ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04289

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 350 del 16/12/2014
Abbinamenti
Atto 5/07190 abbinato in data 21/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/12/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 16/12/2014
Stato iter:
21/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2015
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 21/12/2015
Resoconto OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/12/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2015

DISCUSSIONE IL 21/12/2015

SVOLTO IL 21/12/2015

CONCLUSO IL 21/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04289
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Martedì 16 dicembre 2014, seduta n. 350

   OLIVERIO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'embargo russo, anche per la frutta invernale, sta creando una situazione di gravissimo disagio, in quanto una quota consistente di produzioni spagnole, in particolare arance e clementine, sta invadendo i mercati italiani;
   l'economia agricola calabrese, in particolare il territorio della Piana di Gioia Tauro e quello della costa Jonica di Rossano e di Corigliano Calabro, (in Calabria si produce l'ottanta per cento delle clementine italiane) già sofferenti per la grave crisi economica che interessa tutto il nostro Paese, con questa ulteriore emergenza che sta determinando il fermo totale delle richieste di acquisto delle clementine e la conseguente perdita per diversi milioni di euro, vive una condizione di gravissima difficoltà economica, finanziaria e sociale;
   le cause di questa difficile congiuntura, che ha messo in grave crisi gli agricoltori, sono da ricercare, oltre che nell'invasione dei prodotti spagnoli, nei prezzi dei prodotti in caduta libera, negli alti costi di produzione e nelle anomale temperature alte che si sono registrate fino a pochi giorni orsono;
   nonostante la propensione dei consumatori ad acquistare il prodotto italiano, i consumi continuano a calare e le aziende agrumicole lavorano in perdita, non riuscendo nemmeno a coprire i costi di produzione;
   il prezzo delle clementine all'origine è sceso verticalmente, quasi del 35 per cento secondo i dati Ismea, dal 51 centesimi al chilogrammo nella terza settimana di ottobre 33 centesimi al chilogrammo nella quarta settimana di novembre;
   la maggior parte delle produzioni di clementine è rimasto sugli alberi, solo nella Piana di Gioia Tauro una percentuale del 70-80 per cento delle superfici coltivate (le clementine con il 19,38 per cento delle aziende, 1.299 unità e il 19,67 per cento della superficie totale coltivata 2.030,72 ettari) –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della gravissima situazione venutasi a creare nel comparto agrumicolo calabrese a seguito dell'embargo russo e se ritenga che vi siano le condizioni per riconoscere io stato di calamità e per decretare gli sgravi fiscali per le aziende agricole colpite;
   se il Ministro interrogato ritenga opportuno assumere l'iniziativa di promuovere un tavolo di concertazione tra gli attori istituzionali interessati (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, regione, province e comuni), le organizzazioni rappresentative delle categorie produttive e le forze sociali per programmare interventi strutturali atti a rendere competitivo il prodotto di alta qualità che si ottiene in alcuni territori della Calabria, al fine di salvaguardare il più possibile queste eccellenze. (5-04289)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-04289

  Le interrogazioni di cui si chiede conto recano analoghi quesiti sulla tutela del settore ortofrutticolo; ho ritenuto pertanto conveniente fornire al riguardo una risposta congiunta.
  Ricordo anzitutto che l'Organizzazione comune di mercato (OCM), come disciplinata dal Regolamento (UE) n. 1308 del 2013, consente di intervenire a livello europeo per contrastare le minacce di turbative di mercato introducendo misure straordinarie.
  Proprio sfruttando questa leva e grazie alle forti sollecitazioni dell'Italia, la Commissione europea con il Regolamento delegato (UE) n. 1369 del 7 agosto 2015 ha prorogato gli aiuti contro l'embargo russo per il settore ortofrutticolo. Il provvedimento modifica il Regolamento delegato (UE) n. 1031 del 2014 e istituisce ulteriori misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo – valide fino al 30 giugno 2016 o ad esaurimento dei quantitativi – per i produttori di alcuni ortofrutticoli freschi.
  I citati Regolamenti prevedono per i prodotti ortofrutticoli maggiormente interessati all'export verso la Russia (tra i quali arance, clementine, mandarini e limoni) azioni di sostegno eccezionali a favore di tutti i produttori ortofrutticoli, siano essi associati o meno ad Organizzazioni di produttori riconosciute. Tali misure consentono di effettuare il ritiro dal mercato, la mancata raccolta e la raccolta prima della maturazione anche dei prodotti in questione, entro determinati volumi massimi assegnati dalla Commissione europea agli Stati membri.
  Tale meccanismo, che vede l'Italia in una posizione di vantaggio nella definizione dei quantitativi di prodotti che possono essere oggetto di intervento ha previsto, per gli agrumi, volumi di intervento pari a 2.620 e 3.300 tonnellate attraverso i Regolamenti delegati (UE) n. 1031 del 2014 e n. 1369 del 2015.
  Inoltre ogni Stato membro ha il diritto di assegnare in maniera autonoma ulteriori 3.000 tonnellate, o quota parte di queste, a tutti i prodotti oggetto di applicazione del Regolamento, agrumi compresi.
  Le misure di sostegno eccezionali riguardano le operazioni di ritiro, la mancata raccolta e la raccolta prima della maturazione effettuate dai produttori nel periodo compreso tra l'8 agosto 2015 e il 30 giugno 2016. I prodotti ritirati dal mercato potranno essere anche destinati alla distribuzione gratuita agli indigenti.
  Faccio presente che è stato utilizzato l'intero plafond destinato agli agrumi assegnato all'Italia, di cui al Regolamento (UE) n. 1031 del 2014, il cui periodo applicativo è terminato il 31 dicembre 2014, comprese le 3.000 tonnellate aggiuntive che, considerate le difficoltà del settore, sono state totalmente destinate al comparto in questione.
  Circa il 60 per cento del quantitativo totale oggetto di intervento, pari a 5.620 tonnellate, ha interessato le clementine calabresi che sono state destinate, per circa l'85 per cento, alla distribuzione gratuita a favore di persone indigenti.
  Rilevo poi che, nonostante la recente emanazione del Regolamento (UE) n. 1369 del 2015 del 7 agosto 2015, a fine novembre 2015 è andato esaurito l'intero plafond assegnato all'Italia per gli agrumi, pari a 3.300 tonnellate che ha interessato soprattutto clementine calabresi, destinato quasi totalmente alla distribuzione gratuita.
  Rimane ancora disponibile quota parte del plafond aggiuntivo di 3.000 tonnellate di cui dispone l'Italia che, considerate le circostanze di crisi, stiamo provvedendo a destinare ai prodotti in questione per il prosieguo delle misure straordinarie.
  Sul fronte del sostegno alla competitività della filiera ortofrutticola, per affrontare le problematiche sollevate dall'interrogante e tutelare meglio il reddito delle aziende agricole dobbiamo favorire il più possibile l'aggregazione dell'offerta e l'associazione dei produttori, utilizzando gli strumenti messi a disposizione della OCM.
  Infatti, è previsto il finanziamento di programmi di attività realizzati da organizzazioni di produttori ortofrutticoli riconosciute che possono prevedere molteplici interventi a sostegno del comparto, comprese specifiche misure per prevenire ed affrontare situazioni di crisi di mercato.
  In particolare, la regolamentazione comunitaria, completata da disposizioni attuative nazionali, prevede un finanziamento da parte dell'Unione europea (generalmente al 50 per cento e, per taluni interventi il 100 per cento), per incrementare e salvaguardare la qualità dei prodotti, migliorare le condizioni di commercializzazione, ottimizzare i costi di produzione, promuovere i prodotti e prevenire e gestire eventuali crisi.
  L'efficacia di tale strumento è in stretta relazione al grado di aggregazione dei produttori che in alcune Regioni ed in particolare in quelle meridionali, risulta ancora troppo basso, attestandosi in Calabria intorno al 22 per cento della produzione ortofrutticola regionale.
  Evidenzio altresì che, siamo favorevoli a valutare l'istituzione di un tavolo di concertazione con le parti interessate, al fine di programmare interventi strutturali per rendere competitivi i prodotti di qualità e salvaguardare le nostre eccellenze.
  Per quanto riguarda l'evoluzione degli scambi commerciali di prodotti ortofrutticoli tra Marocco e Unione europea dopo l'Accordo siglato nel 2012, la Commissione europea, anche su pressione dell'Italia, sta esercitando un costante monitoraggio per verificarne il rispetto. Preciso che le misure di salvaguardia previste dal protocollo n. 1 del citato Accordo possono essere attivate solo dopo il prescritto iter e, comunque, previa decisione del Consiglio europeo con l'approvazione della maggioranza degli Stati membri.
  Rilevo infine che, in merito all'applicazione del sistema dei prezzi di entrata con l'atto delegato n. 499 del 2014, adottato dalla Commissione europea anche su forte richiesta dell'Italia la procedura di applicazione del sistema è stata irrigidita, così da renderla meno soggetta ad eventuali manovre tese ad evitare il pagamento dei dazi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

superficie agricola utilizzata

frutticoltura

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