ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03491

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 283 del 04/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/09/2014


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 04/09/2014
Stato iter:
26/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/02/2015
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 26/02/2015
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/09/2014

DISCUSSIONE IL 26/02/2015

SVOLTO IL 26/02/2015

CONCLUSO IL 26/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03491
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Giovedì 4 settembre 2014, seduta n. 283

   RICCIATTI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   il 19 agosto 2014 due Tornado dell'aeronautica militare appartenenti al sesto stormo si sono scontrati nei cieli sovrastanti la città di Ascoli Piceno ed alcuni comuni limitrofi (località Mozzano e Venarotta);
   i due velivoli si erano levati in volo dalla base dell'aeronautica di Ghedi (BS) per una missione di addestramento, in vista di una imminente esercitazione in ambito Nato;
   l'equipaggio dei due velivoli era composto da un pilota ed un tecnico per apparecchio – il capitano pilota Alessandro Dotto ed il capitano navigatore Giuseppe Palminteri sul primo, il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Pietro Franzese sul secondo – i quali, parrebbe dai segnali radio indirizzati alla base, avrebbero attivato il sistema di espulsione dei seggiolini anche se la circostanza non è del tutto chiarita, pur tuttavia non riuscendo a porsi in salvo;
   diverse fonti giornalistiche riportano numerose testimonianze che asseriscono come i due Tornado volassero a quote insolitamente basse;
   la stessa Aeronautica militare ha ammesso in una dichiarazione riportata dagli organi di informazione, che i due velivoli «non dovevano essere contemporaneamente alla stessa quota ed allo stesso orario»;
   i due Tornado – sempre secondo quanto riportato dalla stampa – sono partiti in due orari diversi, seppur prossimi. Il primo alle ore 15.22 del 19 agosto, il secondo alle 15.27. I Tornado operavano nell'ambito di due missioni addestrative distinte, in task diversi, dirigendosi in un punto in cui avrebbero dovuto svolgere separatamente i loro compiti, che non comprendevano tattiche di combattimento simulato;
   entrambe le scatole nere sono state rinvenute nei giorni successivi all'incidente aereo;
   autorevoli esponenti delle forze armate – tra i quali l'ex capo dello Stato Maggiore dell'Aeronautica militare, generale Leonardo Tricarico – sostengono che le esercitazioni si svolgono in prossimità di centri abitati in quanto vi è la necessità di addestrarsi in contesti geografici simili a quelli che verosimilmente potrebbero incontrarsi durante le missioni operative, tuttavia mentre in passato tali missioni di addestramento avvenivano all'estero, generalmente in aree scarsamente popolate;
   a causa dei tagli al bilancio delle spese militari, le forze armate sono costrette ad effettuare le esercitazioni e le missioni di addestramento sul territorio nazionale, caratterizzato da una densa popolosità;
   sempre ai tagli alla spesa militare sarebbe imputabile un numero di ore di addestramento per pilota non ottimale;
   l'evento riportato in premessa evidenzia come diverse attività di addestramento possono avere ripercussioni rischiose non solo per il personale militare interessato, ma anche per le popolazioni civili che fanno da «scenario» di addestramento aereo –:
   quali siano le aree geografiche del Paese interessate da missioni di addestramento aereo;
   quanti siano gli aerei militari interessati da missioni addestrative;
   quale sia la quota di volo minima consentita dai protocolli di addestramento aereo;
   quali siano le misure di sicurezza ed i protocolli adottati per evitare, o ridurre al minimo, i rischi per la popolazione civile derivanti da possibili incidenti.
(5-03491)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 febbraio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-03491

  A premessa si fa presente che sulla dinamica del tragico incidente aereo del 19 agosto 2014 sono tuttora in corso le indagini da parte delle Autorità Giudiziarie ordinaria e militare competenti, a conclusione delle quali si potrà disporre di più dettagliati elementi d'informazione per ricostruire puntualmente quanto accaduto.
  Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, si evidenzia che:
   le «aree geografiche del Paese interessate da missioni di addestramento aereo» comprendono una buona parte dello spazio aereo nazionale e sono definite in apposite direttive che regolamentano il traffico aereo generale e quello operativo in particolare, tenendo conto delle aree oggetto di restrizioni o di divieto di sorvolo e di quelle ad alta densità abitativa, mai considerate «scenario» per le attività addestrative;
   tutti i velivoli dell'Aeronautica Militare svolgono attività addestrativa finalizzata all'acquisizione o al mantenimento delle capacità operative dei mezzi e degli equipaggi;
   la «quota di volo minima consentita dai protocolli di addestramento aereo», viene decisa in considerazione del profilo di missione, degli obiettivi addestrativi, della tipologia dell'aeromobile (ad ala fissa o elicottero) e delle condizioni ambientali, in aderenza alle regole del traffico aereo operativo che si basano su quelle del traffico aereo generale, stabilite, in ambito nazionale, dall'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile). Nello specifico, di giorno e per i velivoli ad ala fissa, la quota si attesta a 1000 piedi (circa 350 metri) sopra il livello del terreno, mentre in zone cosiddette «tattiche», regolarmente pubblicate e caratterizzate da bassissima densità abitativa, la quota può scendere per i velivoli ad ala fissa fino a 500 piedi. In ogni caso, si deve evitare il sorvolo dei centri abitati segnalati sulle carte di navigazione in dotazione agli equipaggi, e, nel caso in cui ciò non sia possibile, il sorvolo deve avvenire a una quota non inferiore a 1500 piedi per i velivoli ad ala fissa e a 1000 piedi per gli elicotteri;
   quanto all'ultimo quesito posto, le regolamentazioni del traffico aereo generale si applicano anche a quello aereo militare e le misure di sicurezza adottate per ridurre al minimo la possibilità d'insorgenza di potenziali rischi per gli operatori e per la popolazione risiedono in un articolato sistema di norme e di procedure previste per gli equipaggi di volo.
  L'Aeronautica Militare prevede specifici percorsi formativi per il personale, nonché una costante verifica delle tattiche e della loro rispondenza alle procedure e alle regole vigenti. Ciò, allo scopo di garantire un'attività di prevenzione, in termini di sicurezza, del volo in tutte le sue fasi, senza soluzione di continuità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aviazione militare

ciclone

aereo