ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 402 del 31/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCAGLIUSI EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 22/04/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 19/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 31/03/2015
Stato iter:
21/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2015
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 21/05/2015
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/03/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/04/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 19/05/2015

DISCUSSIONE IL 21/05/2015

SVOLTO IL 21/05/2015

CONCLUSO IL 21/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05203
presentato da
SCAGLIUSI Emanuele
testo presentato
Martedì 31 marzo 2015
modificato
Martedì 19 maggio 2015, seduta n. 430

   SCAGLIUSI, GRANDE, DEL GROSSO, DI BATTISTA, SIBILIA, CARINELLI, PETRAROLI, SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
il presidente della commissione esteri della Duma e capo della delegazione russa all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) Alexey Pushkov ha comunicato, con lettera ufficiale datata 6 febbraio 2015 all'indirizzo della presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa Anne Brasseur, la decisione della delegazione russa di interrompere per tutto il 2015 tutti i contatti ufficiali con l'organismo, precisando che tuttavia i rapporti proseguiranno solo con i singoli deputati dei parlamenti nazionali;
l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa è un importante strumento di cooperazione interparlamentare, uno dei due principali organi statutari del Consiglio d'Europa e si occupa di problemi della società contemporanea e di vari aspetti della politica internazionale. Ne fanno parte, con diritto di voto decisivo, le delegazioni di 47 Paesi;
va ricordato che con una risoluzione, nell'aprile 2014, a seguito dell'annessione della Crimea e per la situazione determinatasi in Ucraina, è stato sospeso ai parlamentari russi il diritto di voto fino ad aprile 2015 e la possibilità di partecipare agli organi statutari e alle attività di monitoraggio dell'Assemblea;
il Consiglio d'Europa è pronto a ridiscutere la posizione di Mosca nel mese di aprile 2015 a patto che la Russia rispetti alcune richieste tra cui il ritiro delle proprie truppe dal territorio ucraino e la liberazione di tutti i prigionieri trattenuti illegalmente;
a seguito dell'aggravarsi della crisi ucraina, l'Unione europea, gli Stati Uniti e altri Paesi hanno anche emanato pacchetti di sanzioni nei confronti della Federazione russa, in risposta quali il 7 agosto 2014 le autorità russe hanno disposto un embargo annuale su svariate tipologie di prodotti agroalimentari provenienti da Unione europea, USA, Australia, Canada e Norvegia; il nostro Paese risulta il terzo più danneggiato di tutta l'Unione europea dalle sanzioni imposte dalla Federazione russa come ritorsione e le conseguenze si stanno facendo pesantemente sentire non soltanto in termini di mancate esportazioni, ma anche di indebolimento della struttura della rete commerciale e della distribuzione, con conseguente chiusura di aziende e perdita di occupati –:
quale sia la posizione del Governo in ordine alle determinazioni del Consiglio d'Europa di aprile 2015 di cui in premessa e alla revoca, ovvero all'allentamento, delle sanzioni economiche Unione europea alla Russia. (5-05203)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05203

  Nel marzo dello scorso anno il Consiglio europeo ha delineato, per la prima volta, l'architettura sanzionatoria nei confronti della Russia, a seguito delle gravi violazioni di norme e principi di diritto internazionale che ne hanno caratterizzato le scelte politiche rispetto alla crisi ucraina. Sin da allora, il Governo italiano ha sostenuto con fermezza i princìpi di coerenza, gradualità, proporzionalità, sostenibilità e reversibilità delle misure restrittive. Ciò vale sia per le sanzioni di «status» – ovvero quelle afferenti la partecipazione della delegazione russa ai lavori dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, sia – a maggior ragione – per le misure di carattere personale (divieto di ingresso e congelamento delle attività finanziarie) ed economico-settoriale.
  Le evoluzioni della crisi ucraina, la ricerca di una soluzione politica sostenibile, la necessità di conservare un atteggiamento unitario e determinato da parte di tutta la comunità internazionale sono state alla base delle decisioni, che nell'ultimo anno e mezzo hanno via via condotto ad una articolazione delle misure sanzionatorie lungo una direttrice di crescente severità e di progressivo ampliamento dei soggetti colpiti. Il regime attualmente in vigore si fonda su due assunti essenziali.
  Il primo è che le sanzioni non costituiscono un fine, ma uno strumento. Esse non hanno l'obiettivo di deprimere l'economia russa, ma di ricondurre Mosca al tavolo negoziale con genuino spirito di compromesso ed atteggiamento costruttivo.
  Il secondo è che l'applicazione delle misure sanzionatorie deve essere accompagnata da un dialogo politico e diplomatico costruttivo e coerente con l'orientamento degli altri Paesi dell'Unione europea. Il Governo italiano è fortemente convinto che una Russia recuperata ai valori che ispirano la convivenza fra paesi democratici e a una interlocuzione propositiva anche su dossier dell'attualità internazionale diversi dall'Ucraina possa costituire condizione di relazioni più solide e di rinnovati rapporti economici e commerciali.
  Il Governo italiano pertanto non ha mai abbandonato, anche in costanza di sanzioni, i canali di dialogo con Mosca. Non sono mancati gli incontri a livello politico (ricordo – solo per citare le più recenti – la missione a Mosca del Presidente del Consiglio lo scorso 5 marzo e la partecipazione del Ministro Gentiloni al 70o anniversario del giorno della Vittoria a Mosca il 9 maggio). Hanno continuato ad avere luogo anche gli incontri a livello tecnico, non ritenendo corretto abbandonare sentieri di cooperazione in settori non controversi o non coperti da sanzioni e comunque per esplorare forme innovative di partenariato compatibili con le limitazioni vigenti.
  Rispetto alla situazione in seno al Consiglio d'Europa richiamata dall'onorevole interrogante, va sottolineato come nella sessione di aprile 2015, il dibattito sulla revisione delle sanzioni alla Russia è stato in realtà dedicato prevalentemente alla situazione in Ucraina. Si è infatti ritenuto che Mosca non avesse ancora soddisfatto le condizioni, poste dallo stesso Consiglio alla Russia, per una revisione della misura restrittiva in questione. Anche in quella sede, si è riconosciuto che la soluzione della crisi ucraina passa non soltanto attraverso la tregua e la stabilizzazione, ma soprattutto attraverso riforme strutturali interne al Paese, che ne risanino l'economia e ne ridisegnino la veste politico-istituzionale.
  Il Governo ritiene necessario che non debbano venire meno pressioni su Mosca, affinché possano presto essere ricostituite le condizioni per una piena recupero in tutte le articolazioni dell'Organizzazione, ivi inclusa la componente parlamentare. Rispetto alle sanzioni economiche, di cui il prossimo Consiglio europeo sarà investito rispetto alla loro proroga, il Governo italiano condivide l'approccio deciso in occasione del consiglio Europeo del 19-20 marzo, che ha creato un legame sostanziale fra misure restrittive ed attuazione degli Accordi di Minsk, di cui le parti hanno previsto l'attuazione entro il prossimo 31 dicembre.
  Il Governo, assieme ai partner europei, continuerà a monitorare in maniera aperta, trasparente ed oggettiva gli sviluppi sul campo, anche avvalendosi del prezioso contributo degli osservatori dell'OSCE, affinché siano tenuti in dovuto conto i risultati conseguiti nell'attuazione delle intese da tutti gli attori interessati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Consiglio d'Europa

risoluzione

sanzione economica