ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01015

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 78 del 17/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/09/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 17/09/2013
Stato iter:
20/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/03/2014
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 20/03/2014
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/09/2013

DISCUSSIONE IL 20/03/2014

SVOLTO IL 20/03/2014

CONCLUSO IL 20/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01015
presentato da
GRANDE Marta
testo di
Martedì 17 settembre 2013, seduta n. 78

   GRANDE. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   Civitavecchia, sulla base di studi scientifici dettagliati, risulta essere, in Italia, tra le città in assoluto più colpite da problemi ambientali;
   la valutazione epidemiologica delle stato di salute dei cittadini residenti nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella redatto dal dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale risalente a febbraio 2012 (nel quale si riportano i dati relativi allo stato di salute della popolazione civitavecchiese e di quella del restante comprensorio tra 1o febbraio 2006 e il 31 dicembre 2010), dimostra chiaramente quanto i territori interessati registrino un eccesso di rischio di tumori maligni sia per la popolazione maschile che femminile soprattutto nel comune di Civitavecchia (specificatamente tumore al polmone, pleura e fegato per gli uomini e tumore al rene, malattie dell'apparato genito-urinario per le donne) e per ambo i sessi si osserva un allarmante aumento di mortalità per infezioni acute alle vie respiratorie;
   Civitavecchia risulta essere stata già fin troppo danneggiata dal punto di vista ambientale per la presenza di impianti di proprietà di «Enel SPA» di recente riconvertiti a carbone e dal continuo traffico di navi da crociera, che hanno innescato, nel tempo, reiterati contrasti con i gruppi ambientalisti locali in virtù di un costante peggioramento della qualità dell'aria. Non da ultimo va sottolineata la presenza di acque potabili con valori arsenicali assai elevati;
   tutti questi elementi contribuiscono a definire con chiarezza un quadro da cui emerge la realtà di un territorio fortemente compromesso, con conseguenze disastrose per la salute della popolazione della città e delle aree limitrofe –:
   se sia previsto, ai fini della attuazione delle disposizioni contemplate dalla convenzione di Parigi del 1993, che, presso il centro tecnico logistico interforze NBC di Civitavecchia, venga costruito un ossidatore termico configurabile di fatto come un inceneritore di armi chimiche il quale, a seguito di processo termico, pur in presenza di filtri, emetta nell'atmosfera fumi e prodotti gassosi conseguenti;
   se il suddetto impianto sostituisca in tutto od in parte quelli attualmente in funzione oppure di converso ne costituisca una integrazione;
   quali siano le motivazioni che hanno originato l'eventuale acquisizione;
   se la tecnologia adottata sia quella più avanzata reperibile sul mercato nazionale/internazionale e se esistano al mondo impianti simili già installati ed ampiamente testati;
   se il supposto impianto garantirà (e con quali dispositivi) che le emissioni nell'atmosfera ed eventualmente nel terreno e nelle acque siano completamente esenti da rischi per i lavoratori coinvolti nel processo e per le popolazioni delle aree urbane circostanti (Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella,Tarquinia e altre);
   se sia stata o sarà redatta un'analisi dei rischi ed un piano delle emergenze;
   se sia previsto un programma di smaltimento degli attuali impianti esistenti e quale sarebbe, in questo caso, la durata dello stesso;
   se si intendano fornire elementi sostanziali che, vista la gravissima situazione economica del Paese, motivino dettagliatamente e giustifichino i costi che verranno sostenuti dalla pubblica amministrazione. (5-01015)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-01015

  Con la ratifica della Convenzione di Parigi sulla proibizione delle armi chimiche (entrata in vigore il 29 aprile 1997) gli Stati Parte si sono impegnati a distruggere tutte le armi chimiche esistenti nei loro territori, a non detenere o fabbricare altre armi chimiche e a non farvi ricorso per alcun motivo.
  Per poter rispettare la Convenzione, sul territorio nazionale è prevista, da parte dell'Amministrazione Difesa, l'acquisizione e l'installazione di un «ossidatore termico» dove verranno bruciate le armi chimiche residuate della 2a Guerra Mondiale.
  L'impianto non si configura quale «inceneritore», in quanto i proietti detonano per effetto del calore generato elettricamente (fino a temperature di circa 500o C) all'interno di apposite camere e gli aggressivi sono decomposti per azione del calore stesso (ossidazione termica) e non di una fiamma libera alimentata da carburante esterno, come avviene, invece, negli inceneritori a temperature di oltre 1.000o C.
  L'utilizzo di un ossidatore termico risulta preferibile ad altri sistemi per la demilitarizzazione di munizionamento a caricamento speciale, poiché consente di:
   ridurre l'impatto ambientale connesso con l'accumulo dei prodotti di reazione derivanti dall'attuale processo di demilitarizzazione di munizionamento contenente iprite e miscele derivate; le emissioni in atmosfera saranno ampiamente contenute entro i limiti imposti dalla vigente normativa e i relativi valori saranno costantemente monitorati in tempo reale;
   avviare lo smaltimento di altri aggressivi chimici non eliminabili con la tecnologia in uso presso l'attuale impianto di demilitarizzazione del Centro tecnico logistico interforze (Ce.T.L.I.) Nucleare Batteriologico Chimico (NBC) di Civitavecchia;
   finalizzare lo smaltimento degli ordigni a caricamento speciale presenti presso il Ce.T.L.I. NBC;
   limitare le operazioni di movimentazione e manipolazione dei proietti al fine d'incrementare la sicurezza dell'infrastruttura e del personale addetto alle lavorazioni.

  Il termo ossidatore, nella configurazione da realizzare, è dunque assimilabile ad un forno industriale di piccola capacità e, pertanto, non inserito nella tipologie di impianti che necessitino, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) o dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
  L'ossidatore in acquisizione sostituirà completamente tutti gli impianti che vengono ad oggi utilizzati per la distruzione del munizionamento chimico.
  Riguardo alle «motivazioni che hanno originato l'eventuale acquisizione», si fa presente che gli impianti attualmente in funzione, progettati negli anni ’80-’90, ancorché affidabili in tema di sicurezza delle operazioni, non sono tecnologicamente all'avanguardia, poiché non consentono la distruzione di tutte le tipologie e di adeguati quantitativi di munizionamento chimico stoccato, impedendo di ottemperare pienamente agli impegni assunti con la Convenzione di Parigi.
  Il nuovo ossidatore termico consentirà, invece, di superare tale limitazione e di portare a termine le attività di demilitarizzazione previste dalla richiamata Convenzione.
  Sulla base delle caratteristiche del munizionamento chimico ancora stoccato presso l'Ente, la tecnologia scelta può senz'altro ritenersi la più idonea e avanzata tra quelle disponibili. Gli effluenti gassosi verranno costantemente monitorati con rilevatori/analizzatori che permettono lo screening in tempo reale delle caratteristiche chimico/fisiche del flusso emissivo, allo scopo di assicurare la salubrità dei luoghi di lavoro, tutelando il personale adibito alla gestione dell'impianto e prevenendo, nel contempo, ogni possibile contaminazione ambientale.
  Attualmente sono in funzione i seguenti impianti, simili a quello previsto nella sede di Civitavecchia:
   NKK Giappone – mod. SDC 1200;
   GEKA Munster Germania – mod. SDC 2000;
   UXB International, USA – mod. SDC 1200 e 2000.

  In merito ad eventuali «rischi» per i lavoratori e per i residenti delle aree interessate, l'impianto in questione garantirà un impatto ambientale minimo, grazie ad emissioni in atmosfera ampiamente entro i limiti imposti dalla vigente normativa; i valori delle emissioni saranno costantemente monitorati in tempo reale da una centrale remotizzata (a distanza).
  Gli effluenti in uscita dalla camera di ossidazione termica saranno convogliati in un sistema completo per il trattamento dei gas, i cui componenti (filtri anti particolato, torri di abbattimento, filtri per ossidi di azoto, filtri a carbone attivo), assicureranno l'abbattimento di tutte le sostanze inquinanti.
  Inoltre, la composizione qualitativa dei gas in uscita dai camini sarà controllata in tempo reale da appositi analizzatori.
  Quanto alla redazione di «un'analisi dei rischi ed un piano delle emergenze», si assicura che come previsto dalla vigente normativa di riferimento, appena sarà realizzato lo specifico impianto e saranno state elaborate le relative procedure di lavoro, sarà predisposta la valutazione dei rischi e il relativo piano delle emergenze.
  Riguardo ad un eventuale «programma di smaltimento degli attuali impianti», sono previste le operazioni di bonifica e di messa in stand-by degli impianti attualmente esistenti; tali attività saranno avviate non appena il nuovo impianto sarà completamente operativo.
  Per quanto attiene, poi, «ai costi che verranno sostenuti dalla pubblica amministrazione» per l'acquisizione dell'ossidatore termico, ai relativi impegni si farà fronte con i fondi già assegnati sui pertinenti capitoli di spesa della Difesa e non graveranno sul budget di altri dicasteri.
  Peraltro, la realizzazione del nuovo impianto deriva, come già detto, dagli obblighi imposti dalla richiamata Convenzione di Parigi in materia di demilitarizzazione delle armi chimiche.
  Il Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) considera la distruzione di tutte le armi chimiche in possesso dell'Italia obiettivo imprescindibile e monitora regolarmente i progressi conseguiti nel settore attraverso ispezioni e richieste di aggiornamenti.
  Qualora non si procedesse all'acquisizione e, di conseguenza, non si potesse procedere alla distruzione di tutte le armi chimiche ancora stoccate, l'Italia risulterebbe non ottemperante ad una Convenzione internazionale alla quale ha deliberatamente aderito.
  L'entità dell'impegno economico per la realizzazione dell'impianto trova giustificazione nella necessità di acquisire un impianto che risulti tecnologicamente avanzato e in linea con gli attuali standard industriali richiesti per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli abitanti delle aree circostanti, nonché la tutela dell'ambiente.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CIVITAVECCHIA,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

rischio sanitario

stazione energetica

malattia

inquinamento atmosferico

sanita' pubblica

zona urbana