ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02801

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 228 del 14/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/05/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 14/05/2014
Stato iter:
11/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2014
Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 11/06/2014
Resoconto MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/05/2014

DISCUSSIONE IL 11/06/2014

SVOLTO IL 11/06/2014

CONCLUSO IL 11/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02801
presentato da
MAESTRI Patrizia
testo di
Mercoledì 14 maggio 2014, seduta n. 228

   MAESTRI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il consorzio Casalasco del pomodoro nasce nel 1977 a Cremona come cooperativa di produttori agricoli. Occupa oggi circa 600 dipendenti, impiegati negli stabilimenti di Rivarolo del Re (Cremona), Fontanellato e Felegara (Parma) per un volume di fatturato di circa 200 milioni di euro;
   gli stabilimenti di Fontanellato e Felegara sono stati ottenuti dal consorzio Casalasco nel 2007 a seguito dell'acquisizione della Boschi F&B, società del gruppo Parmalat ceduta dopo il crac. Nel gennaio 2012 il consorzio ha optato per la fusione per incorporazione di Boschi F&B ottenendo l'estensione ai lavoratori degli stabilimenti di Parma della previdenza agricola, del Contratto collettivo nazionale di lavoro coop agricolo e del contratto aziendale vigente a Cremona in luogo all'applicazione della previdenza industriale, del Contratto collettivo nazionale di lavoro industrie alimentari e del contratto provinciale delle conserve vegetali di Parma, applicato in tutte le analoghe aziende della provincia e già adottato anche dalla Boschi F&B, con significative penalizzazioni salariali e contrattuali per i lavoratori;
   nel gennaio 2014 il consorzio Casalasco ha sottoscritto un accordo con l'ISA (Istituto di sviluppo agroalimentare), una società finanziaria con socio unico il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che promuove e sostiene progetti di sviluppo agroindustriale, per l'ottenimento di un finanziamento di 12 milioni di euro per un progetto di sviluppo del gruppo. Tali risorse andranno ad incrementare il capitale sociale di Casalasco facendo, di fatto, diventare ISA il socio con maggiori quote del consorzio (10 per cento);
   il 29 aprile 2014, Casalasco ha comunicato alle organizzazioni sindacali l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Felegara prima dell'avvio della campagna produttiva del pomodoro del 2014;
   lo stabilimento di Felegara occupa 66 lavoratori a tempo determinato oltre a circa 70 stagionali impiegati per periodi variabili dai 2 agli 8 mesi nel corso dell'anno. A tale sito produttivo afferiscono lavoratori della pedemontana parmense ma anche delle zone montane del Taro e del Ceno il cui paventato e parziale trasferimento negli stabilimenti di Rivarolo del Re e Fontanellato risulterebbe essere estremamente penalizzante;
   le organizzazioni sindacali e i lavoratori riferiscono che l'azienda starebbe già avviando le attività di trasferimento delle linee produttive da Felegara –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione sopra descritta e se non ritengano di avviare ogni più utile iniziativa al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento di Felegara (Parma) del consorzio Casalasco del pomodoro anche alla luce del cospicuo finanziamento di 12 milioni di euro che lo stesso ha ricevuto dalla società ISA del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
(5-02801)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 giugno 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-02801

  Con riferimento all'interrogazione dell'onorevole Maestri concernente la società cooperativa agricola «Consorzio Casalasco del Pomodoro», avente sede legale in Rivarolo del Re ed Uniti (CR), con particolare riferimento alla paventata chiusura dello stabilimento di Felegara di Medesano (PR) è opportuno ricordare, in via preliminare, che il Consorzio, operante fin dagli anni settanta nella lavorazione del pomodoro fresco, ha acquisito, nel 2007, da Parmalat la società Boschi Food & Beverage spa, diventando così una delle principali realtà nel settore del pomodoro da industria. Tale operazione, infatti, ha consentito al Consorzio di quadruplicare il fatturato, con uno sviluppo reso possibile anche dalla progressiva ricerca di clienti di primaria rilevanza internazionale.
  In relazione all'accordo siglato tra il Consorzio e l'istituto sviluppo agroalimentare (ISA) – società finanziaria del Ministero delle politiche agricole e forestali – il predetto Dicastero ha reso noto che l'operazione prevede, al momento, un intervento nel capitale pari a 6 milioni di euro da parte dell'ISA; tale intervento, oltre a rafforzare l'assetto patrimoniale della società cooperativa, consentirà di attuare – nei prossimi anni – un ulteriore piano di sviluppo agroindustriale.
  L'investimento dell'ISA si muove quindi in un quadro contrattuale e normativo ben definito, nel quale un socio finanziario (ISA) di una cooperativa ha precise tutele ma anche limiti al proprio potere di intervento. In proposito, il Ministero delle politiche agricole e forestali ha precisato che l'ISA non ha alcun potere gestionale né può interferire nelle scelte aziendali, se non in casi che possano minacciare le garanzie patrimoniali previste dalla legge e dallo statuto per i soci finanziari.
  Essendo, infatti, il Casalasco un consorzio, il «peso» delle partecipazioni non corrisponde ai diritti di voto, dal momento che, com’è noto, nelle cooperative vige sostanzialmente il voto capitario: ciascun socio «pesa» al massimo cinque voti in assemblea e quindi non esistono soci di controllo.
  Da ultimo, per quanto concerne le ricadute occupazionali sullo stabilimento di Felegara connesse al processo di riorganizzazione e sviluppo avviato dal Consorzio, la Direzione regionale del lavoro dell'Emilia-Romagna ha reso noto che nel corso dell'incontro dello scorso 5 giugno, svoltosi presso la sede Confindustria di Bologna, le parti sociali non hanno raggiunto alcun accordo. Pertanto è stato concordato un nuovo incontro per il prossimo 11 luglio.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PARMA,PARMA - Prov,EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

cessazione d'attivita'

conservazione del posto di lavoro

stabilimento

gruppo di produttori

lavoro stagionale

societa' consortili