ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00628

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 53 del 15/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2013
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2013
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2013
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2013
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 15/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 15/07/2013
Stato iter:
16/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/07/2013
Resoconto TENTORI VERONICA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2013
Resoconto PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 16/07/2013
Resoconto FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/07/2013

SVOLTO IL 16/07/2013

CONCLUSO IL 16/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00628
presentato da
FEDI Marco
testo di
Lunedì 15 luglio 2013, seduta n. 53

   FEDI, TENTORI, FRAGOMELI, AMENDOLA, LA MARCA e PORTA. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   con l'atto di sindacato ispettivo n. 5-07790 nella XVI legislatura gli onorevoli Codurelli, Fedi, Bucchino, Porta e Tempestini, presentavano il caso del giovane S.C., volontario di Sirtori (Lecco), arrestato nel giugno 2012 con l'accusa di violenza sessuale su minore in Guatemala;
   il Governo rispondendo al suddetto atto aveva rassicurato gli interroganti che la Farnesina stava seguendo e avrebbe seguito in futuro, con la massima attenzione, la vicenda attraverso l'ambasciata a Città del Guatemala ed in contatto con le autorità giudiziarie locali, con i rappresentanti della difesa dei diritti umani, con i legali e con i familiari del connazionale;
   il processo a carico del giovane lecchese, iniziato nel mese di agosto 2012 si è concluso giovedì 4 luglio 2012 con una sentenza di condanna ad otto anni di reclusione;
   secondo le poche notizie che giungono, soprattutto tramite i suoi familiari, C. sarebbe stato tradotto in carcere subito dopo la pronuncia della sentenza di condanna, ed i famigliari stessi hanno espresso preoccupazione per le condizioni di estrema durezza delle strutture di detenzione guatemalteche che rendono urgente l'attivazione di tutte le forme di assistenza previste dal nostro ordinamento, incluse le visite al detenuto, oltre che la puntuale informazione ai famigliari sulla sua situazione medico-sanitaria;
   i genitori di C. stanno valutando di presentare ricorso in appello nei confronti della sentenza e in un comunicato stampa hanno affermato che «gli avvocati presenteranno un ricorso speciale in appello che durerà circa 6-8 mesi. È previsto, in caso di conferma della condanna, un secondo ricorso in appello presso la Corte Costituzionale» –:
   quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire il pieno sostegno alla fase di ricorso in appello avviata dalla famiglia C. sia in merito alla protezione consolare del condannato riguardo tutte le forme di assistenza previste dal nostro ordinamento, incluse le visite al detenuto, oltre che la puntuale informazione ai famigliari sulla sua situazione medico-sanitaria, sia in merito ad un eventuale trasferimento in Italia, affinché il nostro connazionale possa scontare in patria la pena comminata, nonostante il Guatemala non risulti tra i Paesi aderenti alla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei detenuti del 21 marzo 1983 e l'assenza di accordi bilaterali tra i Paesi. (5-00628)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 16 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00628

  La vicenda del volontario italiano S.C. è stata seguita, sin dall'inizio, con grande attenzione dalla Farnesina e dall'Ambasciata a Città del Guatemala. Ricordo infatti che l'Ambasciata ha partecipato alle udienze del processo e a un incontro con il capo della competente Procura di Antigua e con il magistrato inquirente. Anche al Presidente del Tribunale di Antigua è stata sottolineata l'attenzione con la quale seguiamo il caso del nostro connazionale. I legali del signor S.C., anche alla presenza dello stesso interessato, sono stati più volte invitati in Ambasciata per fare il punto della situazione e fornire un aggiornamento sulla strategia difensiva da loro adottata. Frequentissimi sono stati i contatti con i familiari e con le Suore Somasche, presso la cui scuola egli svolgeva attività di volontariato.
  L'Ambasciatore in prima persona ha sensibilizzato a più riprese vari rappresentanti della Procura Generale della Nazione della Repubblica del Guatemala, inclusi la Procuratrice Generale ed il Segretario Generale, e diversi membri della Corte Suprema di Giustizia, fra cui l'attuale Presidente della Corte, terza carica dello Stato. I magistrati contattati hanno assicurato il proprio interessamento, nei limiti del possibile, affinché il processo venisse svolto in modo equo ed imparziale. In più occasioni, l'Ambasciatore ha inoltre sensibilizzato entrambi i locali Vice Ministri degli Esteri.
  Come noto, il 4 luglio 2013 si è svolta l'ultima udienza del processo che si è concluso, nel primo grado di giudizio, con la condanna del connazionale a otto anni di reclusione perché riconosciuto colpevole di molestie sessuali nei confronti della bambina. Il Tribunale ha disposto l'incarcerazione immediata nella prigione di Chimaltenango, a 50 km a nord della capitale. Il nostro Ambasciatore è tuttavia riuscito a ottenere il trasferimento del nostro connazionale presso un carcere ritenuto più sicuro presso Città del Guatemala, dopo aver sensibilizzato, fra gli altri, il Ministro ed il Vice Ministro dell'Interno, il Presidente della Corte Suprema ed il Direttore Generale del Sistema Penitenziario del Guatemala.
  L'Ambasciata si è inoltre immediatamente adoperata per accompagnare i genitori a rendere visita al figlio subito dopo il suo trasferimento nell'istituto di pena della capitale e per ottenere un permesso quotidiano di visita a loro favore, nonostante il regolamento carcerario preveda la possibilità di tre sole visite settimanali. Sono state inoltre richieste tutte le necessarie autorizzazioni a rendere il meno disagiate possibili le condizioni di detenzione.
  In questa nuova fase processuale, la vicenda continuerà ad essere seguita con la massima attenzione dalla Farnesina e dell'Ambasciata a Città del Guatemala, sempre in stretto contatto con i legali e con i familiari del connazionale. Non si mancherà di porre in essere, come sempre fatto sino ad oggi, ogni utile ed opportuna iniziativa per tutelare tutti i diritti del Signor S.C. nei limiti concessi dalla normativa nazionale ed internazionale vigente in materia.
  Nel pieno auspicio che non si debba ricorrere a questo mezzo al fine di risolvere la vicenda del connazionale, si segnala infine che, di recente, è stato avviato un negoziato con le Autorità guatemalteche per giungere alla firma di un Trattato per il trasferimento delle persone condannate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Guatemala

accordo bilaterale

protezione diplomatica

trasferimento di detenuti

detenuto

violenza sessuale