ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05712

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 435 del 04/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
BOCCUZZI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015
PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/06/2015
Stato iter:
03/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/03/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 03/03/2016
Resoconto MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/06/2015

DISCUSSIONE IL 03/03/2016

SVOLTO IL 03/03/2016

CONCLUSO IL 03/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05712
presentato da
MAESTRI Patrizia
testo di
Giovedì 4 giugno 2015, seduta n. 435

   MAESTRI, GNECCHI, BOCCUZZI, CASELLATO, INCERTI, GRIBAUDO, GIACOBBE, BARUFFI, ALBANELLA, ZAPPULLA e GIORGIO PICCOLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   la mansione di addetto all'assistenza di base del settore anziani e disabili (OSS, ADB, ASA, OTA, ecc...) è parte integrante del sistema di welfare pubblico in quanto il lavoro quotidiano degli operatori rende possibile il sostegno ai cittadini e alle famiglie colpite da inabilità al fine di consentire loro un livello di vita dignitoso;
   i dati empirici e le valutazioni del rischio professionale per questo tipo di attività evidenziano notevoli criticità per la salute degli operatori dovute alla necessità di assistere e sostenere persone che non sono più in grado di compiere in modo autonomo i gesti che compongono la quotidianità individuale. Questo a fronte di un aggravio delle condizioni degli assistiti che richiedono quindi maggiori cure assistenziali e un maggior impegno, anche e soprattutto fisico, degli addetti all'assistenza;
   la professione ha, negli ultimi anni, anche a causa del perdurare della crisi economica ed occupazionale generale, mutato profondamente la propria natura. Se infatti, in precedenza, coloro che la svolgevano lo facevano per brevi periodi di tempo, oggi, in virtù dei percorsi formativi professionalizzanti sostenuti da molti operatori negli ultimi anni ma anche della carenza di prospettive lavorative alternative, gli operatori addetti all'assistenza svolgono questa attività, in prospettiva, per tutta la durata della propria vita lavorativa e quindi fino al raggiungimento dell'età pensionabile;
   il prolungamento della permanenza nel settore sta acuendo i problemi connessi alla professione e all'insorgere di malattie professionali anche invalidanti e tali da rendere i soggetti inidonei o parzialmente inidonei allo svolgimento di alcune attività fondamentali creando evidenti difficoltà organizzative nella conduzione dei servizi ed aggravando i compiti svolti dai colleghi nei quali determinate patologie, specificatamente dell'apparato muscolo-scheletrico in particolare nelle donne, non sono ancora insorte;
   la qualità delle prestazioni di welfare universale, con l'aumento delle prospettive di vita professionale degli operatori, sono destinate a ridursi in parallelo all'aumentarsi dell'incidenza di patologie connesse all'attività di assistenza;
   l'attività di assistenza di base del settore anziani e disabili ha quindi tutte le caratteristiche per essere qualificata come «usurante» soprattutto se svolta per un numero significativo di anni (almeno dieci) tale da giustificare un intervento specifico del legislatore al fine di prevedere requisiti ridotti per l'età e anni di contribuzione per l'accesso alla pensione;
   in sede di Commissione Lavoro, in risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 5-04388, che chiedeva un'applicazione differenziata dell'aspettativa di vita rispetto alle tipologie di mansioni svolte durante la vita lavorativa, il Ministro interrogato ha fatto presente che l'INPS ha dichiarato fin d'ora la disponibilità ad effettuare un approfondimento finalizzato a valutare la possibilità di diversificare il criterio di adeguamento dell'aspettativa di vita in base alle specifiche caratteristiche dell'attività lavorativa –:
   se non ritenga il Ministro interrogato, rispetto alla problematica segnalata di promuovere le necessarie azioni affinché l'INPS proceda ai conseguenti approfondimenti che consentano di diversificare il criterio di adeguamento dell'aspettativa di vita, in base alle specifiche caratteristiche dell'attività lavorativa. (5-05712)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05712

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Maestri e altri concernente l'adeguamento all'aspettativa di vita dell'età di pensionamento degli addetti all'assistenza di base di anziani e disabili e la richiesta di qualificazione di tale attività lavorativa tra quelle cosiddette usuranti, ricordo che la disciplina sull'accesso al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, con requisiti agevolati rispetto a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti, è stata completamente revisionata con il decreto legislativo n. 67 del 2011 e, successivamente, con l'introduzione dell'articolo 24, commi 17 e 17-bis, del decreto-legge n. 201 del 2011.
  Attualmente il diritto di accesso al trattamento pensionistico anticipato, fermo restando il requisito di anzianità contributiva non inferiore a trentacinque anni, è riconosciuto esclusivamente alle seguenti tipologie di lavoratori dipendenti:
   a) lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 19 maggio 1999 (esempio: lavori nelle gallerie, lavori svolti dai palombari);
   b) lavoratori notturni;
   c) lavoratori addetti alla cosiddetta «linea catena»;
   d) conducenti di veicoli pesanti, di capienza complessiva non inferiore ai nove posti, compreso il conducente, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

  Per poter approfondire la questione sollevata dagli onorevoli interroganti e quindi valutare la possibilità di estendere le disposizioni normative in materia di lavori usuranti anche alla categoria dei lavoratori addetti all'assistenza di base del settore anziani è necessario analizzare anche i conseguenti oneri finanziari che tale modifica comporterebbe.
  Con riferimento, dunque, ai profili finanziari dell'intervento auspicato, segnalo che la legge di stabilità per il 2016 ha già previsto la destinazione di parte delle risorse finanziarie disponibili sul cosiddetto «fondo usuranti» ad altre finalità (esempio concorso alla copertura delle minori entrate derivante dalle misure di riduzione della pressione fiscale a favore dei pensionati). Pertanto, ad oggi, le risorse finanziare disponibili sul citato fondo risultano sufficienti a garantire solo la programmazione dell'erogazione dei benefici in favore degli addetti alle lavorazioni usuranti attualmente individuate dalla normativa vigente.
  Concludo sottolineando l'impegno del Ministero che rappresento a voler approfondire la questione sollevata nonché quella più generale legata ad una rivisitazione dei criteri di adeguamento dell'aspettativa di vita, tenendo sempre presente l'esigenza di rispettare i vincoli di finanza pubblica nell'ottica di garantire, altresì, la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico.
  Confermo, infine, la disponibilità dell'INPS per l'avvio di tavoli tecnici volti ad esaminare le problematiche connesse alla revisione dell'aspettativa di vita in funzione di una diversa qualificazione e individuazione dei lavori usuranti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vita lavorativa