ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 139 del 17/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: GINATO FEDERICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2013
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 16/12/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/12/2013
Stato iter:
17/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/12/2013
Resoconto GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 17/12/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 17/12/2013
Resoconto GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/12/2013

SVOLTO IL 17/12/2013

CONCLUSO IL 17/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01725
presentato da
GINATO Federico
testo di
Martedì 17 dicembre 2013, seduta n. 139

   GINATO, CAUSI e CRIVELLARI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, cosiddetta spending review, che ha previsto la riorganizzazione dei servizi degli uffici del Ministero dell'economia e delle finanze e delle Agenzie fiscali, ha predisposto un piano di soppressione degli uffici dell'Agenzia delle entrate presenti nel territorio nazionale;
   nell'ambito del citato processo di revisione, l'Agenzia delle entrate, con atto prot. n. 2013/1624 della direzione centrale del personale, ha disposto la soppressione di 11 uffici territoriali, di cui 6 in Piemonte e 5 in Veneto;
   in alcuni casi le amministrazioni locali, coscienti dell'importanza di un servizio di prossimità quanto mai indispensabile, hanno valutato concrete alternative alla chiusura, mettendo a disposizione degli spazi, al fine di ridurre i costi di locazione a carico dello Stato;
   sarebbe utile considerare, tra i criteri utilizzati dall'Agenzia delle entrate nella definizione del piano di riorganizzazione, la possibilità di un coinvolgimento delle amministrazioni locali volto a scongiurare la chiusura delle sedi territoriali e ad evitare così i gravi disagi sia per i lavoratori, sia per gli utenti –:
   quale siano i criteri utilizzati nella definizione del piano di riorganizzazione previsto dall'Agenzia delle entrate, in particolare per la regione Veneto, quale sia l'elenco degli uffici territoriali dei quali è prevista la chiusura e se le amministrazioni locali siano state coinvolte nella definizione di tale piano, anche al fine di considerare la possibilità di una riduzione dei costi di gestione delle strutture attraverso la collaborazione delle amministrazioni stesse. (5-01725)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 17 dicembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01725

  Con il question time in esame si chiedono, con specifico riferimento alla regione Veneto, taluni chiarimenti in merito al piano di riorganizzazione degli uffici territoriali avviato dall'Agenzia delle Entrate ed ai criteri che sono stati adottati per individuare gli uffici da chiudere.
  Il piano, che riguarda tutto il territorio nazionale, trae origine dalle disposizioni di revisione e riduzione della spesa pubblica contenute nel decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 (c.d. spending review).
  L'articolo 23-quinquies, comma 5, di detto decreto-legge prevede che «nei casi in cui si ritenga indispensabile, ai fini dell'efficace svolgimento di compiti e funzioni dell'amministrazione centrale, l'articolazione delle strutture organizzative in uffici territoriali, si procede comunque alla riduzione del numero degli stessi.».
  La norma indica, a tal fine, alcuni possibili criteri (sede in province con meno di 300.000 abitanti, numero di dipendenti inferiore a 30 unità, ubicazione in stabili in locazione passiva), lasciando peraltro alle amministrazioni la possibilità di individuarne anche degli altri. Ed infatti, secondo quanto riferito dall'Agenzia delle Entrate, si è tenuto conto di ulteriori importanti elementi di valutazione, quali la consistenza dei carichi di lavoro, la distanza e la facilità di collegamento con gli uffici territoriali limitrofi.
  Gli uffici per i quali è stata disposta la chiusura (in Veneto e altrove) hanno carichi di lavoro sensibilmente più ridotti rispetto a quelli mediamente rilevabili a livello locale e nazionale in strutture ad essi comparabili. La decisione di chiuderli risponde quindi a principi di buona amministrazione.
  Infatti, l'Agenzia delle Entrate riferisce che da tempo è offerta all'utenza tutta una serie di servizi di cui è possibile usufruire senza recarsi fisicamente allo sportello dell'ufficio.
  Tali servizi, che investono tutta la gamma di attività che è offerta dall'ufficio territoriale, sono resi con il canale telefonico, mediante il quale è possibile ottenere informazioni fiscali generali su normativa, scadenze e adempimenti nonché informazioni e assistenza sulle comunicazioni di irregolarità e sui rimborsi, ma soprattutto con i canali telematici Entratel (per le grandi imprese e gli intermediari professionali) e Fisconline (per i singoli cittadini).
  Per il tramite dei servizi on-line è possibile compilare e presentare la dichiarazione dei redditi, pagare le imposte, registrare i contratti di locazione, presentare numerose altre tipologie di dichiarazioni e comunicazioni. Per quanto riguarda i servizi informativi di base, inoltre, dal sito Internet dell'Agenzia è possibile stampare la modulistica, consultare la normativa e le istruzioni, reperire i codici da utilizzare per effettuare i pagamenti e accedere a tutte le informazioni necessarie per adempiere gli obblighi fiscali.
  L'economia di spesa che consegue alla soppressione degli uffici territoriali non riguarda solo i costi connessi alla locazione e alla manutenzione degli immobili ove gli uffici stessi hanno sede, bensì va estesa anche – e soprattutto – alla possibilità di realizzare una più razionale distribuzione del personale, ovviando alla sua eccessiva dispersione sul territorio, specie in regioni, come il Veneto, ove il personale in servizio è inferiore al fabbisogno.
  In questa prospettiva, verificate le necessarie compatibilità di ordine logistico e altre condizioni quali i collegamenti viari e la maggiore o minore prossimità delle sedi interessate, si procede ad accorpamenti di strutture limitrofe all'interno di una data Direzione provinciale.
  In tal modo non si affievolisce la presenza sul territorio, ma si crea piuttosto un presidio locale che – grazie appunto alle sinergie e alle economie di scala rese possibili dall'aggregazione di forze prima troppo disperse – può risultare alla fine più forte, e in grado perciò di rendere servizi migliori a vantaggio dei contribuenti.
  Nell'ottica della spending review, pertanto, il risparmio non è solo quello immediatamente quantificabile in termini di minori costi diretti, ma è soprattutto quello che deriva dal recupero di efficienza corrispondente alla chiusura di strutture con carichi di lavoro particolarmente esigui. Pertanto, ai fini della stima complessiva dell'economicità dell'operazione, anche le eventuali proposte di compartecipazione ai costi avanzate da talune amministrazioni comunali vanno valutate in tale più ampio contesto.
  Da ultimo, come richiesto dagli interroganti, si specifica che in Veneto devono essere ancora chiusi gli uffici di Caprino Veronese e Schio.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA DELLE ENTRATE, DECRETO LEGGE 2012 0095

EUROVOC :

organizzazione amministrativa

Veneto

amministrazione locale