ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03424

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 279 del 05/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: AIRAUDO GIORGIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/08/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/08/2014
Stato iter:
06/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/08/2014
Resoconto AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/08/2014
Resoconto AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/08/2014

SVOLTO IL 06/08/2014

CONCLUSO IL 06/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03424
presentato da
AIRAUDO Giorgio
testo di
Martedì 5 agosto 2014, seduta n. 279

   AIRAUDO e PLACIDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   ThyssenKrupp ha confermato a metà luglio che nell'ambito del nuovo piano industriale per la Acciai Speciali Terni (Ast) sono previsti una riduzione di costi in tutte le aree (operative, strutturali, vendita e organico) di oltre 100 milioni di euro l'anno e un ridimensionamento del personale di circa 550 dipendenti, prevedendo anche una chiusura del secondo forno entro il 2015-16;
   i vertici di ThyssenKrupp Business Area Materials Services e Acciai Speciali Terni – viene scritto in una nota che ha annunciato i punti principali del piano – «hanno incontrato le istituzioni e le organizzazioni sindacali per un confronto in merito al piano industriale di Acciai Speciali Terni (Ast), che mira a un rilancio dell'azienda ternana come player sostenibile nell'industria dell'acciaio inossidabile»;
   negli ultimi anni, viene quindi sottolineato, Ast «ha attraversato un periodo difficile, che ha comportato delle perdite significative attribuibili alle avverse condizioni di mercato e a inefficienze strutturali comprendenti il mix di prodotto e il contenimento del raggio di commercializzazione a livello territoriale». Per l'azienda, che è stata integrata nella divisione business area materials services «al fine di beneficiare nel miglior modo della presenza di ThyssenKrupp sul mercato internazionale», è stato deciso di intraprendere un «piano di azione strategico globale, in grado di ristabilire la profittabilità sostenibile dell'azienda, nonostante il difficile quadro del mercato caratterizzato da un'esistente sovraccapacità»;
   il piano prevede anche «un maggiore focus sui laminati a freddo e un incremento delle vendite rivolte agli utenti finali. Questo nuovo approccio strettamente legato all'andamento del mercato – mette in evidenza TK – presuppone un cambiamento nella produzione che deve limitare i propri volumi in base alle vendite redditizie. Ciò comporta l'incremento delle capacità nella produzione dei laminati a freddo affiancata da un'ottimizzazione dell'efficienza nella fase liquida e una contemporanea chiusura del secondo forno entro il 2015/2016. La chiusura del secondo forno potrebbe essere riconsiderata – avverte l'azienda – solo se le condizioni di mercato miglioreranno notevolmente e tutti gli obiettivi saranno stati raggiunti»;
   la società – conclude la nota – «è fermamente convinta che tali misure siano ben ponderate e indispensabili per garantire il futuro di Acciai Speciali Terni e il suo valore per i propri stakeholder»;
   le istituzioni umbre hanno dichiarato che il piano dell'Ast «così come presentato è irricevibile». Per la presidente della regione e per i rappresentanti degli altri enti locali il piano «necessita di sostanziali e profonde modifiche a cominciare dalla questione dell'occupazione e delle prospettive industriali dell'intero sito di Terni»;
   anche i sindacati dei metalmeccanici Fiom Fim e Uilm hanno definitivo inaccettabile il piano presentato da ThyssenKrupp per l'Ast di Terni e hanno avviato una mobilitazione immediata;
   per tutta la notte del 31 luglio centinaia di operai, che nella mattinata avevano protestato bloccando per alcune ore l'autostrada del Sole nei pressi del casello di Orte, hanno assediato la palazzina degli uffici Tk-Ast dove dal pomeriggio era in corso il Consiglio di amministrazione aziendale;
   tuttavia l'amministratore delegato di Tk-Ast, Lucia Morselli, sembra non aver mutato di una virgola le sue intenzioni riguardo il piano industriale che prevede 550 licenziamenti diretti in due anni. Tagli che si porterebbero dietro altrettante interruzioni di rapporti lavorativi tra le aziende dell'indotto;
   anche l'Unione europea è, intervenuta, nell'ambito di un vertice tra sindacati e istituzioni, svoltosi a Roma. Il nuovo Commissario all'industria, Ferdinando Nelli Feroci, ha annunciato l'intenzione di agire insieme a Joaquin Almunia, vicepresidente dell'esecutivo europeo e, soprattutto, responsabile della Commissione Concorrenza, nei confronti della quale Thyssen aveva dato garanzie sul piano industriale che avrebbe poi presentato per Ast;
   la Commissione infatti aveva giudicato Thyssen con «suitable buyer», cioè un acquirente idoneo proprio per quanto promesso in sede di proposta di acquisto del polo siderurgico ternano dalla finlandese Outokumpu;
   a quanto si apprende da una nota del Ministero dello sviluppo economico, la mattina del 1o agosto il ministro Federica Guidi avrebbe incontrato l'amministratore delegato «per un esame della grave situazione che si è determinata nelle ultime ore». Il Ministro avrebbe confermato all'amministratore delegato la convocazione per il giorno 4 settembre 2014 del tavolo di confronto (già concordato anche con le organizzazioni sindacali), sul piano industriale illustrato dall'azienda nelle scorse settimane. L'amministratore delegato avrebbe «accolto la richiesta del ministro di sospendere nel frattempo gli atti unilaterali riguardanti la contrattazione aziendale e l'annunciata procedura di mobilità»;
   secondo i sindacati umbri la notizia che l'avrebbe accolto la richiesta del Ministro allo sviluppo economico e avrebbe accettato di incontrare il 4 settembre i sindacati è un fatto positivo e un primo risultato della straordinaria mobilitazione messa in atto dai lavoratori e dai sindacati in questi giorni. Un atto necessario, ma di per sé non sufficiente ad offrire le necessarie garanzie per il futuro di Ast;
   lo sforzo di lavoratori e sindacati per riaprire la partita è stato straordinario, arrivando a coinvolgere l'intera città di Terni;
   la delicatezza che ha assunto la vicenda sia per la sua strategicità produttiva che per l'impatto occupazionale, ma anche per le vicende di ordine pubblico e di ricaduta sociale che si stanno realizzando, richiedono che dopo il primo intervento tampone del Ministro dello sviluppo economico, si realizzi un'azione più incisiva e complessiva del Governo tesa a rimuovere le posizioni oltranziste messe in campo dall'azienda e a operare ogni sforzo per scongiurare i licenziamenti;
   in particolare è necessario che tale azione coinvolga direttamente il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, a partire dalla sua partecipazione al tavolo di confronto fissato per il 4 settembre –:
   quali iniziative il Ministro del lavoro, abbia intrapreso o intenda intraprendere, nell'ambito dell'azione del Governo e delle sue competenze, al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro diretti e nell'indotto presso la AST di Terni. (5-03424)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 agosto 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-03424

  L'onorevole Airaudo pone all'attenzione del Governo le conseguenze, sul piano produttivo ed occupazionale, derivanti dall'adozione del nuovo piano industriale della Thyssekrupp-AST, con particolare riferimento allo stabilimento di Terni.
  A tal proposito, faccio presente che la questione è ben nota al Ministero che rappresento per le forti preoccupazioni suscitate nei lavoratori a seguito della presentazione del predetto piano e sfociate – lo scorso 31 luglio – in un blocco dell'autostrada A1.
  Tale piano, infatti, muove dalla constatazione che nell'ultimo quinquennio AST (Acciai Speciali Terni) ha accumulato perdite per circa 900 milioni di euro che hanno imposto un intervento in grado di far recuperare produttività, efficienza e qualità in un contesto di mercato alquanto difficile soprattutto in Europa. Per raggiungere questi obiettivi, la Società ritiene necessaria una forte riduzione dei costi (compreso quello del lavoro), dei posti di lavoro e prospetticamente la chiusura di uno dei due forni fusori presenti nell'impianto di Terni.
  Dal punto di vista occupazionale tale piano prevede la messa in mobilità di complessivi 586 lavoratori, di cui 470 delle acciaierie, 58 del tubificio e 58 della società delle fucine.
  Informo, inoltre, che Thyssekrupp-AST ha anche dato disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale sottoscritto con le organizzazioni sindacali territoriali e la rappresentanza sindacale aziendale.
  Lo scorso 17 luglio, Governo, istituzioni e organizzazioni sindacali hanno evidenziato che gli obiettivi di efficienza e recupero di redditività indicati nel predetto Piano industriale sono certamente condivisibili, ma rischiano di vanificarsi se non sono accompagnati anche da interventi concreti e visibili che diano prospettive di lungo periodo all'Azienda.
  In questo contesto, al fine di effettuare un esame della situazione e di ricercare possibili soluzioni, lo scorso 31 luglio il Ministero che rappresento si è attivato per convocare le organizzazioni sindacali che, tuttavia, hanno manifestato la loro indisponibilità all'incontro.
  Lo scorso 1o agosto, la competente Direzione generale del Ministero del lavoro ha ricevuto dalla Società una comunicazione avente ad oggetto l'avvio della procedura di mobilità nei confronti di 473 unità lavorative dello stabilimento di Terni e la sua contestuale sospensione fino al prossimo 4 settembre.
  In tale data, le parti saranno convocate presso il Ministero dello sviluppo economico per avviare un confronto sugli interventi necessari per riportare lo stabilimento ternano a quei livelli di competitività che – attraverso il recupero delle quote di mercato – potranno consentire di attenuare gli effetti negativi sul piano produttivo ed occupazionale conseguenti al Piano presentato dalla Società.
  Il Governo, pertanto, ritiene che a tale incontro si debba arrivare con spirito costruttivo, superando inutili rigidità che rischiano di vanificare il confronto e il tentativo di ricercare solidi punti di convergenza.
  Senza questo spirito, che il Governo è fortemente impegnato ad alimentare, prevarranno le posizioni estreme che, come è già successo nei giorni scorsi, in nessun modo possono contribuire a raggiungere soluzioni costruttive. Terni ha bisogno di AST e si dovrà seriamente operare perché AST sappia ancora creare ricchezza e lavoro.
  Il Governo riprenderà, parallelamente al confronto con AST, anche il tavolo sulla siderurgia, nella consapevolezza che tale settore costituisce un settore strategico per la nostra economia e per questo vanno ricercate soluzioni (come si sta già facendo, ad esempio con la riduzione dei costi dell'energia) che migliorino la competitività e la capacità di esportare.
  Da ultimo posso fin d'ora assicurare la presenza del Ministero del lavoro all'incontro del settembre 2014, al fine di consentire al Governo – nelle sue diverse articolazioni – di monitorare la vicenda nella prospettiva di portarne a soluzione le principali criticità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica industriale

sindacato

soppressione di posti di lavoro

amministrazione del personale

industria siderurgica

licenziamento