ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02322

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 187 del 11/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LENZI DONATA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
GELLI FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
CASATI EZIO PRIMO PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
CAPONE SALVATORE PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014
BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 11/03/2014


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/03/2014
Stato iter:
11/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/09/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 11/09/2014
Resoconto LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/03/2014

DISCUSSIONE IL 11/09/2014

SVOLTO IL 11/09/2014

CONCLUSO IL 11/09/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02322
presentato da
LENZI Donata
testo di
Martedì 11 marzo 2014, seduta n. 187

   LENZI, MIOTTO, GRASSI, GELLI, AMATO, BURTONE, MURER, CASATI, CARNEVALI, CAPONE, D'INCECCO e PAOLA BRAGANTINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 28 febbraio 2014 si è svolta la VII «Giornata mondiale delle malattie rare» per portare l'attenzione su tutti coloro che soffrono di una malattia rara: 60 milioni di malati in Europa e Nord America, e circa 1,5 milioni in Italia di cui il 70 per cento sono bambini in età pediatrica;
   una malattia si definisce rara quando la sua prevalenza, ovvero il numero di caso presenti in un dato momento in una data popolazione, non supera una determinata soglia. Nell'Unione europea (Programma d'azione Comunitario sulle malattie rare 1999-2003) questa soglia è fissata allo 0,05 per cento della popolazione, ossia 1 caso su 2.000 abitanti: l'Italia si attiene a tale definizione;
   altri Paesi adottano parametri leggermente diversi, negli Usa ad esempio una malattia è considerata rara quando non supera la soglia dello 0,08 per cento. La legge giapponese, invece, definisce rara una patologia che comprende meno di 50.000 casi (4/10.000) in Giappone;
   molte patologie sono però molto più rare, arrivando appena a una frequenza dello 0,001 per cento, cioè un caso ogni 100.000 persone;
   il numero di malattie rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7.000 e le 8.000, ma è una cifra che cresce con l'avanzare della scienza e in particolare con i progressi della ricerca genetica. Infatti la maggioranza di queste malattie hanno origine genetica e sono identificabili per un difetto dell'acido nucleico;
   attualmente esistono diverse liste di malattie rare, che si discostano a causa della mancanza di un'univoca definizione esauriente a livello internazionale;
   in Italia l'Istituto superiore della sanità su indicazione del Ministero della sanità ha individuato, con il decreto ministeriale n. 279 del 2001 (Regolamento di istituzione della rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie) un elenco di malattie rare esenti-ticket;
   ciò comporta che non tutte le patologie a bassa prevalenza presuppongono l'esonero dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie, ma solamente quelle presenti nell'elenco allegato al decreti ministeriale n. 279 del 2001. Il decreto prevede che siano erogate in esenzione tutte le prestazioni appropriate ed efficaci per il trattamento e il monitoraggio della malattia rara accertata e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti. In considerazione dell'onerosità e della complessità dell’iter diagnostico per le malattie rare, l'esenzione è estesa anche ad indagini volte all'accertamento delle malattie rare ed alle indagini genetiche sui familiari dell'assistito eventualmente necessarie per la diagnosi di malattia rara di origine genetica;
   l'elenco comprende attualmente 583 patologie. Alcune regioni italiane hanno deliberato esenzioni per patologie ulteriori da quelle previste dal decreto n.  279 del 2001 –:
   quali misure urgenti e tempestive oltre all'immediata revisione dell'elenco delle malattie rare il Ministro intenda adottare per costruire concretamente il piano nazionale per le malattie rare.
(5-02322)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 settembre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02322

  Come è noto, l'articolo 5 del decreto-legge n. 189 del 2012 ha disposto che in occasione dell'aggiornamento dei LEA, si provveda anche all'aggiornamento dell'elenco delle malattie rare di cui al decreto ministeriale n. 279 del 2001.
  La recente approvazione del Nuovo Patto per la Salute 2014-2016 che prevede, tra le altre iniziative, che entro la fine dell'anno in corso si adotti l'aggiornamento dei LEA, mi consente di rassicurare gli Onorevoli interroganti che entro la medesima data interverrà l'aggiornamento dell'elenco delle malattie rare.
  Tenuto conto, comunque, della rilevanza della materia cui è rivolta l'interrogazione in esame, e riservandomi di fornire informazioni più circostanziate sul predetto aggiornamento, nell'approssimarsi della data di perfezionamento, ritengo comunque opportuno informarVi in ordine ad altre iniziative già avviate in materia di «malattie rare».
  In data 24 aprile 2014, il Ministero della salute ha trasmesso lo schema del Piano Nazionale per le Malattie Rare (PNMR), alla Conferenza Stato-regioni, per l'approvazione definitiva: attualmente, è in via di conclusione il confronto in sede tecnica con i rappresentanti regionali.
  Detto Piano rappresenta un documento organico sul tema delle malattie rare, coerente con le strategie di pianificazione e di programmazione già in atto nel nostro Paese, che da tempo ha dedicato una particolare attenzione a questa problematica, nella consapevolezza che tali malattie necessitano di politiche specificamente indirizzate.
  Tramite il Piano si intende, dunque, indirizzare con maggiore efficacia la programmazione di interventi mirati per l'assistenza delle persone affette da malattie rare, quali la presa in carico, l'agevolazione dell'accesso alle cure attraverso opportuni percorsi, la propagazione delle migliori pratiche di diagnosi e cura, nonché la diffusione delle conoscenze scientifiche nell'ambito di una rete di strutture competenti che mantenga rapporti di collaborazione a livello internazionale.
  Il documento in questione analizza gli aspetti della diagnosi e dell'assistenza ai malati rari, focalizzando l'attenzione sull'organizzazione della rete nazionale dei Presidi e sulle azioni di coordinamento delle attività regionali, aspetti che, insieme al sistema nazionale di sorveglianza e monitoraggio (Registro Nazionale e Registri regionali), sono in grado di incidere sullo scambio di esperienze e competenze, sulla circolazione delle informazioni e sulla gestione condivisa dei pazienti affetti da malattia rara: il documento considera, inoltre, i problemi legati alla nomenclatura e alla codifica delle malattie rare, ma soprattutto descrive il loro percorso diagnostico e assistenziale, e si sofferma sugli strumenti per l'innovazione terapeutica, tra cui i farmaci (non solo «orfani»), le norme che regolano la loro erogazione e le misure che possono essere intraprese per migliorare la loro disponibilità.
  Un paragrafo specifico è dedicato alle Associazioni che si occupano di malattie rare, che hanno svolto un ruolo importante nell'incoraggiare politiche mirate, ricerche ed interventi di assistenza sanitaria.
  Lo schema di Piano dedica un capitolo alla formazione e si sofferma sui valore dell'informazione, non solo ai professionisti della salute, ma anche ai malati e ai loro familiari.
  Un altro capitolo è riservato alla prevenzione e alla diagnosi precoce, perché una delle principali difficoltà incontrate dalle persone colpite da una malattia rara è l'impossibilità di ottenere una diagnosi tempestiva della malattia e di ricevere un trattamento appropriato nella fase iniziale, quando è ancora possibile determinare un sensibile miglioramento della qualità della loro vita.
  La seconda parte del documento è propositiva e, riprendendo ciascuna delle tematiche descritte nella prima, illustra i temi che dovranno essere sviluppati nel triennio di validità del Piano e in particolare, le azioni utili a ridurre la variabilità nella qualità dei servizi offerti ai pazienti e nella loro accessibilità, causata soprattutto da differenze in termini di conoscenza ed esperienza sulle singole malattie, che si riflettono inevitabilmente in differenti capacità di diagnosi e «follow up» nelle diverse realtà regionali e locali.
  L'individuazione dei Presidi della rete dovrà rispettare i requisiti previsti dalle raccomandazioni definite dall’European Union Committee of Experts on Rare Diseases (EUCERD), inclusa la capacità di presa in carico dei pazienti e la collaborazione in ambito internazionale anche in attività di ricerca clinica.
  Dal momento del completamento di questo processo, essi potranno svolgere i compiti previsti per i centri di «expertise» europei e candidarsi per partecipare alle reti europee in corso di istituzione.
  Anche la Direttiva 2011/24/EU del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera, contiene specifiche disposizioni volte a favorire attivamente la cooperazione tra gli Stati per quanto riguarda la diagnosi e la cura delle malattie rare.
  Il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 38, di recepimento ed attuazione della citata Direttiva, all'articolo 14 titolato «malattie rare», prevede che l'Italia cooperi con gli altri Stati membri e con la Commissione europea allo sviluppo di capacità di diagnosi e di cura, in particolare al fine di:
   a) rendere i professionisti sanitari consapevoli degli strumenti a loro disposizione a livello di Unione europea, per aiutarli a compiere una corretta diagnosi delle malattie rare, in particolare la base dati «Orphanet» e le reti di riferimento europee;
   b) rendere i pazienti, i professionisti sanitari e gli organismi responsabili del finanziamento dell'assistenza sanitaria, consapevoli delle possibilità offerte dal regolamento (CE) n. 883/2004 per il trasferimento di pazienti con malattie rare in altri Stati membri dell'Unione europea, anche per diagnosi e cure, incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza, che non sono disponibili nello Stato membro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

prevenzione delle malattie

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trattamento sanitario

campagna di sensibilizzazione