ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/04994

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 389 del 11/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 11/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 11/03/2015
Stato iter:
12/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/03/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
 
RISPOSTA GOVERNO 12/03/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 12/03/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/03/2015

SVOLTO IL 12/03/2015

CONCLUSO IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-04994
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 11 marzo 2015, seduta n. 389

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   com’è noto il fiume Piave si snoda per un percorso di circa 220 chilometri all'interno della regione Veneto, toccando importanti centri urbani per una popolazione complessiva residente di circa 500.000 abitanti;
   l'utilizzo delle acque del fiume per la produzione di energia elettrica ha fortemente inciso non solo sulla fisionomia dello stesso (ad esempio il suo alveo, passando da 600 metri di media a 260 metri), ma anche sulla sua fisiologia (con improvvise e forti piene o al contrario con magre);
   la portata media annua del fiume è al momento di 160 metri cubi/secondo, ma nella piena del 1966 si arrivò a 5000 metri cubi/secondo: è evidente, dunque, la possibilità che si possano verificare eventi calamitosi ai danni della popolazione e del tessuto produttivo dei territori attraversati dal fiume;
   le previsioni, allo stato attuale, indicano che eventuali piene sono destinate ad esondare sia a monte che a valle di Ponte di Piave, interessando in modo massiccio i territori limitrofi;
   a ciò si aggiunga che nel tratto compreso tra Ponte di Piave e San Donà sono presenti ben cinque attraversamenti stradali e ferroviari, con archi posti ad una quota inferiore a quella massima raggiunta dalla piena del 1966, ostruendo così ulteriormente le piene;
   sebbene la regione Veneto abbia interessato tecnici di rinomata competenza per studiare soluzioni idonee a prevenire o ridurre i danni derivanti da possibili piene del Piave, nulla è stato ancora fatto;
   pare evidente che occorra agire con la massima sollecitudine per fornire risposte concrete rispetto ad un quadro idrogeologico del territorio assai grave, il quale peraltro rischia di degenerare ulteriormente in caso di eventi calamitosi;
   si è, dunque, ancora in tempo per agire prima che i danni derivanti da una gestione miope del territorio possano manifestarsi –:
   di quali informazioni il Ministro interrogato disponga in merito ai fatti riferiti in premessa avvalendosi quindi anche della collaborazione della competente autorità di bacino e se non reputi necessario attivarsi, per quanto di competenza, al fine di reperire le risorse necessarie per far fronte alle opere per mettere in sicurezza i territori attraversati dal fiume Piave.
(5-04994)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-04994

  La programmazione degli interventi e delle attività necessarie per la messa in sicurezza del fiume Piave sono stati definiti e pianificati con i seguenti atti:
   1) Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del bacino del fiume Piave decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 ottobre 2009;
   2) Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del fiume Piave, di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006;
   3) Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico predisposto ai sensi dell'articolo 1, comma 3, lettera g), dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri (OPCM) n. 3906, del 13 novembre 2010.

  Inoltre, è in corso di redazione il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni 2007/60/CE.
  Le opere e gli interventi risultano quindi chiaramente individuati così come le relative necessità finanziarie.
  In particolare si evidenzia che il «Piano delle Azioni e degli interventi di Mitigazione del Rischio idraulico e Geologico» conferma l'obiettivo di far transitare nel tratto terminale una portata di 3000/3200 m3/s ed indica le opere necessarie. In conseguenza a ciò, il volume di piena da laminare, sulla base di un nuovo idrogramma di riferimento rappresentato dall'evento pioggia del 1966, risulterebbe dell'ordine di 70-80 milioni di metri cubi. Pertanto, la programmazione e la tipologia delle opere di invaso temporaneo da prevedere a monte del tratto canalizzato del fiume, ai fini della difesa dalle piene, dovrà essere necessariamente rivista in esito agli studi di approfondimento.
  La posizione e la funzione di questo invaso, risultano infatti, strategiche ai fini della difesa dalle piene della pianura, potendo controllare in pratica le piene comunque formate nel bacino montano del Piave.
  Nel frattempo tra gli invasi di laminazione previsti, una posizione di priorità va riservata alle casse di espansione realizzabili nelle Grave di Ciano con un volume di accumulo dell'ordine di 35-40 milioni di m3. Per l'elenco completo degli interventi si rinvia alla Fase Programmatica del predetto piano ove le opere sono ripartite per bacino idrografico.
  Da parte sua, la regione Veneto, ha intrapreso tutte le attività volte a migliorare le situazioni più critiche e a progettare gli interventi più urgenti sia per il fiume Piave che per tutti i corsi d'acqua di competenza regionale.
  L'impegno economico regionale nell'ambito della difesa idraulica finora affrontato e da affrontare per la messa in sicurezza del territorio veneto, alla stregua di quanto previsto dal «Piano delle azioni» sopra citato, ammonta a complessivi euro 1.824 milioni, così suddivisi:
   interventi realizzati e in corso di esecuzione per un totale di euro 402 milioni coperti da finanziamenti statali e regionali;
   interventi urgenti e cantierabili da finanziare, per un totale di euro 600 milioni;
   interventi di difesa idrogeologica in fase di progettazione o in programma, per un totale di euro 822 milioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disastro naturale

corso d'acqua

acqua dolce