ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01526

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 122 del 20/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: RIBAUDO FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
CULOTTA MAGDA PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013
TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 20/11/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 20/11/2013
Stato iter:
21/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/11/2013
Resoconto RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 21/11/2013
Resoconto RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 21/11/2013
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 21/11/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/11/2013

SVOLTO IL 21/11/2013

CONCLUSO IL 21/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01526
presentato da
RIBAUDO Francesco
testo di
Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122

   RIBAUDO, CAUSI, CULOTTA, MOSCATT e TARANTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la società Riscossione Sicilia spa svolge in Sicilia le medesime funzioni espletate a livello nazionale da Equitalia spa in quanto soggetto istituito ex lege quale componente della struttura dell'Amministrazione fiscale e quindi istituzione organizzativa deputata al settore delle politiche fiscali e del sistema tributario, atteso che, pur nelle peculiarità autonomistiche, il finanziamento della regione Siciliana risulta fondato sulla fiscalità statale di cui costituisce parte integrante;
   deve infatti considerarsi che il «magazzino» ruoli consegnati a Riscossione Sicilia (già SERIT) sino al 31 dicembre 2012 si compone delle seguenti voci: Erario (diretti ed indiretti) circa 26 miliardi di euro; Previdenziali (INPS, INAIL etc.) circa 9 miliardi di euro; Enti vari (comuni, province, enti pubblici etc.) circa 6 miliardi di euro;
   l'Agenzia delle entrate opera in modo esclusivo a livello nazionale l'accertamento fiscale dei tributi, la cui sola riscossione è poi demandata alla società regionale;
   è superfluo evidenziare che anche le somme relative agli enti previdenziali e ai cosiddetti enti vari finiscono con l'avere refluenze immediate sulla fiscalità statale;
   per tale ragione, già in passato l'Agenzia delle entrate aveva espresso positivo nulla osta alle istanze con le quali Riscossione Sicilia aveva richiesto al Ministro dell'economia e delle finanze di accedere alla piattaforma SOGEI, sottolineando da ultimo che la valutazione positiva dell'ingresso di Riscossione Sicilia nella piattaforma della fiscalità avrebbe costituito un miglioramento in termini di efficienza assicurando l'unitarietà del sistema informativo degli agenti della riscossione;
   infatti, già dal 2011, con pressante urgenza si era chiesto di potere accedere alla struttura tecnologica della SOGEI spa, anche in considerazione della fuoriuscita della banca Monte dei Paschi dal capitale azionario e alla necessitata cessazione delle forme di collaborazione con tale Istituto: le richieste, più volte reiterate nel 2012 e nel 2013, sia dalla società di riscossione sia dalla stessa regione siciliana;
   invero, al fine di assicurare l'ottimizzazione delle funzioni svolte, nonché di garantire il massimo efficientamento del servizio anche sotto il profilo dei costi fissi sottesi, appare certamente auspicabile che la suddetta società venga inclusa nella piattaforma informatica della fiscalità e quindi venga autorizzata a stipulare un proprio contratto esecutivo del contratto quadro con la Sogei per l'intera attività di riscossione svolta, in modo da garantire senza soluzioni di continuità l'attività stessa in una cornice di coerenza con le iniziative di Equitalia spa, in linea con quanto previsto dal disegno di legge delega sul sistema fiscale approvato dalla Camera lo scorso 27 settembre 2013;
   attraverso le sinergie in tal modo conseguibili potrebbe realizzarsi quella auspicabile unitarietà ed efficacia alle azioni strategiche messe in atto per il sistema della Riscossione – interamente fondato sulla fiscalità statale di cui la componente regionale è solo parte –, anche attraverso l'interoperabilità dei sistemi, il riuso delle soluzioni e l'integrazione delle tecnologie, foriere di virtuosi percorsi in termini di potenziamento del servizio atti a garantire un contenimento complessivo dei «costi» anche di natura non squisitamente economica;
   la possibilità di avvalersi delle competenze sviluppate a livello nazionale dalla Sogei, società strumentale deputata alle attività tecnologiche per il «sistema fiscale» a supporto del Ministero dell'economia e delle finanze, consentirebbe a Riscossione Sicilia di accedere a soluzioni informatiche avanzate e ad un ingente infrastruttura tecnologica, inserendosi quale interlocutore qualificato e paritario nell'interazione tra le pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, rimanendo al passo con il continuo aggiornamento delle metodologie e dei processi nel contesto delle attività esattoriali, caratterizzato da elevata complessità gestionale;
   le evidenti economie derivanti dall'auspicato ingresso di Riscossione Sicilia nella piattaforma SOGEI consentirebbero nell'attuale critica congiuntura di mettere in atto una importante misura di contenimento e razionalizzazione dei costi;
   nell'ultimo decennio il Servizio riscossione tributi ha sofferto di una cronica criticità strutturale di carattere economico; dal 1999 i ricavi dell'agente della riscossione non hanno coperto i relativi costi, tanto che il legislatore, sino al 2008, aveva previsto un intervento finanziario annuale definito «clausola di salvaguardia», in ragione del quale le società di riscossione mantenevano un equilibrio economico con margini positivi di redditività;
   a seguito della soppressione di tale meccanismo di «copertura dei costi», il legislatore ha riconosciuto, sin dal 2009, la necessità di modificare il preesistente sistema di remunerazione (basato sull'aggio) del servizio reso dagli agenti della riscossione, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 1999, introducendo la previsione, a partire dal 1o gennaio 2013, di un «rimborso dei costi fissi risultanti dal bilancio certificato ...», sistema che tuttavia è subordinato all'emanazione di un decreto ministeriale non ancora adottato per l'annualità in corso, con le inevitabili ripercussioni di carattere economico;
   la mancata individuazione delle risposte normative per la copertura dei costi fissi ha determinato una situazione di incertezza aggravata dalla contrazione dei flussi in entrata determinata dalla previsioni del cosiddetto «Decreto del fare» alla quale la Società di riscossione non può autonomamente ovviare, atteso che la linea di credito esistente ha già pressocché raggiunto il limite di utilizzo e non è ipotizzabile allo stato l'accensione di nuove linee di credito;
   l'interlocuzione tecnica in atto con il Ministero, pur essendo essenzialmente volta ad evidenziare le peculiari condizioni economiche e finanziarie di Riscossione Sicilia S.p.A. e il loro precario attuale equilibrio, al pari di quanto si registra sul piano nazionale per Equitalia, allo stato risulta ancora in una fase prodromica e non consente la individuazione di esiti certi sui quali parametrare un attendibile piano industriale atto a consentire una prospettica continuità aziendale;
   pertanto è divento più che mai urgente definire al tavolo tecnico aperto dal Ministero dell'economia e delle finanze sul tema, lo spaccato dei costi fissi che, redatto secondo le linee condivise anche con Equitalia indichino, quantomeno un ordine di grandezze al quale potersi rifare –:
   quali siano le motivazioni della mancata autorizzazione all'accesso al sistema Sogei piattaforma tecnologica da parte di Riscossione Sicilia spa e se non ritenga opportuno riaprire il tavolo tecnico per la definizione dei costi fissi, adottando al più presto l'atteso decreto ministeriale.
(5-01526)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01526

  Con il documento in esame, gli Onorevoli interroganti chiedono le motivazioni della mancata autorizzazione all'accesso alla struttura tecnologica di Sogei S.p.a. da parte di Riscossione Sicilia S.p.a., sottolineando gli effetti positivi, in termini di efficienza, che deriverebbero, anche in un'ottica di contenimento e razionalizzazione dei costi, laddove si garantisse l'unitarietà del Sistema Informativo degli Agenti della riscossione.
  Chiedono, altresì, se il Ministro non ritenga opportuno, ai fini di dare attuazione all'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo n. 112/1999, di «riaprire il tavolo tecnico per la definizione dei costi fissi, adottando al più presto l'atteso decreto ministeriale», anche tenuto conto che i ricavi dell'Agente della riscossione non coprono i relativi costi dell'attività.
  Al riguardo, si rappresenta quanto segue.
  In relazione alla richiesta di accesso alla struttura tecnologica di Sogei S.p.A. da parte di riscossione Sicilia S.p.A., il Dipartimento delle Finanze riferisce di avere espresso parare favorevole alla stipula di un Contratto esecutivo con Sogei, alla stregua delle altre Strutture organizzative dell'amministrazione finanziaria, limitatamente alla riscossione dei tributi spettanti allo Stato.
  Solo limitatamente a tale fattispecie, infatti, Riscossione Sicilia Spa può essere considerata, come Equitalia Spa (seppure non partecipata come quest'ultima in misura maggioritaria dall'Agenzia delle Entrate, ma attualmente solo allo 0,115 per cento da Equitalia, mentre il restante 99,885 per cento appartiene alla Regione Sicilia), una Struttura organizzativa dell'amministrazione finanziaria.
  Tanto premesso, il Dipartimento sta valutando ogni possibilità per garantire a Riscossione Sicilia Spa l'accesso ai servizi previsti dal Contratto Quadro con la Sogei, tenuto conto che l'azione della PA deve essere certamente improntata a principi di efficacia ed efficienza, ma sempre in una cornice di legittimità.
  La questione è stata anche affrontata nella recente riunione del Comitato di Governo del Sistema informativo della fiscalità, svoltasi il 7 novembre 2013, e una possibile soluzione è attualmente in fase di valutazione.
  Per quanto concerne la richiesta relativa all'attuazione della riforma del meccanismo di remunerazione degli Agenti della riscossione, giova ribadire quanto già riferito dal Sottosegretario di Stato all'Economia, in risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 5-01434, presentata dall'Onorevole Busin, svolta in questa Commissione nella seduta del 13 novembre 2013.
  L'articolo 10, comma 13-quater, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, al punto 6.1, rinvia ad un decreto non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, la statuizione degli oneri connessi alle procedure di riscossione, quindi; 1) la tipologia di spese oggetto di rimborso; b) la misura del rimborso sulla base anche di criteri di proporzionalità rispetto al carico affidato e progressivamente rispetto alle procedure a carico del debitore; c) la modalità di erogazione del rimborso.
  L'emanazione dei suddetti decreti, ai sensi dell'articolo 52, comma 2, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, è stata anticipata dal 31 dicembre 2013 al 30 settembre 2013.
  Il Dipartimento delle Finanze riferisce che presso i propri Uffici si sono tenute alcune riunioni tecniche cui hanno partecipato rappresentanti della Agenzia delle Entrate, della Ragioneria generale dello Stato e di Equitalia S.p.A., finalizzate ad esaminare le problematiche relative alla emanazione dei decreti in argomento.
  Tuttavia, nel corso di tali riunioni sono emerse talune rilevanti criticità.
  Preliminarmente, giova ricordare che, in virtù dell'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, l'aggio spettante agli agenti della riscossione e, quindi, il corrispondente onere a carico dei debitori, è stato già diminuito di un punto percentuale (dal nove all'otto per cento).
  La stessa norma ha previsto la possibilità che, con decreto da emanarsi entro il 30 novembre 2012, l'aggio fosse ridotto fino a 4 punti percentuali ulteriori, in connessione al miglioramento dei saldi tendenziali di finanza pubblica, correlati anche al processo di ottimizzazione, efficientamento e riduzione dei costi di funzionamento del gruppo Equitalia.
  L'ultimo inciso della predetta norma chiarisce che «al gruppo Equitalia deve essere comunque assicurato il rimborso dei costi fissi di gestione risultanti dal bilancio certificato».
  Con riferimento al decreto previsto dalla citata disposizione del decreto legge n. 95 del 2012, nel corso di una riunione tecnica tenutasi presso il Dipartimento stesso, i rappresentanti di Equitalia hanno fatto presente che la Società non ha capacità di contenimento dei costi ulteriore rispetto a quanto già effettuato a seguito delle disposizioni in materia di spending review.
  Invero, Equitalia evidenzia che la riduzione ex lege di un punto percentuale della misura dell'aggio a decorrere dal 1o gennaio 2013 ha comportato un onere pari a 50 milioni di Euro a carico della Società medesima.
  Ciò premesso, anche in considerazione della particolare situazione congiunturale, Equitalia non sarebbe in condizione di procedere ad un efficientamento della riscossione dei tributi né a conseguire risparmi di gestione tali da poter consentire il finanziamento di un'ulteriore riduzione dell'aggio ai sensi della richiamata disposizione. Con riguardo allo schema di decreto per la determinazione della remunerazione, Equitalia Spa, ha effettuato ricognizione dei costi rilevabili dal bilancio 2012, al fine di evidenziarne la consistenza.
  Dall'analisi del bilancio di Equitalia per l'anno 2012 emergono, dunque, i costi fissi (costi, cioè, sostenuti dalla Società per assicurare in un determinato periodo di tempo i fattori produttivi necessari a realizzare i volumi di attività) per un importo pari a 733,3 milioni di euro e i ricavi da aggio, per un importo pari a 594 milioni di euro. Sulla base di tali dati, la Società non si troverebbe in condizione di coprire i costi con i ricavi.
  Considerando che il costo della struttura risultante dal bilancio certificato costituisce elemento fondamentale per la determinazione della remunerazione degli Agenti della riscossione, e benché Equitalia abbia posto in essere tutte le azioni possibili al fine di contenerlo, non si può prescindere dalla necessità di assicurare in maniera adeguata il presidio della funzione di deterrenza.
  Pertanto, il Dipartimento delle Finanze sottolinea che dai dati pervenuti e dagli incontri intercorsi con i rappresentanti delle altre amministrazioni cointeressate è apparso difficilmente ipotizzabile uno schema di decreto che porti ad una riduzione dell'attuale remunerazione degli agenti della riscossione.
  Un'ulteriore riduzione della remunerazione, in sostanza, non consentirebbe la copertura dei costi a scapito del funzionamento dell'attività.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

esazione delle imposte

Sicilia

fissazione dei prezzi

politica fiscale

amministrazione fiscale

intervento finanziario

ente pubblico