ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05534

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 422 del 06/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 06/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 06/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/05/2015
Stato iter:
07/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 07/05/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 07/05/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 07/05/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/05/2015

SVOLTO IL 07/05/2015

CONCLUSO IL 07/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05534
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

   PELLEGRINO e ZARATTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   con riguardo alla grave situazione ambientale della laguna di Grado e Marano, si ricorda la problematica scientifica del fenomeno di inquinamento da mercurio e suoi composti nella suddetta, emersa dalle documentazioni prodotte nel 2012 da ISPRA e ARPA Friuli Venezia Giulia, riconducibile a rilasci da due attività produttive puntuali, in Slovenia e in Friuli Venezia Giulia, oggi non più attive, ma di cui si registrano ancora importanti effetti in atto, riguardanti in particolare i sedimenti e il biota;
   dalla relazione di caratterizzazione ambientale di ARPA Friuli Venezia Giulia di settembre 2012, risulta che nei sedimenti lagunari in circa il 90 per cento dei punti indagati la forma prevalente è mercurio non HgS e che, come documentato da ISPRA nell'ottobre 2012, sono presenti mercurio e suoi composti con alte concentrazioni prevalentemente riscontrate nei sedimenti dei canali, anche con valori superiori a quelli massimi previsti sul suolo per le zone industriali;
   a fronte del valore di SQA (standard di qualità ambientale) indicato per il biota dalle direttive 2008/105/CE e 2013/39/UE per il mercurio pari a 20 ug/kg i valori medi di concentrazione di mercurio risultati nei latterini e nelle orate rispettivamente di 410 ug/kg e di 670 ug/kg sono superiori nella misura di oltre 20 e 33 volte;
   la Commissione Italo-Slovena sulla idroeconomia dell'Isonzo nell'ottobre 2014 ha confermato che «l'inquinamento da mercurio» della laguna di Grado e Marano è uno dei maggiori al mondo (come già certificato dalle Nazioni Unite in un documento del 2013), con un intrappolamento di almeno 250 tonnellate di mercurio provenienti dalla località di Idria in Slovenia, cui vanno aggiunte anche le 186 tonnellate scaricate dall'impianto Cloro-Soda di Torviscosa, come riaffermato nel 2012 da ARPA FVG nel suo rapporto Stato Ambiente, per un totale di oltre 400 tonnellate complessive;
   nella Laguna di Grado e Marano da anni vengono condotti interventi di dragaggio di sedimenti con concentrazioni di mercurio e suoi composti superiori allo standard di qualità ambientale per i sedimenti, pari a 0,3 mg/kg s.s., da 5 a 40 volte, con loro conferimento tal quali in diverse aree lagunari, intervento contrario evidentemente a quanto stabilito dall'articolo 4 della direttiva comunitaria 2000/60 che tra gli obiettivi ambientali registra «ridurre progressivamente l'inquinamento causato da sostanze prioritarie ed arrestare o eliminare gradualmente le emissioni, gli scarichi e le perdite di sostanze pericolose prioritaria nei corpi idrici superficiali»;
   è prossimo l'avvio di un ulteriore intervento di dragaggio di sedimenti con significative concentrazioni di mercurio, come sopra evidenziato, con loro conferimento tal quali in numerose aree lagunari, riguardante il fiume Corno, area compresa nelle aree inquinate di cui al piano di bonifica dei siti inquinati del Friuli Venezia Giulia vigente, per la quale è prevista la bonifica dei sedimenti contaminati, come deliberato dalla Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia in data 05 agosto 2011;
   tale area del fiume Corno era interna al sito d'interesse nazionale laguna di Grado e Marano, per la quale il verbale della conferenza di servizi decisoria tenutasi il 26 luglio 2011 presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare alla presenza del rappresentante del Ministero della Salute ha prescritto che per tali sedimenti inquinati qualora superino il valore di intervento fissato da ICRAM nella conferenza di servizi decisoria del 15 dicembre 2004 pari a 1,4 mg/kg le aree debbano essere incluse nel progetto di bonifica e rilevato ancora che è stato anche prescritto il possibile riutilizzo dei sedimenti dragati resi idonei dopo un trattamento, non attuato per i recenti dragaggi né previsto per quello in programma;
   contrariamente a quanto previsto dal decreto 12 dicembre 2012 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di riperimetrazione del sito d'interesse nazionale laguna di Grado e Marano che prevedeva «necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica delle porzioni di territorio già compreso nella perimetrazione», tali operazioni, che interessano aree oggetto del citato e prossimo intervento di dragaggio e conferimento dei sedimenti del fiume Corno, non risultano essere a oggi state condotte –:
   se gli interventi di dragaggio con riferimento ai profili di competenza in atto da due anni in laguna di Grado e Marano – e quello di prossima realizzazione – alla luce dei documenti ICRAM (2004), ISPRA (2012) e ARPA FVG (2012) sopra richiamati e che paiono disattesi, eseguiti e da eseguire con conferimento di sedimenti tal quali in diverse aree della stessa, siano stati realizzati e siano prossimi alla realizzazione, nel rispetto della normativa ambientale nazionale e comunitaria vigente in materia di dragaggi e qualità delle acque e non abbiano invece prodotto (e produrranno) danno ambientale, ai sensi della direttiva dell'Unione europea 2000/60/CE, anche in considerazione dei documentati valori di concentrazione di mercurio e composti nel biota, oltre il limite previsto per la commercializzazione per alcune specie ittiche. (5-05534)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05534

  In via preliminare appare opportuno sottolineare che l'area interessata dai dragaggi richiamati nella interrogazione è stata esclusa dal perimetro del SIN con decreto del 12 dicembre 2012, trasferendo alla competenza regionale tutto quello che attiene agli interventi nella Laguna di Grado e Marano.
  Proprio al fine di definire le procedure di conferimento dei sedimenti movimentati, con intesa sottoscritta il 4 settembre 2012 tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, sono state definite le modalità operative per la gestione dei fanghi di dragaggio.
  Più precisamente: esclusione dal regime generale dei rifiuti, con conseguente ricollocazione all'interno del medesimo specchio d'acqua dal quale sono dragati, così come previsto dall'articolo 185, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, qualora trattasi di fanghi non pericolosi e la ricollocazione non violi altre norme comunitarie. In alternativa, ove le caratteristiche dei fanghi non consentano tale soluzione – non venga, cioè, provata la loro non pericolosità – si deve ricorrere al ripascimento, sversamento a mare, conferimento in cassa di colmata o discarica, previo trattamento.
  In relazione agli interventi sinora effettuati, la Regione Friuli-Venezia Giulia ha confermato di aver sempre seguito il rigoroso procedimento autorizzatorio, acquisendo tutte le prescritte e preventive autorizzazioni, con ciò agendo nel pieno rispetto del vigente sistema normativo e tecnico per la realizzazione dei lavori di dragaggio dei canali dell'area lagunare.
  In particolare, l'ARPA ha provveduto all'accertamento della non pericolosità del sedimento dragato, della sua compatibilità con il sito di destinazione e del non peggioramento della qualità delle acque nel rispetto del pertinente Piano di Tutela, quali irrinunciabili condizioni per la riallocazione degli stessi fanghi nell'ambito del medesimo specchio d'acqua.
  Nella consapevolezza della complessità e delicatezza della materia, comunque, e al fine di scongiurare ogni possibile rischio di danno per l'ambiente e la salute, sarà preciso impegno del Ministero dell'ambiente di valutare, con le proprie strutture tecniche e con l'ausilio dell'ISPRA, la correttezza della gestione dei sedimenti dragati in relazione sia agli interventi già realizzati in laguna sia a quelli di programmata realizzazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto dell'ambiente

politica comunitaria dell'ambiente

applicazione del diritto comunitario