contratto di solidarietà di tipo difensivo a seguito della dichiarazione di esubero di personale pari a 210 unità lavorative.
  Il predetto contratto – della durata di 24 mesi a decorrere dal 1o settembre 2014 – ha stabilito una riduzione media dell'orario mensile di lavoro del CCNL di riferimento pari al 23,66 per cento nei confronti di 861 dipendenti del sito di Perugia. Sulla base di tale contratto, gli Uffici del Ministero che rappresento hanno autorizzato – con decreto direttoriale dello scorso 26 febbraio – la corresponsione – per il periodo dal 1o settembre 2014 al 31 agosto del 2015 – del trattamento di integrazione salariale in favore di un massimo di 861 dipendenti in forza presso lo stabilimento di Perugia, su un organico complessivo pari a 941 unità.
  Per quanto riguarda, invece, la concessione del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1o settembre 2015 al 31 agosto 2016, gli Uffici del ministero che rappresento sono in attesa della relativa domanda da parte dell'impresa.
  Alla luce di quanto sinora detto, vorrei comunque rassicurare gli interroganti in ordine all'attenzione rivolta da questo Ministero alla vicenda in esame, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori finora attivati e di quelli che verranno attivati nel prosieguo.
  Per quanto concerne specificamente gli aspetti produttivi, il Ministero dello sviluppo economico – espressamente interpellato sulla vicenda – ha reso noto di aver già avviato un confronto con i vertici della Nestlé Italiana spa al fine di acquisire ogni elemento utile di conoscenza in ordine alla situazione produttiva dello stabilimento di Perugia. Tale confronto – di cui sono a conoscenza le istituzioni regionali e le organizzazioni sindacali – è prodromico all'apertura, ove richiesta, di un tavolo di confronto tra le Parti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa multinazionale

stabilimento

orario di lavoro