ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01338

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 109 del 31/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: ROSTELLATO GESSICA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 31/10/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 31/10/2013
Stato iter:
12/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/11/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 12/11/2013
Resoconto ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 31/10/2013

DISCUSSIONE IL 12/11/2013

SVOLTO IL 12/11/2013

CONCLUSO IL 12/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01338
presentato da
ROSTELLATO Gessica
testo di
Giovedì 31 ottobre 2013, seduta n. 109

   ROSTELLATO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   in data 18 settembre 2013, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile, in sede di audizione è stato ascoltato il dottor Roberto Moncalvo, componente della giunta esecutiva Coldiretti;
   in tale occasione, lo stesso Moncalvo rilevava, che l'andamento del settore agricoltura, in contro tendenza rispetto agli altri settori, mostrava indicatori interessanti, sia dal punto di vista dell'incremento dell'occupazione, sia per quanto riguarda l’export dei prodotti agroalimentari;
   nella stessa audizione, il dottor Moncalvo, spiegava le criticità che incontra il settore in oggetto, rilevando, in particolar modo, il costo del lavoro e nello specifico i contributi INAIL dovuti dal datore di lavoro agricolo per i suoi dipendenti: l'aliquota prevista è del 13,24 per cento, più alta addirittura rispetto a quella dei settori industriali che si aggira intorno al 12 per cento;
   spiegava, inoltre, che tale aliquota, dato l'aumento della sicurezza sul lavoro nelle campagne, non risulta più adatta –:
   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, sia a conoscenza dell'andamento degli infortuni in agricoltura, in termini numerici e percentuali, dal 2005 ad oggi e quindi se ritenga vi sia stato un aumento della sicurezza sul lavoro e quindi effettivamente vi sia stata una riduzione del numero di infortuni;
   se il Ministro, alla luce dell'indagine condotta, ritenga di valutare l'opportunità di assumere iniziative per rivedere e quindi ridurre il tasso applicato al settore in questione, in modo da renderlo più appetibile per i nuovi imprenditori.
(5-01338)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01338

  L'Onorevole Rostellato, con il presente atto parlamentare, sollecita il Governo a valutare la possibilità di ridurre i contributi INAIL del settore agricoltura a fronte della riduzione degli infortuni sul lavoro in tale ambito.
  Preliminarmente voglio ricordare che la tutela INAIL in agricoltura è disciplinata in maniera distinta e autonoma da quella del settore industriale, in considerazione del diverso contesto socio-economico, del diverso campo di applicazione, dei livelli di prestazione, del diverso sistema di finanziamento.
  In secondo luogo, faccio presente che il Legislatore ha da sempre disposto la riscossione in forma unificata dei contributi previdenziali e assicurativi del settore agricoltura affidandola – in un primo tempo – al Servizio Contributi Agricoli Unificati (SCAU) e – dal 1995, a seguito della soppressione dello SCAU – all'INPS, che ne dispone la ripartizione tra l'INAIL e le gestioni di pertinenza. Pertanto, le entrate contributive della Gestione Assicurativa Agricoltura non sono mai state gestite direttamente dall'INAIL.
  Ad oggi, quindi, l'INPS, nel settore agricolo, accerta e riscuote i contributi, sia per i lavoratori dipendenti sia per i lavoratori autonomi, riversando, poi, all'INAIL la quota parte contributiva relativa all'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. Pertanto, i datori di lavoro agricoli non sono tenuti a costituire una posizione assicurativa presso l'INAIL, mentre hanno l'obbligo della denuncia di infortunio e malattia professionale.
  Occorre sottolineare che il sistema finanziario applicato alla Gestione Agricoltura è quello a ripartizione pura, che prevede che i contributi incassati annualmente corrispondano alle prestazioni erogate e alle spese di gestione sostenute nello stesso periodo senza alcun accantonamento tecnico.
  Il pagamento di tali contributi avviene, inoltre, secondo criteri distinti e separati a seconda che si tratti di lavoratori autonomi ovvero dipendenti.
  Per i primi – ivi inclusi i conducenti di terreni a mezzadria e a colonia – è fissata una quota contributiva annua (c.d. «quota capitaria») che dal 1o gennaio 2011 è pari a 774,27 euro, mentre per i territori montani e le zone agricole svantaggiate ammonta a 536,17 euro.
  Tuttavia l'Istituto nell'evidenziare che la quota capitaria di equilibrio per il 2011 è pari a 1.894,74 euro, ha reso noto che esiste una scostamento di 1.120,47 euro rispetto a quanto sarebbe effettivamente dovuto dagli assicurati per coprire gli oneri (prestazioni, spese di gestione e oneri finanziari) relativi alla gestione in parola.
  È di tutta evidenza, quindi, che tale disallineamento continua a determinare un forte squilibrio negativo di tale gestione assicurativa.
  Per quanto riguarda, invece, i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato il contributo a carico dei datori di lavoro si calcola sulla base di una aliquota unica ordinaria da applicare alle retribuzioni effettive dei lavoratori stessi. L'aliquota vigente dal 01.01.2011 è pari al 13,34 per cento mentre il dato del 13,24 per cento richiamato nel presente atto parlamentare è da intendersi al netto degli oneri per il danno biologico. Mentre, per le imprese operanti nelle zone «svantaggiate» o «particolarmente svantaggiate l'aliquota media effettivamente applicata è del 5,09 per cento.
  Per i lavoratori a tempo determinato il contributo è, invece, definito mediante una percentuale sulle retribuzioni convenzionali, fissate annualmente a livello provinciale con decreto ministeriale.
  L'INAIL ha fatto presente che l'aliquota di equilibrio è pari al 5,5 per cento, che, alla luce di quanto sin qui detto, è in linea con l'aliquota media effettivamente applicata alle imprese di tale settore, tenuto conto dell'andamento infortunistico favorevole registrato nell'ultimo periodo.
  In passato, invece, l'aliquota applicata per la componente lavoratori dipendenti era inferiore a quella di equilibrio, il che ha generato al 31 dicembre 2011, data dell'ultimo bilancio consuntivo approvato, un disavanzo economico di oltre 255 milioni di euro e un disavanzo patrimoniale della Gestione Assicurativa Agricoltura di oltre 28 miliardi di euro.
  A tale proposito l'istituto ha fatto sapere che il predetto disavanzo viene colmato con anticipazioni effettuate dalla Gestione Industria. Il cumulo di tali anticipazioni, insieme agli interessi maturati, ha determinato l'attuale debito della Gestione Agricoltura nei confronti della Gestione Industria di oltre 32 miliardi di euro al 31.12.2011.
  Vale la pena ricordare, inoltre, che lo Stato, a decorrere dal 2000, partecipa al risanamento della Gestione Agricoltura con un contributo annuo di circa 361 milioni di euro di cui si tiene conto ai fini del calcolo anche delle aliquote e delle quote capitarie di equilibrio richiamate.
  Faccio presente, inoltre, che anche la Corte dei Conti, in occasione della relazione relativa alla gestione dell'INAIL per l'esercizio 2011, ha evidenziato che il settore dell'agricoltura, pur mostrando una riduzione del fenomeno infortunistico, si caratterizza per la persistenza di elementi di fragilità sul complessivo andamento della gestione finanziaria in ambito assicurativo.
  Con riferimento all'andamento infortunistico registrato nel periodo 2008-2011, faccio presente che l'INAIL ha reso noto una riduzione complessiva degli infortuni indermizzati della gestione assicurativa del 13 per cento (– 26 per cento per la componente lavoratori dipendenti e – 7,6 per cento per la componente lavoratori autonomi).
  Tale dato, seppur positivo, risulta inferiore a quello registrato nello stesso periodo per la Gestione Industria, pari al – 18,9 per cento. Nello stesso periodo, si registra conseguentemente una diminuzione delle uscite di circa il 22 per cento per la componente lavoratori dipendenti e di circa il 12 per cento per la parte relativa ai lavoratori autonomi.
  Tanto premesso, in considerazione dei pesanti disavanzi economico-patrimoniali finora registrati, si ritiene che qualsiasi misura agevolativa per il settore non possa essere posta a carico della Gestione Assicurativa, senza comprometterne ulteriormente la tenuta.
  Da ultimo, nel sottolineare l'attenzione posta dal Governo e del Parlamento alla tematica evidenziata nel presente atto parlamentare, segnalo che nel disegno di legge di stabilità per il 2014, attualmente all'esame della 5a Commissione del Senato, è stata introdotta una disposizione volta a ridurre i premi e i contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nel limite complessivo di un importo pari a un miliardo di euro per l'anno 2014, un miliardo e 100 milioni di euro per l'anno 2015 e un miliardo e 200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016, tenendo conto degli andamenti degli eventi in relazione al rispetto della normativa generale sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica occupazionale

disoccupazione giovanile

settore agricolo

sicurezza del lavoro