ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03877

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 318 del 27/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: DI BENEDETTO CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 27/10/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 27/10/2014
Stato iter:
10/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/09/2015
Resoconto BARRACCIU FRANCESCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 10/09/2015
Resoconto DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/10/2014

SOLLECITO IL 06/02/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

DISCUSSIONE IL 10/09/2015

SVOLTO IL 10/09/2015

CONCLUSO IL 10/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03877
presentato da
DI BENEDETTO Chiara
testo di
Lunedì 27 ottobre 2014, seduta n. 318

   DI BENEDETTO, MARZANA, BATTELLI, BRESCIA, D'UVA, LUIGI GALLO, VACCA e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in data 22 ottobre 2014, a causa del maltempo che sta attraversando tutta la Sicilia e del forte vento, la finestra di un bagno del plesso Don Milani dell'istituto Sferracavallo di Palermo si è staccata, cadendo addosso a due bambini di otto anni;
   i bambini hanno riportato lesioni ed uno di essi ha subìto un lieve trauma cranico; attualmente si trovano sotto osservazione al pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Cervello ed uno dei due è stato sottoposto ad una tac;
   la scuola in cui è accaduto l'incidente era una scuola elementare. L'aula, situata in uno scantinato, era stata sempre ritenuta non idonea da parte dei genitori, che ora minacciano di non portare più i loro figli in una scuola fatiscente;
   purtroppo ciò che è accaduto al Don Milani non è un caso singolo e rispecchia la situazione di molte scuole in Italia. Il «XII Rapporto Sicurezza, qualità, accessibilità a scuola», redatto dall'associazione Cittadinanza attiva, in collaborazione con il dipartimento della protezione civile, oltre che con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, denuncia dati non rassicuranti;
   su un totale di 213 edifici monitorati, in 14 regioni, solo 1 struttura su 3 possiede il certificato di agibilità statica, mentre il 73 per cento presenta lesioni strutturali (facciata interna 36 per cento e quella esterna 66 per cento); oltre che segni di fatiscenza (nelle aule, nei bagni, nei laboratori per il 20 per cento);
   la situazione è grave considerato anche che il 65 per cento degli edifici si trova in zona a rischio sismico ed il 24 per cento in zona a rischio idrogeologico. Inoltre, molte scuole sono ospitate in palazzi costruiti tra il 1961 e il 1980 quindi esposti al logorio del tempo. Tanto è grave questa situazione che nell'ultimo anno vi sono stati ben 766 incidenti: parte di essi ha interessato il crollo di solai, dei tetti, controsoffitti, pezzi di intonaco, mentre un'altra parte è dovuta a quadri elettrici aperti nei corridoi delle scuole, mancanza di conformità delle vetrate, mancanza di porte con aperture antipanico, estintori non segnalati o con etichetta scaduta;
   il «piano scuole» varato dal Governo stanziava 1 miliardo e 94 milioni di euro (21.000 interventi in due anni) per i progetti denominati «scuole belle», «scuole sicure», «scuole nuove», a giudizio degli interroganti in base a criteri non oggettivi e condivisi portando, così, delle facili deviazioni nel sistema. È esemplificativo il caso, nell'ambito di «scuole belle», di finanziamenti concessi in base al numero dei lavoratori socialmente utili presenti sul territorio, che spesso derivano dall'esternalizzazione dei servizi, e non alle scuole più bisognose (fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it);
   ad avviso degli interroganti i criteri di ripartizione dei finanziamenti dovrebbero essere oggettivi, delineati a seguito di censimento degli edifici scolastici e del loro stato. L'articolo 7 della legge n. 23 del 1996, infatti, prevedeva l'istituzione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica, nell'ambito del sistema informativo del Ministero dell'istruzione, università e ricerca, con il supporto delle regioni e degli enti locali. Tale sistema ha funzionato fino circa al 2010, dopo di che i dati non risultano più aggiornati;
   gli interroganti lamentano la gravità della situazione su descritta ed auspicano l'aggiornamento dei dati sul censimento degli edifici scolastici, finalizzato all'effettiva messa in sicurezza delle scuole maggiormente a rischio in Italia –:
   se il Ministro intenda assumere iniziative per prevedere criteri oggettivi nell'assegnazione dei finanziamenti;
   se intenda, per quanto di competenza, svolgere controlli sull'effettiva messa in sicurezza degli edifici scolastici cui i finanziamenti sono assegnati.
(5-03877)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 settembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-03877

  Con riferimento all'interrogazione in discussione, si conferma anzitutto che l'edilizia scolastica rappresenta una priorità per il Governo. Negli ultimi anni sono state investite ingenti risorse finanziarie, destinate soprattutto alla realizzazione di interventi per prevenire ed evitare che si ripetano ancora episodi del tipo di quello ricordato dagli onorevole interroganti.
  Tali risorse, in particolare, comprendono:
   150 milioni di euro del cosiddetto «decreto del Fare» (decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98), rispetto ai quali circa l'80 per cento degli interventi risulta ad oggi concluso e il restante 20 per cento in corso di esecuzione;
   400 milioni di euro della delibera CIPE n. 22 del 30 giugno 2014, per i quali tutti i circa 1.600 interventi finanziati risultano in corso di esecuzione;
   905 milioni di euro del cosiddetto Piano BEI (articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128);
   244 milioni di euro per lo sblocco del patto di stabilità per i comuni per gli anni 2014 e 2015;
   100 milioni di euro per lo sblocco del patto di stabilità per province e città metropolitane per il 2015;
   le risorse dei fondi strutturali della vecchia programmazione 2007-2013 (circa 223 milioni più 380 milioni relativi al Piano di azione e coesione), ancora in corso di attuazione, nonché le risorse della nuova programmazione 2014-2020 (circa 380 milioni).

  Inoltre, attraverso il sistema di monitoraggio degli edifici scolastici del MIUR è stato possibile effettuare un'accurata gestione di risorse che ha portato al recupero di 23 milioni di euro sull'85 per cento degli interventi conclusi del decreto del Fare in poco più di un anno. Tale recupero consentirà l'avvio di 113 nuovi cantieri.
  È in questo ambito, quindi, che va ad inserirsi anche la recente legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione (legge n. 107 del 2015) che introduce misure specifiche per prevenire e ridurre al massimo le cause di incidenti connessi all'edilizia scolastica. Essa, in particolare, prevede:
   un investimento di ulteriori 200 milioni circa per l'ampliamento del suddetto Piano BEI in corso di attuazione;
   lo sblocco di 300 milioni dei fondi INAIL per la costrizione di scuole innovative, attraverso un investimento ulteriore di 9 milioni all'anno a titolo di corrispettivo per i canoni di locazione a INAIL;
   un investimento di 40 milioni per indagini diagnostiche su edifici scolastici per prevenire il crollo di solai e controsoffitti. Il decreto di assegnazione è stato firmato dal Ministro in data 7 agosto scorso;
   il citato provvedimento, inoltre, prevede di avviare un'importantissima procedura di recupero delle risorse in passato stanziate per procedure di edilizia scolastica che, però, non sono state mai avviate. Ciò consentirà, finalmente, di poter disporre di risorse impegnate, ma rimaste inutilizzate e favorire, così, il recupero e il reimpiego delle stesse che potranno essere utilizzate anche per intervenire su quegli edifici scolastici nei quali le indagini diagnostiche hanno rilevato situazioni di criticità.

  In merito alla manifestata esigenza di prevedere criteri oggettivi nell'assegnazione dei finanziamenti, si evidenzia che, in tutte le procedure avviate nel settore dell'edilizia scolastica, il MIUR si è sempre conformato.
  Infatti, nel decreto ministeriale n. 906 del 5 novembre 2013, attuativo del decreto c.d. del fare (articolo 18, commi 8-ter e 8-quater, del decreto-legge n. 69 del 2013 convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98), i parametri, ai quali si è fatto riferimento per il riparto delle risorse, sono stati il numero di alunni per regione e il numero di edifici scolastici presenti per regione.
  Parimenti, il decreto interministeriale del 29 gennaio 2015, decreto c.d. mutui BEI adottato in attuazione dell'articolo 10 del decreto-legge n. 104 del 2013 (convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2013, n. 128), ha tenuto in considerazione il numero degli alunni, il numero degli edifici scolastici e la densità tra popolazione scolastica ed edifici.
  La citata legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione ha previsto, inoltre, la riassegnazione delle economie anche sulla base dei dati contenuti dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica, prevista dall'articolo 7 della legge n. 23 del 1996.
  A tal proposito, in data 7 agosto scorso, il Ministro ha presentato l'Anagrafe dell'edilizia scolastica che rappresenta la base informativa non solo delle condizioni di sicurezza e di salute degli edifici scolastici ma anche la base dati sulla mobilità e sostenibilità ambientale degli istituti scolastici. Ad esempio, nel 63 per cento dei casi gli istituti dispongono del servizio di scuolabus e nel 40 per cento del trasporto per alunni disabili. Il 71 per cento degli edifici scolastici ha poi adottato degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche; mentre nel 58 per cento dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici.
  Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70 per cento delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72 per cento) e di un Piano di emergenza (73 per cento). Il 39 per cento è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Al riguardo è da ricordare che il 50 per cento degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa che rende obbligatorio il certificato di collaudo statico. L'agibilità, dunque, va confrontata con tale dato e con gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa vigente.
  L'Anagrafe in parola è stata resa disponibile, per la prima volta a vent'anni dall'entrata in vigore della succitata legge che l'aveva istituita. Si dispone, cosa, di un importante strumento non solo di controllo dello stato dell'arte ma anche di ausilio alla programmazione dei futuri interventi finanziari a favore degli edifici delle istituzioni scolastiche. In particolare, tale strumento consentirà al Ministero di programmare ed investire al meglio i circa 3 miliardi e mezzo già disponibili.
  Inoltre, è opportuno precisare anche, al fine di programmare in modo coordinato i futuri interventi, che essa mostra come nel 77 per cento dei casi gli edifici scolastici sono di proprietà dei Comuni, mentre nel 9 per cento appartengono alle Province. Il 2 per cento è riconducibile ad altri Enti pubblici e una analoga percentuale a società o persone private.
  Con riferimento, infine, all'ulteriore richiesta degli onorevoli interroganti relativa allo svolgimento, per quanto di competenza, di controlli da parte del Ministero in relazione all'effettiva messa in sicurezza degli edifici scolastici ai quali vengono assegnati i finanziamenti, si rappresenta che è già attivo presso il MIUR un sistema on line di monitoraggio e di controllo delle varie fasi delle procedure, per verificare sia la regolarità delle gare sia gli stati di avanzamento dei lavori.
  Il sistema di monitoraggio, così predisposto, permette, quindi, di ottenere e di disporre di dati sempre aggiornati, tra i quali è compresa anche l'acquisizione del certificato di regolare esecuzione dei lavori e del collaudo delle opere, fermo restando, comunque, che la competenza in materia è esclusivamente degli enti locali che, pertanto, hanno il compito di vigilare e controllare la corretta esecuzione dei lavori.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituto di istruzione

ambiente scolastico

censimento