ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05528

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 422 del 06/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 06/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 06/05/2015
Stato iter:
07/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 07/05/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 07/05/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 07/05/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 07/05/2015

SVOLTO IL 07/05/2015

CONCLUSO IL 07/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05528
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi mesi si è abbattuto sui contratti derivati sottoscritti dal Governo italiano a partire dall'anno 1990, un vero e proprio ciclone giornalistico e giudiziario, che ne ha disvelato tutta la loro vischiosità nel tutelare il debito pubblico italiano dalle oscillazioni dei tassi di interesse in situazioni di grande instabilità finanziaria;
   anche a seguito dell'ultimo attacco inferto dalla recente trasmissione «Report», andata in onda sulla Rai il 26 aprile 2015, il Ministro interrogato ha dichiarato alla stampa estera che il suo dicastero, nell'ambito di una rivisitazione della gestione del debito pubblico, starebbe avviando una fase di rinegoziazione dei derivati cercando, allo stesso tempo, di minimizzare i costi per il bilancio statale del phasing out: secondo la trasmissione, infatti, nel 2014 gli stessi contratti derivati hanno pesato negativamente sul bilancio pubblico per circa 3,6 miliardi di euro, stando a quanto riportato dall'Istat che ha pubblicato i dati della «Notifica sull'indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche» trasmessi alla Commissione europea in applicazione del Protocollo sulla procedura per i deficit eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht; in buona sostanza gli stessi sarebbero stati sottoscritti per consentire al nostro Paese, che nel 1997 registrava un deficit pari al 7 per cento con un disavanzo quindi del PIL di oltre il 3 per cento, l'ingresso in Europa; inoltre, anche le perdite per cassa sono di assoluto rilievo aggirandosi, mediamente, a 1,5 miliardi  di euro all'anno, dal 2007 al 2013;
   stando poi a quanto riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore del 24 aprile 2015, l'attuale valore di mercato negativo dei derivati italiani, il cosiddetto «mark-to-market», ammonterebbe a circa 42 miliardi, importo, peraltro mai iscritto nel bilancio dello Stato perché da corrispondere solo al momento dell'estinzione degli stessi; a tale cifra occorre inoltre aggiungere il valore dei depositi di liquidità, cioè di quelle garanzie che lo Stato italiano dovrà offrire in sede di sottoscrizione di futuri contratti derivati, come prescritto dalla legge di stabilità 2015, anche se, a parere dell'interrogante, gli effetti in termini di fabbisogno di cassa derivanti dall'ipotesi ventilata nella stessa relazione tecnica di accompagnamento alla stessa legge, secondo la quale l'operazione possa invece dare luogo a depositi da parte delle banche presso la tesoreria dello Stato, assicurando disponibilità liquide aggiuntive, sono tutti da verificare, anche alla luce della condizione che le garanzie siano conferite a terze parti;
   con riferimento alla operazioni di swap, le stesse attualmente rappresentano in valore nozionale circa il 12,2 per cento dei derivati del Tesoro, ma il 22,7 per cento delle perdite future attese;
   i suddetti dati richiamano il problema della trasparenza e correttezza di quanto esposto in bilancio, soprattutto quando le risorse in gioco riguardano tutta la collettività dei cittadini;
   quanto premesso testimonia, in parte, che intorno alla questione dei «derivati» circolano informazioni e dati, nonostante sia stato fino ad oggi negato ad alcuni parlamentari che avevano richiesto, per esigenze conoscitive connesse con l'espletamento del loro mandato, di conoscere la reale rilevanza finanziaria degli impegni sottoscritti dallo Stato italiano e di visionare i documenti relativi a tredici derivati in essere che prevedono una clausola di risoluzione anticipata, opponendo che ai sensi del decreto legislativo n. 33 del 2013 sulla trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, non appare sussistere in capo al Ministero obbligo di ostensione dei documenti richiesti e che in capo ai richiedenti non sussisterebbe un interesse diretto alla conoscenza degli stessi, e che inoltre qualsiasi divulgazione relativa agli stessi derivati potrebbe indebolire la posizione contrattuale del Tesoro e comportare effetti pregiudizievoli e turbative di mercato;
   di contro, la ridda di notizie giornalistiche e di illazioni che si inseguono in questi giorni sui derivati del Tesoro italiano sta generando un clima pericoloso, che rischia di mettere in serio dubbio la credibilità della gestione del debito pubblico: occorrerebbe piuttosto rassicurare il mercato, portandolo a conoscenza di informazioni quali il valore nozionale, il risultato netto, la data di inizio e quella di chiusura, la controparte di tutte le operazioni in derivati che si sono chiuse, incluse quelle per novazione del contratto –:
   posto che la suddetta ed invocata riservatezza, ostativa alla richiesta di trasparenza da parte di parlamentari, convive con una costante fuga di notizie che rendono ingestibile ed opaca la realtà, se non ritenga piuttosto preferibile, rispetto ad un'opacità parziale, sciogliere il riserbo fino ad oggi mantenuto, rendendo trasparenti tutti i contratti derivati in essere. (5-05528)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05528

  Con l'interrogazione immediata in Aula l'onorevole Giovanni Paglia chiede di sciogliere il riserbo rendendo trasparenti tutti i contratti derivati in essere.
  Al riguardo, si ribadiscono le motivazioni già fornite dal Ministro Padoan il 1° aprile scorso presso l'Aula della Camera dei deputati in risposta all'interrogazione n. 3-01410 dell'onorevole Brunetta, con le quali si è dato conto dei riflessi pregiudizievoli per l'attività in derivati e per le possibili ripercussioni negative per la gestione del debito pubblico nel suo complesso derivanti dall'eventuale pubblicazione dei contratti derivati.
  Si fa presente che i dati aggregati sul portafoglio dei derivati e sul suo valore di mercato pubblicati sul sito del Ministero, i dati dei flussi annuali diffusi dall'ISTAT e le relazioni delle audizioni in Commissione Finanze nell'ambito dell'indagine conoscitiva, consentono una visione capace di inquadrare efficacemente le grandezze fondamentali del fenomeno.
  Si soggiunge infine, come peraltro già anticipato nelle precedenti risposte, che sono anche allo studio ipotesi per migliorare ulteriormente la divulgazione in materia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bilancio dello Stato

disavanzo

tesoro