ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 198 del 26/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
CURRO' TOMMASO MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/03/2014
Stato iter:
21/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 21/05/2015
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/03/2014

SOLLECITO IL 23/04/2014

SOLLECITO IL 15/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 04/07/2014

SOLLECITO IL 05/08/2014

SOLLECITO IL 15/09/2014

SOLLECITO IL 20/11/2014

SOLLECITO IL 17/12/2014

SOLLECITO IL 15/01/2015

SOLLECITO IL 12/02/2015

SOLLECITO IL 25/03/2015

SOLLECITO IL 21/04/2015

DISCUSSIONE IL 21/05/2015

SVOLTO IL 21/05/2015

CONCLUSO IL 21/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02468
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, SEGONI, TERZONI, ZOLEZZI, CANCELLERI, CURRÒ, DI BENEDETTO, DI VITA, D'UVA, GRILLO, LOREFICE, LUPO, MARZANA, NUTI, RIZZO e VILLAROSA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in base alla direttiva europea 1999/31/CE, nelle discariche non possono essere smaltiti rifiuti non trattati, e la separazione dei rifiuti destinati agli invasi deve consistere in processi che, oltre a modificare le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero, abbiano altresì l'effetto di evitare o diminuire nel miglior modo possibile ripercussioni negative sull'ambiente nonché rischi per la salute umana;
   la direttiva 1999/31/CE – recepita in Italia con il decreto legislativo 13 gennaio 2003 n. 36 ed attuata con il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005 – individua come biodegradabile qualsiasi rifiuto che per natura subisce processi di decomposizione aerobica o anaerobica, quali, ad esempio, rifiuti di alimenti, rifiuti dei giardini, rifiuti di carta e di cartone;
   ad esito del trattamento meccanico biologico – che viene utilizzato diffusamente come forma di pretrattamento di rifiuti urbani indifferenziati prima dello smaltimento in discarica – i rifiuti presentano, in molti casi, valori dell'indice di ispirazione dinamico ben più alti di 1.000 mg O2/kg SV/h, che rappresenta il valore di riferimento proposto a livello europeo per non considerare biodegradabile il rifiuto trattato;
   con la circolare U.prot.GAB-2009-0014963 del 30 giugno 2009, il Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare ha fornito delle indicazioni in merito alle forme di trattamento dei rifiuti, includendo la tritovagliatura tra quelle idonee a soddisfare gli obblighi contenuti nella normativa comunitaria di riferimento;
   il 6 agosto del 2013, il Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare ha inviato a tutte le regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano una circolare avente per oggetto «termine di efficacia della circolare del Ministro dell'ambiente U.prot.GAB-2009-0014963 del 30 giugno 2009», all'interno della quale viene precisato – in base a quanto asserito dalla Commissione nel parere motivato della Commissione Europea (prot. 9026 del 1o giugno 2012) e nel ricorso depositato il 13 giugno 2013 contro la Repubblica Italiana (registro della Corte numero causa C 323/13) – che la tritovagliatura, pur rappresentando un miglioramento della gestione dei rifiuti indifferenziati, non può soddisfare, da sola, l'obbligo di trattamento previsto dall'articolo 6, lettera a) della direttiva 1999/31/Ce;
   in quell'occasione il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha dichiarato che «con questa circolare viene definitivamente chiarito quali sono i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica dove non potrà arrivare mai più il cosiddetto “tal quale”, anche se sottoposto a tritovagliatura»;
   con la stessa circolare del 6 agosto del 2013, il Ministero ha invitato le regioni e le province autonome a osservare le precisazioni fornite, e ad adottare le iniziative conseguenti e necessarie al fine di assicurare il pieno rispetto degli obiettivi stabiliti dalle norme comunitarie;
   il rapporto dei rifiuti urbani 2013, a cura dell'ISPRA, fornisce i dati relativi allo smaltimento in discarica riferiti al 2012, indicando, per ciascuna regione, la quantità complessiva (in tonnellate anno), quella smaltita come tal quale e quella smaltita come pretrattato, i dati forniti dal Rapporto sono suddivisi per regioni nel modo seguente:
    Piemonte: totale rifiuti in discarica 735.788, smaltiti come tal quale 529.795 (72 per cento), smaltiti come pretrattato 205.993 (28 per cento);
    Valle d'Aosta: totale rifiuti in discarica 41.992, smaltiti come tal quale 41.992 (100 per cento);
    Lombardia: totale rifiuti in discarica 365.869, smaltiti come tal quale 12.360 (3,38 per cento), smaltiti come pretrattato 353.509 (96,62 per cento);
    Trentino Alto Adige: totale rifiuti in discarica 123.360, smaltiti come tal quale 107.753 (87,35 per cento), smaltiti come pretrattato 15.606 (12,65 per cento);
    Veneto: totale rifiuti in discarica 240.765, smaltiti come tal quale 143.029 (59,41 per cento), smaltiti come pretrattato 97.736 (40,59 per cento);
    Friuli Venezia Giulia: totale rifiuti in discarica 39.835, smaltiti come tal quale 4.072 (10,22 per cento), smaltiti come pretrattato 35.763 (89,78 per cento);
    Liguria: totale rifiuti in discarica 608.135, smaltiti come tal quale 533.865 (87,79 per cento), smaltiti come pretrattato 74.270 (12,21 per cento);
    Emilia Romagna: totale rifiuti in discarica 851.531, smaltiti come tal quale 413.636 (48,58 per cento), smaltiti come pretrattato 437.895 (51,42 per cento);
    Toscana: totale rifiuti in discarica 957.155, smaltiti come tal quale 473.943 (49,52 per cento), smaltiti come pretrattato 482.212 (50,38 per cento);
    Umbria: totale rifiuti in discarica 291.831, smaltiti come tal quale 25.032 (8,58 per cento), smaltiti come pretrattato 266.798 (91,42 per cento);
    Marche: totale rifiuti in discarica 455.374, smaltiti come tal quale 346.850 (76,17 per cento), smaltiti come pretrattato 108.524 (23,83 per cento);
    Lazio: totale rifiuti in discarica 2.085.435, smaltiti come tal quale 1.381.981 (66,27 per cento), smaltiti come pretrattato 703.454 (33,73 per cento);
    Abruzzo: totale rifiuti in discarica 117.891, smaltiti come tal quale 3.098 (2,63 per cento), smaltiti come pretrattato 114.793 (97,37 per cento);
    Molise: totale rifiuti in discarica 132.659, smaltiti come tal quale 3.024 (2,28 per cento), smaltiti come pretrattato 129.635 (97,72 per cento);
    Campania: totale rifiuti in discarica 319.903, smaltiti come tal quale 236.049 (73,79 per cento), smaltiti come pretrattato 83.855 (26,21 per cento);
    Puglia: totale rifiuti in discarica 1.169.645, smaltiti come tal quale 274.943 (23,51 per cento), smaltiti come pretrattato 894.702 (76,49 per cento);
    Basilicata: totale rifiuti in discarica 120.176, smaltiti come tal quale 73.903 (61,50 per cento), smaltiti come pretrattato 46.273 (38,50 per cento);
    Calabria: totale rifiuti in discarica 697.017, smaltiti come tal quale 350.265 (50,25 per cento), smaltiti come pretrattato 346.753 (49,75 per cento);
    Sicilia: totale rifiuti in discarica 2.021.439, smaltiti come tal quale 1.188.632 (58,8 per cento), smaltiti come pretrattato 832.807 (41,2 per cento);
    Sardegna: totale rifiuti in discarica 288.032, smaltiti come tal quale 59.625 (20,70 per cento), smaltiti come pretrattato 228.407 (79,30 per cento) –:
   se sia a conoscenza del fatto che più della metà dei rifiuti raccolti (53 per cento), a livello nazionale, sono stati smaltiti – in palese violazione della Direttiva europea 1999/31/CE – senza essere sottoposti ad alcuna forma di pretrattamento, e che detta percentuale supera il 70 per cento, in, sei regioni (Valle d'Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Marche, Campania e Piemonte), e il 50 per cento in altre sei (Lazio, Basilicata, Veneto, Sicilia, Calabria, e Toscana);
   se risulti quali iniziative siano state adottate dalle regioni e dalle province autonome per adeguare i rispettivi sistemi di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti, alle precisazioni fornite con la Circolare del 6 agosto 2013;
   se non ritenga necessario assumere un'iniziativa normativa per dare rango di fonte primaria alle disposizioni relative al trattamento e al conferimento in discarica dei rifiuti contenute nella Circolare del 6 agosto del 2013;
   quali azioni intenda intraprendere perché vengano tempestivamente adottate tutte le misure necessarie a scongiurare il rischio che – a causa del perdurare della situazione descritta dai dati riportati nel rapporto dei rifiuti urbani dell'ISPRA – venga aperta una nuova, gravosa, procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per violazione dell'obbligo di trattamento di cui all'articolo 6, lettera a) della direttiva 1999/31/Ce. (5-02468)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02468

  I dati pubblicati dall'Ispra e riferiti al 2013 evidenziano una situazione diversa rispetto a quella illustrata dall'interrogante. In particolare, solo per le regioni Basilicata, Liguria, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Marche risultano smaltiti in discarica rifiuti non trattati in misura superiore al 70 per cento, mentre per le regioni Piemonte, Veneto, Campania e Calabria le percentuali sono superiori al 50 per cento.
  Tuttavia, occorre evidenziare che molte delle regioni citate presentano percentuali molto elevate di raccolta differenziata e riciclaggio, tali da essere all'avanguardia a livello europeo e, pertanto, la percentuale dei rifiuti non trattati smaltiti in discarica, sebbene elevata, deve ritenersi una frazione residuale rispetto allo smaltito che le predette regioni producono.
  Inoltre, nel computo percentuale deve tenersi conto che, fino ad agosto 2013, era consentito, ai sensi della circolare del 30 giugno 2009, inviare in discarica i rifiuti che residuavano da una elevata raccolta differenziata senza ulteriore pre-trattamento e le regioni che si sono avvalse di tale deroga hanno necessariamente bisogno di tempo per adeguare i sistemi di gestione alle nuove disposizioni.
  Circa le iniziative adottate dalle regioni e dalle province autonome per adeguare i rispettivi sistemi di trattamento e conferimento in discarica dei rifiuti, si rappresenta che, essendo la competenza in materia esclusivamente regionale senza obblighi di rendicontazione al Ministero dell'ambiente, solo con l'invio da parte delle regioni al Ministero dell'ambiente dell'adeguamento dei piani di gestione si viene a conoscenza delle iniziative adottate per l'obbligo di pretrattamento dei rifiuti inviati in discarica.
  Per alcune regioni (Campania, Lazio, Calabria e Sicilia) c’è invece una attenzione particolare da parte del Ministero (anche correlata al contenzioso comunitario pendente), il quale sta svolgendo un ruolo di indirizzo e coordinamento sollecitando le amministrazioni competenti all'adozione di tutte le misure necessarie all'adeguamento del sistema di gestione dei rifiuti.
  Soltanto con la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nella causa C 323/13 relativa alla gestione dei rifiuti nel Lazio il Giudice europeo ha fornito una interpretazione autentica del concetto di pre-trattamento dei rifiuti. Lo Stato italiano, con la predetta circolare del 2009, aveva anticipato tale interpretazione autentica fornendo alle regioni lo strumento per l'adeguamento del sistema. Ciò non toglie che il legislatore nazionale potrebbe valutare l'opportunità di inserire tale definizione nella normativa primaria.
  Nel rispetto delle competenze affidate alle regioni, il Ministero sta svolgendo il ruolo conferitogli dall'articolo 195 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che è principalmente quello di indirizzo e coordinamento necessario alla corretta attuazione della normativa in materia di rifiuti.

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Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gestione dei rifiuti

lotta contro l'inquinamento

discarica abusiva

direttiva comunitaria

protezione dell'ambiente