ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05571

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 425 del 12/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PICCHI GUGLIELMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/05/2015
Stato iter:
13/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/05/2015
Resoconto PICCHI GUGLIELMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/05/2015
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 13/05/2015
Resoconto PICCHI GUGLIELMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/05/2015

SVOLTO IL 13/05/2015

CONCLUSO IL 13/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05571
presentato da
PICCHI Guglielmo
testo di
Martedì 12 maggio 2015, seduta n. 425

   PICCHI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, si è recata l'11 maggio 2015 al Palazzo di Vetro a New York per convincere i 15 Stati membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla necessità di una rapida approvazione del piano dell'Unione europea di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo;
   la diplomazia italiana è da giorni al lavoro con le cancellerie europee, e non solo, per ottenere il più ampio consenso possibile sulla bozza del piano che prevede, tra l'altro, «l'uso di tutti i mezzi per distruggere il modello di business dei trafficanti di esseri umani»;
   l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea ha denunciato come quello del flusso di migranti nel Mediterraneo «non» sia «solo un'emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza» e come la situazione nel Mediterraneo sia «senza precedenti ed eccezionale» e per questo serva «una risposta eccezionale, immediata e coordinata»;
   il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, ha dichiarato alla CNN che si augura che «il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adotti la risoluzione proposta dai Paesi europei, basata sul capitolo VII della Carta dell'ONU», in quanto «fornirebbe una cornice di legalità internazionale per poter condurre operazioni mirate all'identificazione e distruzione delle imbarcazioni dei trafficanti di migranti prima che queste ultime partano»;
   l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione europea ha dichiarato che «da parte libica c’è la volontà di lavorare insieme alla Ue e alla comunità internazionale»;
   la Libia si è scagliata contro il piano europeo per contrastare l'immigrazione nel Mar Mediterraneo tramite l'ambasciatore di Tobruk alle Nazioni Unite, Ibrahim Dabbashi, che ha dichiarato alla BBC: «Il governo libico non è stato consultato dall'Unione europea» e «ci hanno lasciato all'oscuro delle loro intenzioni e del tipo di azioni militari che stanno per prendere nelle nostre acque territoriali» –:
   vista la molteplicità dei pareri espressi in diverse sedi, sia istituzionali che non, quale sia la posizione ufficiale e definitiva del Governo italiano sull'attuazione del piano dell'Unione europea di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. (5-05571)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05571

  Il 23 aprile a Bruxelles abbiamo finalmente visto un risveglio della coscienza europea e una reazione politica all'immane tragedia avvenuta di fronte alle nostre coste pochi giorni prima. Il Vertice straordinario del Consiglio europeo è stato fortemente voluto dal Governo italiano; il Presidente Renzi aveva infatti chiesto e ottenuto dal Presidente Tusk la convocazione di una riunione straordinaria sull'emergenza migratoria.
  Come evidenziato dal Ministro Gentiloni, che ha fatto di recente il punto sui risultati e gli sviluppi del Vertice europeo del 23 aprile di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, il bilancio che si deve fare come Governo italiano dal punto di vista politico è sostanzialmente positivo; è innanzitutto un successo italiano il fatto che il Vertice si sia svolto. Non solo; il giudizio è positivo anche alla luce del fatto che nell'agenda europea si sia finalmente avvertita la consapevolezza che la questione delle migrazioni nel Mediterraneo è ormai di assoluta priorità per l'Unione.
  Come sapete, il Commissario per le Migrazioni Avramopoulos, alla vigilia del Consiglio Europeo del 23 aprile, aveva indicato in modo chiaro – in dieci punti – gli impegni concreti che l'Unione europea sarebbe stata chiamata ad affrontare: si è trattato – sottolineo, finalmente – di un significativo passo avanti nella migliore gestione di un fenomeno divenuto oramai strutturale di cui approfittano le reti criminali dedite ad un vero e proprio traffico di esseri umani.
  Le tragedie degli ultimi mesi hanno infatti resa chiara l'urgenza di fornire una risposta comune ad una situazione che vede un crescente flusso di migranti, spesso in fuga da guerre e persecuzioni nei loro Paesi di origine, fatti salire a forza da mercanti senza scrupoli su imbarcazioni affatto inadeguate a reggere il mare.
  Mentre l'Unione europea resta impegnata con convinzione nel dialogo e nella cooperazione con i Paesi terzi di origine e transito dei migranti quale una delle chiavi per affrontare le cause della migrazione nel medio-lungo periodo, l'assoluta priorità che attribuiamo alla protezione della vita umana ci chiedeva con forza una risposta immediata.
  I 10 punti di Avramoupolos, che andavano nella direzione delle nostre richieste, sono stati pienamente sostenuti dal Consiglio Europeo straordinario. In quella occasione, i Capi di Stato e di Governo dei Ventotto hanno quindi impegnato gli Stati Membri e le istituzioni europee su quattro terreni 1) il rafforzamento della presenza dell'Unione europea in mare, soprattutto attraverso una triplicazione delle risorse a disposizione dell'operazione Triton ai fini di una più efficace azione di ricerca e soccorso; 2) il contrasto alle reti criminali dedite alla tratta dei migranti, anche «identificando, sequestrando e distruggendo le imbarcazioni prima che siano utilizzati dai trafficanti», come citato nel Comunicato finale; 3) rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori; 4) consolidamento della solidarietà all'interno dell'Unione europea sui temi dell'accoglienza e dell'asilo.
  Dobbiamo tuttavia essere consapevoli che dopo i risultati politici ottenuti a Bruxelles il 23 aprile e consolidati nei giorni successivi, molto resta da fare, sia in sede europea sia a livello internazionale. Proprio oggi la Commissione europea ha presentato l'Agenda europea per le migrazioni, una proposta ambiziosa che fornisce un riscontro positivo a diverse delle nostre istanze e che mira a bilanciare responsabilità e solidarietà nell'ottica di un approccio globale e soprattutto condiviso alle questioni migratorie. Gli Stati Membri sono ora chiamati a fare la loro parte per approvare e mettere in atto queste proposte.
  È inoltre di questi giorni la negoziazione a New York della risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulle migrazioni sotto il Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite; un progetto preparato in primis dall'Italia, in stretta collaborazione con gli altri membri europei del Consiglio, che si pone il seguente obiettivo: affrontare l'emergenza migratoria, nel pieno rispetto della legalità internazionale, prima che essa diventi un ostacolo insormontabile sulla via della stabilizzazione e della pacificazione della Libia. Questa operazione dovrebbe essere una iniziativa europea, tramite gli strumenti offerti dalla Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC). In ogni caso, come sottolineato dall'Alto Rappresentante Mogherini nel suo intervento dell'11 maggio di fronte al massimo organo esecutivo delle Nazioni Unite, ogni intervento si inserirà nella più ampia strategia UE sulla questione migratoria, incentrata sulla priorità della dimensione umanitaria e sulla necessità di affrontare le cause ultime del fenomeno migratorio. In una missione a trazione europea, il nostro Paese è pronto a continuare a svolgere un ruolo guida. Riteniamo che non possa essere altrimenti, per ragioni legate alla nostra conoscenza del fenomeno, alla nostra esperienza nell'affrontarlo facendocene carico e per le capacità della nostra Marina.
  In tale azione di vasta portata, imprescindibile è il ruolo della Libia, dalle cui coste proviene il 95 per cento dei flussi migratori; è fondamentale il raggiungimento di una soluzione politica di ampio respiro. Per questo l'Italia sostiene, come più volte ribadito dal Presidente Renzi e dal Ministro Gentiloni gli sforzi internazionali a guida delle Nazioni Unite volti alla formazione di un Esecutivo sufficientemente inclusivo che possa avviare rapidamente la ricostruzione del Paese e combattere il terrorismo, attraverso il forte e convinto sostegno dell'intera Comunità internazionale. In questo momento il negoziato guidato dalle Nazioni Unite è a un passaggio cruciale. Il 27 aprile Bernardino Leon, inviato speciale delle Nazioni Unite, ha trasmesso alle parti un progetto di accordo finale per la soluzione politica della crisi libica; riteniamo che il progetto di accordo presentato da Leon rappresenti il miglior compromesso possibile. Il testo potrà essere ulteriormente affinato da Leon nelle prossime settimane, recependo gli input delle Parti, prima di una nuova sessione di dialogo in Marocco in vista della finalizzazione dell'accordo.
  Fin dal primo momento, e in particolare nelle ultime settimane, l'Italia si è posta al centro dell'azione della Comunità internazionale a sostegno del processo di dialogo delle Nazioni Unite, mantenendo uno stretto raccordo con Leon, che ha incontrato nelle scorse settimane il Presidente del Consiglio Renzi e, pochi giorni fa, il Ministro Gentiloni. In questo sforzo non siamo soli. È costante e stretto il raccordo con i principali Partner, a partire dagli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Unione europea e Nazioni Unite. La Farnesina ha inoltre ospitato una riunione a livello di Alti funzionari il 5 maggio scorso, cui ha preso parte lo stesso Leon, per approfondire l'attuazione degli accordi di sicurezza, che rappresentano un pilastro fondamentale dell'accordo complessivo. Qualora la mediazione ONU abbia successo e si attivi alla formazione di un Governo di Unità Nazionale, sarà necessario essere pronti a sostenerlo per renderlo operativo ed efficace fin dal primo momento. L'Italia è pronta a svolgere un ruolo cruciale nella decisiva fase della stabilizzazione e della ricostruzione del Paese.
  Vorrei concludere ricordando che ci troviamo di fronte a fenomeni destinati a durare nel tempo; non esiste una bacchetta magica, ha sottolineato la scorsa settimana di fronte alle Commissioni Esteri il Ministro Gentiloni. Ciò tuttavia non significa che come Italia, come Unione europea, non dobbiamo intervenire, con lo scopo di gestire tali flussi in modo regolato e ordinato, con un obiettivo chiaro sempre ben in mente: la tutela della dignità umana.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

traffico di persone

risoluzione