ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03466

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 281 del 07/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: VENITTELLI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014
MINNUCCI EMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/08/2014
Stato iter:
22/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/10/2014
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 22/10/2014
Resoconto VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/08/2014

DISCUSSIONE IL 22/10/2014

SVOLTO IL 22/10/2014

CONCLUSO IL 22/10/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03466
presentato da
VENITTELLI Laura
testo di
Giovedì 7 agosto 2014, seduta n. 281

   VENITTELLI, OLIVERIO, LUCIANO AGOSTINI, TARICCO, TERROSI, ROMANINI, COVA e MINNUCCI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il 17 dicembre 2012 la Commissione europea ha richiamato l'Italia sulle sue inadempienze in merito al sistema nazionale di controllo dell'attività di pesca;
   in seguito a tale richiamo, il Governo italiano ha avviato un'indagine amministrativa – con la partecipazione di funzionari della Commissione dell'Unione europea – sul proprio sistema di controllo;
   l'indagine in questione non ha permesso di eliminare le irregolarità rilevate, pertanto la Commissione dell'Unione europea ha disposto l'istituzione di un progetto di piano di azione – denominato Action Plan – concordato con le autorità italiane, per ovviare alle carenze del sistema italiano di controllo della pesca. Tale piano è stato redatto dall'Amministrazione italiana ed adottato con decisione della Commissione dell ?unione europea il 6 dicembre 2013;
   l’Action Plan – nato per colmare alcune lacune del sistema di controllo sull'attività della pesca, prevede alcune misure – la corretta marcatura e identificazione dei pescherecci e degli attrezzi da pesca, l'introduzione di ulteriori controlli per i pescherecci di LFT « di 12 metri autorizzati alla pesca del pesce spada, l'obbligo di comunicazione di inizio e fine della battuta di pesca e zona pesca, misure di gestione e misure tecniche a carico di tutti gli operatori – più restrittive di quelle comunitarie, che rischiano di ledere la concorrenzialità delle imprese italiane nei confronti delle imprese comunitarie;
   il 24 aprile 2014 le maggiori organizzazioni della pesca – Federcoopesca, Associazione Lega Pesca, Associazione generale Cooperative italiane del settore Agro Ittico Alimentare – hanno presentato ricorso di annullamento della decisione della Commissione europea del 6 dicembre 2013 che istituisce un Piano di azione per ovviare alle carenze del sistema italiano di controllo della pesca (Action plan – C(2013)8635 final);
   pur condividendo i principi della sostenibilità dell'attività di pesca e della lotta alla pesca illegale, le associazioni ricorrenti ritengono le misure contenute nel Piano eccessivamente restrittive e di difficile realizzazione, soprattutto per le piccole imprese, e temono che esse si tradurranno in ulteriori insostenibili oneri burocratici e in uno sproporzionato inasprimento delle sanzioni;
   in particolare, le associazioni contestano il fatto che la decisione dell'Unione europea non contiene alcun elemento dal quale sia possibile desumere il tipo, la natura e il contenuto delle «irregolarità riscontrate nell'applicazione di talune norme della politica comune della pesca» e che essa non si limita ad imporre allo Stato membro di cessare le irregolarità nel sistema dei controlli ma stabilisce nuovi obblighi che non trovano alcun fondamento nel Regolamento 1224, cui la decisione si richiama esplicitamente; infine, il sistema di sanzioni automatiche e irrevocabili stabilite dal piano confligge con il sistema graduato di sanzioni contenuto nel Regolamento 1224 –:
   quali siano le irregolarità riscontrate dalla Commissione europea e per quale motivo l'indagine amministrativa sul sistema nazionale di controllo dell'attività di pesca non sia stata in grado di eliminarle, determinando così l'adozione della decisione dell'Unione europea e dell’Action Plan;
   se corrisponda al vero che la decisione dell'Unione europea confligge e stabilisce nuovi obblighi rispetto al Regolamento 1224, cui essa esplicitamente si richiama, e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni di tali difformità, che rischiano di penalizzare pesantemente le aziende italiane rispetto a quelle degli altri Paesi dell'Unione europea. (5-03466)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 22 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03466

  Come rappresentato dagli interroganti, la Commissione europea, con la Decisione del 14 dicembre 2012, ha notificato all'Italia la necessità di svolgere un'indagine amministrativa, mediante propri funzionari, per individuare le cause di una serie di irregolarità riscontrate, nel corso del triennio 2010-2012, nell'applicazione delle norme di politica comune della pesca, con particolare riferimento a quelle sui controlli.
  Per sopperire alle carenze riscontrate nel corso della predetta indagine, con Decisione della Commissione n. 8635 del 6 dicembre 2013, adottata ai sensi dell'articolo 102, paragrafo 4, del regolamento n. 1224 del 2009, è stato quindi istituito uno specifico Piano d'azione, noto come Action plan, per implementare il sistema italiano di controllo della pesca e conformarlo alle previsioni di cui alla vigente normativa europea e internazionale.
  Quanto sopra si è reso necessario per fronteggiare talune criticità quali, ad esempio, la marcatura e l'identificazione dei pescherecci e degli attrezzi da pesca, la corrispondenza tra il numero di attrezzi da pesca autorizzati e quelli effettivamente impiegati (con particolare riferimento a quelli maggiormente impattanti come le reti derivanti denominate «ferrettare» ed i palangari impiegati per la cattura del pesce spada). Altre misure, invece, hanno riguardato l'impiego congiunto di attrezzi da pesca incompatibili (quali le già citate «ferrettare» e le reti da posta fisse), l'implementazione del sistema di controllo delle unità da pesca di lunghezza inferiore ai 12 metri e l'inasprimento delle sanzioni da adottare in caso di violazioni gravi della politica comune della pesca.
  In conclusione le misure adottate, lungi dall'essere in conflitto con gli obblighi di cui al regolamento n. 1224 del 2009 (ai sensi del quale, peraltro, l’Action plan è stato adottato), risultano perfettamente conformi e coerenti con il successivo regolamento n. 404 del 2011 e con le altre norme internazionali che disciplinano la tutela di alcuni specifici stock ittici di grande interesse ambientale e commerciale (quali, ad esempio, il pesce spada e il tonno rosso). Peraltro, consentendo un'effettiva applicazione dei divieti e delle prescrizioni previste per ottimizzare la vigilanza e il controllo garantiscono, al contempo, una concreta protezione delle risorse attraverso l'applicazione di misure idonee.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo della pesca

Commissione CE

gestione della pesca