ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00709

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 58 del 23/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: GINEFRA DARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 23/07/2013
Stato iter:
07/08/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2013
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/08/2013
Resoconto GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/07/2013

DISCUSSIONE IL 07/08/2013

SVOLTO IL 07/08/2013

CONCLUSO IL 07/08/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00709
presentato da
GINEFRA Dario
testo di
Martedì 23 luglio 2013, seduta n. 58

   GINEFRA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   la Officine meccaniche è stata un'azienda italiana specializzata nella produzione di veicoli, particolarmente di autocarri e che attualmente OM è uno dei marchi usati nella produzione di carrelli elevatori dal Kion Group;
   la OM aveva, dagli anni trenta, una buona produzione nel settore che riguardava produzione e vendita di attrezzature per il sollevamento merci, in particolare carrelli elevatori. Oggi l'azienda produce ancora carrelli elevatori frontali (elettrici, diesel, gas liquido) e carrelli da magazzino (transpallet, stoccatori, retrattili, commissionatori orizzontali e verticali, trilaterali e trattorini) con marchio OM di colore giallo e nero. Gli stabilimenti sono situati a Lainate (sede), Bari e Luzzara (RE). La proprietà è del Kion Group;
   nel maggio 2011 si svolgeva un incontro nello stabilimento barese fra i vertici Kion e Doosan (concorrente coreano costruttore di carrelli elevatori). Dallo stesso tutti si sarebbero aspettata una vendita alla medesima Doosan che invece qualche settimana dopo comunicava la chiusura negativa della trattativa;
   il 15 luglio 2011 si insediava la task force presso la regione Puglia e il 2 agosto si svolgeva il primo incontro al Ministero dello sviluppo economico nel quale veniva raggiunta un'intesa di massima nella quale si cominciava a parlare di un percorso di reindustrializzazione dello stabilimento barese. Fra i punti sottoscritti si definivano i paletti alla concorrenza, l'agenzia di scouting (SOFIT) e il raccordo delle produzioni. La SOFIT aveva già curato la reindustrializzazione del sito di Scandicci della Electrolux;
   lo scouting portava all'individuazione di una società che produceva pannelli fotovoltaici; dopo qualche giorno il tutto subiva una brusca battuta d'arresto, nel vero senso della parola;
   nell'ottobre 2011 cominciavano così le prime visite in stabilimento. Sembravano delinearsi due cordate e tra queste mostrava interesse l'imprenditore Marco Saltalamacchia;
   nel successivo mese di dicembre veniva presentato al Ministero dello sviluppo economico il progetto di Saltalamacchia, un progetto che prevedeva la realizzazione di taxi ibridi per il mercato londinese. Questa proposta generava grande soddisfazione della regione Puglia;
   qualche settimana dopo, a gennaio 2012, avevano inizio gli incontri per la costituzione della cordata della nuova società alla quale sembrava prendere parte Renzo Landi. Con comunicato sindacale veniva prospettato il passaggio dei lavoratori in una New co. senza soluzione di continuità;
   a fine febbraio 2012 saltava tutto. Ufficialmente tale stop veniva motivato con un passo indietro di Renzo Landi a seguito di una non meglio precisata posizione poco chiara della Kion come riferiva il giornalista Vito Fatiguso sul Corriere del Mezzogiorno;
   nel marzo 2012 i lavoratori venivano messi in CIGO e si tornava in regione Puglia;
   ad aprile veniva prospettato l'interessamento del gruppo Calvi, ma tale ipotesi sfumava nello spazio di pochi giorni;
   nei successivi mesi di maggio-giugno 2012 si tentava un contatto con Pininfarina, ma anche in questo caso Saltalamacchia comunicava il fallimento della trattativa;
   riprendevano così gli incontri in Confindustria per concordare una somma da destinare ai lavoratori come buona uscita, ma questi ultimi votavano per il piano sociale e naturalmente per la CIGS per chiusura e cessazione;
   nel mese di luglio tale accordo veniva ratificato a Roma presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   tra settembre e ottobre 2012 si manifestava l'interesse della Qbell. I lavoratori venivano informati di un'ipotesi di accordo che avrebbe previsto l'assorbimento solo di un centinaio di unità. Per questo motivo l'ipotesi veniva scartata anche a fronte del fatto che la Qbell aveva già iniziato ad operare nell'ex sito del Gruppo Miroglio a Laterza;
   il 16 gennaio 2013, presso il Ministero dello sviluppo economico, veniva sottoscritta un'ipotesi di accordo con Frazer Nash. Cinque pagine fitte di impegni che, dopo aver rimarcato l'alta specializzazione e professionalità dei lavoratori dello stabilimento barese, prevedevano uno start up spalmato su 5 anni, in cui figuravano, per linee generali, unità a produrre, dinamiche occupazionali, base contrattuale eccetera. L'orizzonte temporale stabilito per il passaggio veniva indicato nel mese di aprile;
   a fronte di tale ipotesi, dopo una settimana, i lavoratori si esprimevano, presso il comune di Bari, all'unanimità sull'ipotesi di accordo con la Frazer Nash;
   a fine mese si svolgeva un nuovo incontro in Confindustria. I lavoratori venivano informati che la Kion non era disposta a cedere i macchinari voluti da Frazer Nash, nonostante l'impegno iniziale;
   si ipotizzava di impegnare 2,3 milioni di euro del tesoretto dei lavoratori per assicurare la copertura e in più le organizzazioni sindacali si accordavano per far richiamare i lavoratori in fabbrica al fine di completare e svuotare la produzione;
   questo avveniva puntualmente ma, dopo qualche, giorno la Frazer comunicava di volersi «sfilare» dall'accordo sottoscritto;
   a nulla è valso il tentativo del Ministero dello sviluppo economico e della regione Puglia, anche attraverso un interessamento dell'ambasciata britannica, di far rientrare la Frazer da tale decisione;
   nelle ultime settimane la Kion ha provato a forzare i presidi dei lavoratori per entrare nello stabilimento barese e svuotare i capannoni e il tutto è proseguito anche dopo l'ennesimo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico dove è stato riattivato il tavolo per provare a verificare nuove proposte;
   il 30 giugno 2013 è scaduta la Cassa integrazione ed esiste un impegno a riconfermarla che però, sino ad oggi, non è stato ancora onorato da parte del Ministero competente;
   il 30 luglio 2013 è stato convocato un nuovo tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico –:
   quali iniziative intendano assumere per porre rimedio ad una vertenza che in alcuni suoi aspetti si è rivelata drammaticamente grottesca;
   quali iniziative intendano porre in essere nei confronti della Frazer Nash per essere venuta meno ad un accordo stipulato con tutte le parti presso il Ministero dello sviluppo economico;
   quali interventi promuovere per far desistere Kion da inutili forzature nelle more che si manifestino eventuali soggetti interessati al subentro nello stabilimento barese;
   quali i tempi per una repentina conferma degli ammortizzatori sociali in fase di sottoscrizione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. (5-00709)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BARI,BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

stabilimento

commercializzazione

industria automobilistica

cassa integrazione