ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04771

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 377 del 18/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: NACCARATO ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO 18/02/2015
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 18/02/2015
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 18/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/02/2015
Stato iter:
18/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 18/06/2015
Resoconto NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/02/2015

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

SVOLTO IL 18/06/2015

CONCLUSO IL 18/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04771
presentato da
NACCARATO Alessandro
testo di
Mercoledì 18 febbraio 2015, seduta n. 377

   NACCARATO, CAMANI, MIOTTO e NARDUOLO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   il 16 agosto 2011, in prossimità dell'isola di Barilac, nelle acque di fronte al comune di Primosten, regione di Sebenico, in Croazia, si è verificato un gravissimo incidente tra due imbarcazioni, nel quale hanno perso la vita i coniugi Francesco Salpietro e Marinelda Patella, entrambi di nazionalità italiana;
   la barca a vela delle vittime è stata colpita e divelta dal motoscafo pilotato da Tome Horvatincic, di nazionalità croata, a carico del quale si è aperto un procedimento penale avanti al giudice ritenuto competente presso il tribunale di Sebenico;
   si sono già tenute tredici udienze nel corso delle quali le parti hanno potuto fornire tutte le informazioni e le controdeduzioni necessarie per giungere a sentenza e, ciò nonostante, il processo è tuttora in corso;
   il procedimento, infatti, ha subito una serie di rinvii, che ne hanno allungato la durata in modo preoccupante e talvolta incomprensibile;
   dopo la dodicesima udienza, del 27 maggio 2013, vi è stata una lunga sospensione e la successiva udienza è stata convocata addirittura per il 7 novembre 2014, poi ulteriormente rinviata al 19 dicembre 2014;
   la conduzione del processo è apparsa, anche per questi motivi, anomala e ha alimentato la preoccupazione nell'opinione pubblica italiana che sussista la volontà di allungarne ulteriormente i tempi allontanando, senza obiettive giustificazioni, la pronuncia definitiva dell'autorità giudiziaria;
   infatti, nel corso della tredicesima udienza del 19 dicembre 2014, è stato consentito alla difesa del cittadino croato di depositare nuove perizie tecniche di parte che in sostanza, dopo oltre 3 anni, riaprono la trattazione di merito, su argomenti che erano già stati approfonditamente trattati e superati in un'udienza del dicembre 2012;
   nel corso di quell'udienza, legittimamente, i parenti e i difensori delle vittime si aspettavano che fossero fissate le date per le conclusioni e per la sentenza;
   al contrario, con questa nuova manovra dilatoria l'effetto ottenuto sembrerebbe, effettivamente, quello di allungare ulteriormente i tempi del procedimento e di allontanare il momento in cui i nostri connazionali otterranno giustizia;
   occorre rilevare che, nonostante le tragiche conseguenze dell'evento, si tratta pur sempre di un processo per un incidente, che, in circostanze normali, si sarebbe potuto svolgere in un numero limitato di udienze che avrebbero consentito di chiarire i contorni dell'accaduto, di attribuire responsabilità e giungere alla pronuncia della sentenza;
   nel caso in questione, inoltre, si registrano ulteriori elementi che hanno sollevato forti inquietudini tra i parenti delle vittime, in relazione ad esempio alla deposizione di un testimone chiave che ha ritrattato la disposizione in modo del tutto incomprensibile;
   di fronte a questi particolari i legali delle vittime hanno contattato l'ambasciata italiana che ha fatto quanto in suo potere per assistere e offrire tutto il sostegno possibile ai parenti delle vittime;
   tuttavia, come è noto, non vi sono poteri in capo all'ambasciatore italiano per far sì che un processo giunga in tempi ragionevoli a conclusione, né, ovviamente, la stessa ambasciata intende interferire con l'amministrazione della giustizia, pur comprendendo le giuste preoccupazioni della famiglia Salpietro;
   la vicenda ha generato particolare sconcerto nell'opinione pubblica italiana e nelle istituzioni per i numerosi rinvii che hanno provocato l'inammissibile ritardo nella risposta alla domanda di giustizia dei familiari delle vittime;
   a ciò si aggiunga un generale allarme per un evento che ha colpito in modo così efferato una famiglia che stava trascorrendo le proprie vacanze nel Paese croato, abitudine molto diffusa tra gli italiani, che, oggi, guardano con timore alla Croazia la per l'inefficienza del sistema giudiziario e per l'evidente incapacità di offrire giustizia in tempi ragionevoli, perfino di fronte ad un evento così tragico –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   come il Ministro intenda attivarsi sul piano politico-diplomatico per quanto di competenza in relazione alla vicenda di cui in premessa, posto che la famiglia Salpietro attende giustizia da oltre tre anni. (5-04771)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04771

  Desidero innanzitutto ringraziare gli Onorevoli interroganti per fornire al Governo l'opportunità di fornire aggiornamenti in merito agli sviluppi del grave incidente occorso il 16 agosto 2011 al largo di Primosten, nella regione di Sebenico, tra due imbarcazioni, nel quale persero la vita i coniugi Francesco Salpietro e Marinelda Patella; un caso tragico, seguito sin dall'inizio con la massima attenzione dalla Farnesina, in particolare dall'Ambasciata d'Italia a Zagabria, in costante contatto con i figli delle vittime e i loro legali italiani e croati.
  Come indicato nella stessa interrogazione, intorno alle 11.30 della mattina del 16 agosto 2011, nei pressi dell'isola di Barilac, i nostri connazionali si trovavano sulla «Santa Pazienza», la loro barca a vela, quando sono stati investiti dall'imbarcazione a motore «Santa Marina», condotta ad alta velocità dall'imprenditore croato Tomislav Horvatincic. Il processo, iniziato l'8 maggio 2012, ha subito vari rallentamenti. Soltanto dopo un passo svolto dall'allora Ambasciatore D'Alessandro direttamente nei confronti del Ministro della Giustizia croato, il dibattimento è ripartito con un'udienza tenutasi lo scorso 19 dicembre, alla quale ha presenziato un funzionario della nostra Rappresentanza diplomatica. Nel corso di quest'ultima udienza, i legali dell'imputato hanno presentato una nuova perizia nautica volta a mettere in discussione le responsabilità che emergevano in capo al Signor Horvatincic dalla perizia d'ufficio.
  Il Giudice ha quindi fissato una nuova seduta al 24 febbraio 2015 per sentire i periti d'ufficio e il perito di parte avversa. Vorrei sottolineare che, in considerazione dei ripetuti interventi dell'Ambasciata a sostegno delle aspettative della famiglia Salpietro, l'udienza è stata fissata in tempi ravvicinati. In occasione dell'udienza di fine febbraio a Sebenico, cui ha presenziato nuovamente un funzionario dell'Ambasciata a Zagabria, sono stati sentiti i periti; durante il contraddittorio, sono emerse divergenze tra gli stessi e sono stati messi in discussione in particolare vari aspetti della perizia di parte avversa. Il giudice, tuttavia, ha ritenuto di dover disporre una «super-perizia» per chiarire autorevolmente le responsabilità ed eliminare le ambiguità riscontrate. Inizialmente l'incarico è stato affidato all'Università di Fiume, dotata degli strumenti tecnologici necessari per la ricostruzione della dinamica dell'incidente. L'Ateneo ha però rifiutato l'incarico in quanto suoi docenti avevano lavorato alla perizia di parte del Sig. Horvatincic. Il giudice ha quindi incaricato l'Università di Zagabria. Vi sarà pertanto una successiva udienza in data da determinarsi, dopo che sarà stata prodotta la nuova perizia.
  Oltre ai recenti sviluppi a livello processuale, vorrei inoltre segnalare che lo scorso 4 febbraio, uno dei figli delle vittime, Federico Salpietro, è stato ricevuto personalmente dall'Ambasciatore a Zagabria insieme ai suoi legali italiani e croato, per concordare possibili azioni. Il 19 febbraio 2015 l'allora Ambasciatore D'Alessandro è poi intervenuta sulla Vice Ministro della Giustizia, Artukovic Kunst, sottolineando la necessità di una definizione rapida ed equilibrata del processo, anche per consentire ai figli delle vittime di tutelare in tempi ragionevoli i propri diritti in sede civile. La Vice Ministro, in occasione dell'incontro, ha assicurato il suo personale interessamento.
  In conclusione, desidero confermare che la Farnesina, anche tramite l'Ambasciata a Zagabria, continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione, sia sensibilizzando le competenti Autorità croate sia attraverso ogni assistenza possibile alla famiglia ed ai suoi legali.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vittima

giudice

udienza giudiziaria