ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03075

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 251 del 24/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 24/06/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/06/2014
Stato iter:
25/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/06/2014
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2014
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 25/06/2014
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/06/2014

SVOLTO IL 25/06/2014

CONCLUSO IL 25/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03075
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Martedì 24 giugno 2014, seduta n. 251

   CENNI, FIORIO, TENTORI, DAL MORO, COVA, LUCIANO AGOSTINI, CARRA e ANTEZZA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'agricoltura rappresenta uno dei settori di maggior rilevanza per l'intera l'economia italiana e per l'occupazione nazionale (soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni) anche nei periodi di crisi: sono state infatti create 117 mila nuove aziende negli ultimi tre anni (è agricola 1 impresa su 10 di quelle nate dal 2010), il 15 per cento condotta da giovani under 30, mentre l’export agricolo e agroalimentare ha registrato un aumento del 4,8 per cento nel 2013 rispetto all'anno precedente; tale comparto assume oggi un ruolo decisivo anche alla luce dei prossimi appuntamenti nello scenario internazionale come la presidenza italiana del Semestre europeo, l'Expo 2015 di Milano dedicato alla sovranità alimentare, la nuova stagione di fondi europei attraverso la nuova Pac e lo sviluppo rurale, la sfida del contrasto ai mutamenti climatici;
   uno degli enti pubblici a sostegno del settore primario è l'istituto nazionale di economia agraria (Inea): organismo di ricerca nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca, fondato nel 1928 e sottoposto, per competenza, alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   Inea ha svolto, nel corso degli anni, indagini e studi di economia agraria e forestale, conformando la propria attività alle esigenze e trasformazioni del sistema agroindustriale italiano, concorrendo in modo determinante alla formazione di una cultura della contabilità agraria in Italia, in quanto ente di collegamento tra lo Stato italiano e la Commissione europea;
   i compiti svolti dall'Inea rispondono quindi, in misura crescente, ad una domanda sempre maggiore e diversificata di supporto tecnico e metodologico con il mondo della ricerca e degli operatori. Tale domanda origina da una molteplicità di soggetti istituzionali pubblici (comunitari, nazionali e regionali) e, nel tempo, è andata intensificandosi per il crescente ruolo svolto dalle politiche comunitarie, sulle quali linea ha sviluppato e consolidato una competenza specifica;
   l'Inea, conta di una struttura territoriale con 20 sedi regionali ed una sede centrale a Roma, ha sviluppato numerose collaborazioni con le regioni e con le associazioni agricole, è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria;
   l'Inea ha recentemente messo a punto approfondimenti nel campo dello sviluppo sostenibile del comparto agricolo, alimentare e forestale, della competitività delle aziende. Si è occupato della promozione dell'innovazione, dalla sicurezza alimentare all'incentivazione del ruolo dei giovani e delle donne; dalla semplificazione burocratica alla efficace attuazione delle risorse comunitarie; dallo sviluppo della «bioeconomia» all'implemento della funzione sociale dell'agricoltura;
   risulta evidente il ruolo centrale di un ente agricolo di ricerca pubblico ed indipendente per sostenere e supportare l'innovazione dell'intero settore agricolo nazionale soprattutto in una realtà come quella italiana, a diffusa vocazione territoriale e comprovata tradizione qualitativa;
   è noto che linea sta attraversando un periodo di consistente difficoltà, ragione per la quale è stato commissariato nel mese di gennaio 2014;
   nelle scorse settimane sono state numerose ed evidenti le occasioni di mobilitazione dei lavoratori per la salvaguardia dell'ente e per il mantenimento delle professionalità e competenze impiegate (circa 380 unità lavorative con varie tipologie contrattuali, con una età media intorno ai 40 anni) proprio per il valore strategico, già ampiamente ricordato, che Inea assume per il settore agroalimentare nazionale e per la qualità dei profili professionali presenti;
   è utile ricordare che in ogni Paese europeo esistono enti economici di ricerca: in Francia (Institut national de la recherche agronomique – Inra), in Spagna (Instituto nacional de investigación y tecnologia agraria y alimentaria – Inia), in Olanda (Agricultural economisc, research institute – Lei), in Germania (dove gli istituti di «agricoltura economisc» sono addirittura quattro);
   negli ultimi anni, le strutture della ricerca nel settore dell'agricoltura hanno già subito una profonda e continua opera di revisione, accorpamento e soppressione al fine di raggiungere una più efficiente organizzazione e realizzare gli obiettivi di risparmio stabiliti a livello nazionale. Va anche ricordato che alcune scelte dei precedenti governi hanno visto accorpamenti poi rimessi successivamente in discussione (Ense/Ente Risi), anche a dimostrazione di quanto il tema sia complesso e delicato;
   una complessiva, razionale ed efficace riorganizzazione del sistema degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è, come il Ministro ha in più occasioni tenuto a sottolineare, assolutamente necessaria. Sul tema da tempo è aperto un dibattito ed esistono apposite proposte di legge presentate in Parlamento nell'attuale e nella precedente legislatura;
   da parte di alcune organizzazioni sindacali si è in più occasioni avanzato la proposta di una diversa organizzazione di tutti gli enti di ricerca operanti nei vari settori;
   anche nel piano di azioni per l'agroalimentare italiano denominato «Campolibero» annunciato dal Governo e dal Ministro competente, nei giorni scorsi, sono i presenti interventi che riguardano la riorganizzazione delle «Società vigilate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali» –:
   quali siano gli indirizzi di Governo sul futuro della ricerca in agricoltura ed in particolare dell'Inea, in relazione al ruolo strategico che tale ente ha svolto fino ad oggi a sostegno del settore agroalimentare nazionale e come verranno attuati e se non ritenga conseguentemente necessario, nel quadro dell'efficientamento della spesa pubblica e della razionalizzazione in atto, garantire comunque la sostenibilità economica ed operativa e l'alta professionalità di molti operatori, di un ente pubblico ed indipendente di ricerca nel settore agroalimentare, quale strumento indifferibile per sostenere, anche in ambito comunitario e globale, uno dei comparti economici ed occupazionali di maggiore rilievo del panorama nazionale quale il settore agricolo. (5-03075)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-03075

  Con riguardo all'INEA, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è perfettamente consapevole del ruolo che l'istituto svolge principalmente in supporto alle politiche di programmazione nazionale dei fondi europei, previsti sia nell'ambito dello sviluppo rurale sia nelle politiche del primo pilastro.
  In proposito, ricordo che a partire dalla fine del 2012, è stato avviato un percorso per la stesura condivisa con le regioni di un Piano strategico per l'innovazione e la ricerca, partendo dall'esame dei fabbisogni di innovazione del sistema agricolo.
  Infatti, la prima delle sei priorità del regolamento dell'Unione europea n. 1305 del 2013 (Sviluppo Rurale) è quella di «promuovere il trasferimento di conoscenze ed innovazione nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali» anche attraverso strumenti nuovi, quali il Partenariato europeo per l'innovazione – produttività e sostenibilità del sistema agricolo, per la cui realizzazione sono previste specifiche misure di sviluppo rurale.
  Inoltre, l'INEA, nel periodo 2007-2013, ha svolto un ruolo fondamentale a supporto della Rete rurale nazionale, il programma con cui l'Italia partecipa al più ampio progetto europeo (Rete rurale europea – RRE).
  Ricordo, che lo Stato italiano ha designato l'INEA quale organo di collegamento con la Commissione europea per lo svolgimento dei compiti previsti dal regolamento istitutivo della rete contabile RICA, fonte statistica ufficiale all'interno del Sistema statistico nazionale (SISTAN), unica in Italia nella rilevazione dei modelli di funzionamento delle imprese agricole italiane e dei redditi da esse ottenuti, tanto importante da essere ricompresa nel Piano statistico nazionale.
  In merito agli indirizzi del Governo sul futuro della ricerca in agricoltura e al riordino degli Enti di ricerca, faccio presente che era già stato avviato dal precedente esecutivo un processo di accorpamento, ai fini di una razionalizzazione e un contenimento dei costi, che ha visto l'Ente nazionale sementi elette – ENSE – e l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione – INRAN – incorporati nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – CRA –.
  Il Ministro Martina, nel corso dell'audizione parlamentare, ha fatto presente che al fine di contribuire alla riduzione della spesa pubblica e consentire una maggiore efficienza nei servizi alle imprese e nelle attività di ricerca e sperimentazione si sta predisponendo un piano di riordino e di riduzione delle società e degli enti vigilati dal Ministero. Questo piano sarà discusso e condiviso in seno alle Commissioni agricoltura di Camera e Senato.
  Inoltre, è stato precisato che si ha intenzione di predispone una specifica direttiva a tutti gli enti vigilati, per rendere trasparenti le procedure di selezione del personale a tutti i livelli, premiando la competenza e la professionalità.
  Relativamente poi all'INEA il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è perfettamente consapevole del ruolo strategico che il predetto istituto ha svolto e svolge a sostegno del settore agroalimentare nazionale, rivestendo una collocazione centrale come supporto alle politiche agricole, nazionali e comunitarie.
  Tuttavia la sostenibilità economica ed operativa dell'ente è una problematica molto complessa che si è affrontata nominando intanto, in data 3 gennaio 2014, un Commissario straordinario, nella persona del professor Giovanni Cannata, al fine di dare maggiore impulso alla struttura ed altresì per correggere talune disfunzioni che si erano verificate nella gestione dell'ente.
  Riferisco inoltre, che sono al momento allo studio diverse opzioni, come sopra cennato, da trasfondere eventualmente in provvedimenti legislativi, finalizzati a salvaguardare il richiamato ruolo dell'ente, nonché l'alta professionalità degli operatori che nello stesso prestano il loro servizio, quale in particolare un eventuale e ulteriore riordino degli Enti di ricerca di questo Ministero che veda la possibile incorporazione dell'INEA nel CRA, salvaguardando in ogni caso i livelli occupazionali.
  Evidenzio, infine, che l'obiettivo strategico del Ministero è quello del rilancio dell'operatività dell'INEA in un più vasto e coordinato ambito della ricerca in agricoltura.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

settore primario

settore agricolo

ente pubblico