ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01804

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 147 del 08/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAUSI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/01/2014


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 07/01/2014
Stato iter:
08/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/01/2014
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 08/01/2014
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 08/01/2014
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/01/2014

SVOLTO IL 08/01/2014

CONCLUSO IL 08/01/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01804
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Mercoledì 8 gennaio 2014, seduta n. 147

   CAUSI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   ai sensi dell'articolo 51, comma 2, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal decreto legislativo 12 dicembre 2003, n. 344, non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente i buoni pasto fino a un valore complessivo giornaliero di 5,29 euro;
   il confronto della disciplina domestica con quella di altri Paesi stranieri offre lo spunto, ancor più in un periodo di crisi economica internazionale, per adeguare il valore dei buoni pasto al reale costo della vita;
   il valore defiscalizzato del buono pasto in Spagna ammonta a 9 euro (circa il 70,1 per cento in più dell'Italia), in Francia a 7 euro; in Portogallo a 6,70 euro; in Italia, negli ultimi quindici anni, non è stato effettuato alcun adeguamento del valore della franchigia;
   applicando il coefficiente di rivalutazione Istat il valore aggiornato ammonterebbe a circa 7 euro;
   in molti Paesi la quota di defiscalizzazione è costantemente aggiornata in funzione dell'andamento dell'inflazione –:
   quale sia l'onere per il bilancio dello Stato dell'attuale agevolazione corrispondente alla franchigia del valore del buono pasto pari a 5,29 euro e a quanto ammonterebbe il minor gettito derivante dall'incremento del valore a 7 euro, anche considerando l'opportunità di prevedere un adeguamento annuale in base all'aumento degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati ed operai. (5-01804)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 gennaio 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01804

  Con il documento in esame l'Onorevole interrogante, dopo aver premesso che, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente i buoni pasto fino a un valore complessivo giornaliero di 5,29 euro, lamenta che in Italia, negli ultimi quindici anni, non è stato effettuato alcun adeguamento del valore di suddetta franchigia. Pertanto, chiede di sapere «quale sia l'onere per il bilancio dello Stato dell'attuale agevolazione corrispondente alla franchigia del valore del buono pasto pari a 5,29 euro e a quanto ammonterebbe il minor gettito derivante dall'incremento del valore a 7 euro, anche considerando l'opportunità di prevedere un adeguamento animale in base all'aumento degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati e operai».
  Al riguardo, sentiti il Dipartimento delle finanze e la Ragioneria Generale dello Stato si riferisce quanto segue.
  Dai dati riportati nel Conto annuale 2012 a fronte di un spesa complessiva di 725 milioni di euro per l'agevolazione in esame, si e determinato un onere in termini di indebitamento netto pari a 627 milioni di euro.
  Con riguardo alla richiesta avanzata dall'Onorevole interrogante di incrementare la quota esente fino a 7 euro su base giornaliera, l'onere da coprire per tutta la Pubblica Amministrazione, in termini di indebitamento netto, è stimato nell'ordine di 44 milioni di euro.
  Invece, gli effetti finanziari in termini di minor gettito IRPEF derivanti dall'incremento auspicato dell'importa da esentare, sono stati valutati dai Dipartimento delle finanze in 31 milioni di euro per il 2014, in 36,4 milioni di euro per il 2015, ed in 36,3 milioni di euro se la modifica diventerà a regime.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DPR 1986 0917

EUROVOC :

nutrizione

retribuzione del lavoro

costo della vita

prezzo al consumo