ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01860

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 151 del 14/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/01/2014
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 14/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 14/01/2014
Stato iter:
15/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/01/2014
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/01/2014
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 15/01/2014
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/01/2014

SVOLTO IL 15/01/2014

CONCLUSO IL 15/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01860
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Martedì 14 gennaio 2014, seduta n. 151

   DADONE, COZZOLINO e TONINELLI. — Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. — Per sapere – premesso che:
   nella graduatoria stilata nel dicembre 2013 dall'associazione Transparency International, l'Italia è posizionata al sessantanovesimo posto su 175 con riguardo al Perception corruption index, una sorta di classifica mondiale della corruzione che sintetizza in un unico indicatore le valutazioni di 13 organismi indipendenti; prima del nostro Paese si sono classificati Stati quali Cuba, il Ghana, il Ruanda e la Namibia, solo per fare alcuni esempi. Tra gli Stati europei l'Italia risulta addirittura terzultima, a pari merito con la Romania e seguita esclusivamente da Bulgaria e Grecia;
   la corruzione in Italia, oltre che come fenomeno di malaffare e come elemento di discredito dell'immagine internazionale del nostro Paese, si configura sempre di più come uno dei fattori strutturali che rallenta la crescita economica del nostro PIL. La Corte dei conti ha stimato in circa 60 miliardi di euro annui il costo della corruzione, una cifra enorme che vale da sola come diverse leggi di stabilità e si traduce in una enorme zavorra che il nostro sistema economico e sociale subisce: nessuna economia può reggere un tale costo, che altro non è che una tassa occulta sui cittadini estranei all'accordo criminale;
   la lotta all'illegalità, alla corruzione, alla «mal amministrazione», svolge un ruolo chiave per l'economia di un Paese, in quanto consente di liberare energie vitali compresse, che possono aiutare lo sviluppo dei mercati, e favorisce situazioni di emersione delle attività economiche che giovano al sistema generale della fiscalità;
   per contrastare i rilevanti fenomeni della corruzione nel nostro Paese, nel 2012 è stata approvata la legge n. 190, cosiddetta «anticorruzione» e istituito l'organo competente, la CIVIT; i tentativi di rimaneggiamento di quelle norme sono stati diversi, alcuni andati in porto, altri no, sta di fatto che la CIVIT, pur mutando l'acronimo in ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), ha mantenuto intatte le sue competenze; il decreto-legge n. 101 del 2013 ha stabilito, però, una nuova composizione dell'organo, 5 componenti, uno dei quali Presidente, in luogo dei 3 previsti per la «vecchia» CIVIT;
   la proposta di nomina del Presidente dell'organo spetta al Ministro interrogato, di concerto con i rappresentanti di altri due dicasteri, mentre la proposta di nomina dei componenti spetta esclusivamente al Ministro interrogato, in entrambi i casi è disposto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti espresso a maggioranza dei due terzi;
   le proposte di nomina del Presidente e dei componenti avrebbero dovuto essere formulate entro lo scorso mese di novembre;
   secondo il rapporto stilato dall'ANAC medesima, il primo anno di vita della legge n. 190 mette in evidenza che l'applicazione della nuova normativa anticorruzione non è stata accompagnata da particolare solerzia all'interno delle le pubbliche amministrazioni, soprattutto con riguardo alle nomine, che languono, dei responsabili anticorruzione, intorno ai quali ruotano tutte le misure di prevenzione contro il malaffare e che devono predisporre e adottare i piani triennali anticorruzione, il cui termine risulterebbe essere la fine di questo mese –:
   quando intenda adempiere, per quanto di sua competenza, al disposto normativo citato in premessa. (5-01860)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 gennaio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-01860
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

corruzione

crescita economica

lotta contro l'inquinamento