ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01872

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 152 del 15/01/2014
Abbinamenti
Atto 5/07378 abbinato in data 30/06/2016
Firmatari
Primo firmatario: TACCONI ALESSIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 15/01/2014
Stato iter:
30/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/06/2016
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 30/06/2016
Resoconto TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/06/2016

DISCUSSIONE IL 30/06/2016

SVOLTO IL 30/06/2016

CONCLUSO IL 30/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01872
presentato da
TACCONI Alessio
testo di
Mercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152

   TACCONI. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   nell'ambito delle esigenze dettate dal processo di razionalizzazione della spesa (spending review) di cui al decreto-legge n. 95 del 2012 il Ministero degli affari esteri ha varato un piano di «riorientamento» della nostra presenza all'estero che prevede la soppressione di complessivi 33 uffici all'estero, dei quali 13 già in fase di chiusura;
   le 33 chiusure in questione, come ha ricordato il direttore generale Elisabetta Belloni, derivano da un obbligo di legge;
   nonostante lo stesso direttore generale, Ministro Elisabetta Belloni, si sia detto disponibile ad intensificare il confronto con il Parlamento e le rappresentanze degli italiani all'estero democraticamente elette prima che l'amministrazione formalizzi la sua posizione da sottoporre al Governo per la necessaria decretazione, a tuttora tale confronto è stato solo annunciato, ma mai attuato;
   al fine degli obiettivi di finanza pubblica riveste primaria importanza l'individuazione degli sprechi e delle diseconomie di bilancio, in particolare nell'ampio bacino delle consulenze e dell'esternalizzazione dei servizi e che conseguentemente l'eventuale chiusura di sedi all'estero deve essere un esercizio assolutamente residuale;
   tra le sedi di cui si è programmato la chiusura nel corso dell'anno figura l'Ambasciata a Santo Domingo, competente oltre che per la Repubblica Dominicana, anche per Haiti, la Giamaica, Antigua e Barbuda e Saint Kitts e Nevis;
   sempre a norma di legge, le chiusure di sedi già deliberate e quelle in programma, non devono intaccare la quantità e la qualità dei servizi all'utenza;
   la chiusura dell'Ambasciata a Santo Domingo, al contrario, priverebbe una numerosa collettività di circa 7.000 connazionali, oltre a quelli che visitano per ragioni di turismo le Isole Caraibiche, di qualsiasi tipo di assistenza;
   le difficoltà logistiche dovute all'isolamento e alla lontananza dalle rappresentanze consolari nei Paesi limitrofi creerebbero ulteriori disagi sia ai connazionali lì residenti, sia ai numerosi turisti italiani –:
   se il Ministero degli affari esteri prevede la permanenza di una rappresentanza dell'Amministrazione sull'isola caraibica che possa garantire i servizi minimi indispensabili alla nostra collettività ivi residente e, in caso affermativo, in che forma;
   qualora non sia assicurata la predetta rappresentanza che cosa intenda fare il Ministero per garantire gli anzidetti servizi amministrativi e di assistenza ai nostri connazionali. (5-01872)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 giugno 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01872

  La soppressione dell'Ambasciata d'Italia in Santo Domingo, a decorrere dal 31 dicembre 2014, rientra tra le misure di riorganizzazione della rete all'estero imposte dal decreto sulla revisione della spesa (DL n. 95 del 2012), che ha comportato per il MAECI l'attuazione di interventi su ben 35 strutture all'estero nel biennio 2013-2014.
  Per ammortizzare gli effetti della chiusura della nostra Rappresentanza diplomatica nella Repubblica dominicana e assicurare il proficuo sviluppo delle relazioni con le Autorità locali, la Farnesina ha ridisegnato la presenza istituzionale italiana nel Paese caraibico.
  In primo luogo è stata creata una struttura diplomatica – sotto forma di sezione distaccata dell'Ambasciata d'Italia in Panama – che opera presso la Delegazione UE in Santo Domingo, nel quadro di una moderna sinergia logistica e funzionale con il Servizio Europeo di Azione Esterna. Attivo dal 1o gennaio 2015, tale Ufficio è guidato da un funzionario diplomatico stabilmente residente nel Paese, accreditato con titolo di Incaricato d'affari presso il Governo dominicano, ed agisce in costante raccordo con l'Ambasciata a Panama, il cui titolare è stato a sua volta accreditato presso lo Stato dominicano quale Ambasciatore d'Italia non residente.
  Nel quadro di tale riassetto, è stato inoltre posto in essere un mirato piano di riorganizzazione e potenziamento della nostra rete consolare onoraria nel Paese, in particolare attraverso la creazione di un Consolato Generale Onorario in Santo Domingo e di un Consolato onorario a La Romana, che sono stati recentemente avviati ad operatività, una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità locali. Peraltro, proprio il ritardo con cui queste ultime hanno concesso – in conformità alle vigenti normative internazionali – gli assensi alla ristrutturazione della rete consolare onoraria, nonché il gradimento al nostro Capo Missione a Panama, ha fatto sì che la realizzazione del piano sopra descritto si sia completata con ampio ritardo rispetto alle tempistiche programmate.
  Sul piano dei servizi consolari, l'Ambasciata a Panama ha attuato una serie di concrete misure per venire incontro alle esigenze dei connazionali residenti nell'isola e ai cittadini dominicani. Periodicamente i funzionari consolare dell'Ambasciata si recano a Santo Domingo, in particolare per captare i dati biometrici necessari all'emissione del passaporto ai connazionali. La fruizione dei servizi connessi allo stato civile avviene anche avvalendosi della rete dei Consoli Onorari sull'isola, presso i cui uffici gli interessati possono presentare le relative istanze.
  Nel settore dei visti d'ingresso, è stato attivato da qualche mese a Santo Domingo un centro di raccolta delle domande, affidato in outsourcing, che permette di esentare i richiedenti dominicani dal recarsi a Panama per presentare l'istanza di ottenimento del visto di ingresso. Tale struttura, operativa dal 1o ottobre 2015, ha sensibilmente migliorato la qualità del servizio visti erogato ai cittadini dominicani.
  Si precisa, inoltre, che in data 29 febbraio 2016, il Consiglio di Stato ha accolto l'appello presentato all'Amministrazione avverso la sentenza con cui il TAR Lazio in data 20 Luglio 2015 aveva annullato, in accoglimento di un ricorso dell'Associazione «Casa de Italia», il provvedimento di soppressione dell'Ambasciata a Santo Domingo. Nel ribaltare la sentenza del TAR e confermare la piena legittimità del Decreto presidenziale di soppressione dell'Ambasciata in parola, il Consiglio di Stato ha affermato la totale coerenza dell'operato dell'Amministrazione, proprio laddove la chiusura della sede è stata accompagnata da un ampio ed articolato ventaglio di misure «compensative». L'azione del MAECI ha dunque efficacemente contemperato le esigenze di razionalizzazione della spesa (affidando all'Ambasciata in Panama funzioni di sede-hub nel bacino caraibico, attraverso un ampio pacchetto di accredita enti secondari) con la necessità di garantire nella Repubblica dominicana, attraverso rinnovati ed agili strumenti, la tutela e la promozione degli interessi nazionali – inclusa l'assistenza alle nostre collettività – e la più proficua collaborazione con il Governo locale.
  Al riguardo, il Consiglio di Stato ha confermato che il criterio di invarianza dei servizi ai connazionali, «non possa essere inteso come volto a cristallizzare (e quindi a garantire in assoluto) le pregresse modalità di erogazione dei servizi stessi». Una tale interpretazione infatti sarebbe inconciliabile sia con la contestuale e pesante riduzione delle risorse disponibili prevista dal citato Decreto sulla revisione della spesa sia con la previsione di misure (accorpamenti, rideterminazione della rete etc.) che impongono una necessaria riconsiderazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi. Il criterio di invarianza deve quindi essere interpretato in senso ampio, dinamico ed evolutivo, «comprensivo cioè di tutte quelle misure che possono favorire il conseguimento degli obiettivi inerenti la complessa missione affidata alla rete diplomatica. Esso è dunque rivolto a assicurare la continuità nell'erogazione dei servizi ma non necessariamente in relazione alle specifiche procedure e modalità di fornitura degli stessi. Altrimenti, nessuna misura di riorganizzazione sulla rete potrebbe evidentemente essere assunta dalla Farnesina, pur in presenza – si ripete – di ben precisi obblighi di legge in tal senso.
  Tutto ciò detto, si assicura – su un piano più generale – che la Farnesina è sempre disponibile ad aprire uffici diplomatico-consolare all'estero quando se ne ravvisi l'opportunità, se dotata delle risorse umane e finanziarie necessarie. A tal fine stiamo esplorando, ove si rendessero disponibili le risorse, la possibilità di alcune limitate aperture e in questo ambito potremo proseguire la riflessione sulla situazione di Santo Domingo.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0095

EUROVOC :

Caraibi

rappresentanza politica

ambasciata