ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 83 del 24/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 24/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCADUTRI SERGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/09/2013
LAVAGNO FABIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/09/2013
RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 24/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/09/2013
Stato iter:
03/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 03/10/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 03/10/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/10/2013
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/10/2013

SVOLTO IL 03/10/2013

CONCLUSO IL 03/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01057
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Martedì 24 settembre 2013, seduta n. 83

   PAGLIA, BOCCADUTRI, LAVAGNO e RAGOSTA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   è tuttora vigente l'articolo 19 della legge 28 dicembre 2005, n. 262, che impone il trasferimento della proprietà della Banca d'Italia allo Stato e a enti pubblici;
   tale articolo, al comma 10, recitava: «Con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici»;
   i tre anni previsti dalla norma citata sono stati abbondantemente superati;
   il dibattito relativo alle quote azionarie relative all'assetto proprietario di Banca d'Italia possedute dagli istituti di credito si è intensificato nelle ultime settimane –:
   quali iniziative il Governo intenda assumere in ordine alla citata norma, anche alla luce del notevole ritardo accumulato nell'approvazione del regolamento previsto, e alle proposte sulla rivalutazione delle quote azionarie relative all'assetto proprietario di Banca d'Italia possedute dagli istituti di credito. (5-01057)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 ottobre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-01057

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Paglia ed altri pongono quesiti in ordine all'assetto proprietario della Banca d'Italia e alla valutazione delle quote di partecipazione al capitale.
  In proposito, la Banca d'Italia, interpellata tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, ha comunicato che per quanto concerne la partecipazione di soggetti vigilati al proprio capitale e la lamentata presenza di profili di conflitto di interesse da ciò rivenienti, l'assetto proprietario della Banca non dà luogo ad alcun conflitto di interessi, né pregiudica in alcun modo l'autonomia e l'indipendenza della stessa.
  La legge, infatti, sottrae ogni potere di intervento nelle materie istituzionali, quali la vigilanza bancaria e finanziaria e la politica monetaria, agli organi che possono essere considerati espressione dei partecipanti al capitale: Assemblea dei partecipanti, Consiglio superiore, Collegio sindacale. In particolare, le funzioni di vigilanza creditizia e finanziaria fanno capo al Direttorio della Banca e sono espressamente escluse dalle competenze del Consiglio superiore, organo deputato all'amministrazione generale della Banca.
  L'estraneità del Consiglio superiore alle materie della vigilanza creditizia e finanziaria, sancita dall'articolo 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 17 luglio 1947 n. 691 esclude l'esistenza di situazioni di conflitto di interessi tra funzioni di vigilanza e soggetti vigilati.
  Si soggiunge che anche la politica monetaria – il cui processo decisionale rientra nelle competenze del Consiglio direttivo della BCE, organismo ove la Banca d'Italia è rappresentata dal Governatore – è sottratta alle competenze degli organi espressione dei partecipanti al capitale e che, conseguentemente, neppure in tale ambito possono rinvenirsi profili di conflitto di interesse.
  In ordine al proprio assetto proprietario, la Banca d'Italia ha ribadito la sua disponibilità a dialogare con il Governo nel rispetto della volontà del legislatore e salvi i principi del diritto europeo sull'indipendenza delle banche centrali.
  Circa la problematica relativa al valore delle quote di partecipazione al proprio capitale, la Banca d'Italia ha fatto presente che – anche in relazione a una richiesta formulata dal Ministro dell'economia e delle finanze – è stata avviata una riflessione sulla valutazione delle quote stesse, avvalendosi dell'ausilio di un Comitato di esperti di alto livello.
  Il Comitato è composto dal Prof. Franco Gallo, già Presidente della Corte Costituzionale, dal prof. Lucas Papademos, già Vice Presidente della Banca Centrale Europea e Primo Ministro della Repubblica di Grecia, e dal Rettore dell'Università Bocconi di Milano, Prof. Andrea Sironi.
  La prima riunione del Comitato si è svolta in data 20 settembre u.s. alla presenza del Governatore Ignazio Visco, del Direttore Generale Salvatore Rossi e del Vice Direttore Generale Fabio Panetta.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

BANCA D'ITALIA ( BANKITALIA ), L 2005 0262

EUROVOC :

istituto di credito

trasferimento della proprieta'

ente pubblico

banca