ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00618

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 53 del 15/07/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/00211
Firmatari
Primo firmatario: BUENO RENATA
Gruppo: MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Data firma: 15/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 15/07/2013
Stato iter:
30/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2013
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 30/07/2013
Resoconto BUENO RENATA MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/07/2013

DISCUSSIONE IL 30/07/2013

SVOLTO IL 30/07/2013

CONCLUSO IL 30/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00618
presentato da
BUENO Renata
testo di
Lunedì 15 luglio 2013, seduta n. 53

   BUENO. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 27 marzo 2008 è stato firmato dal Governo della Repubblica italiana e dal Governo della Repubblica federativa del Brasile il trattato sul trasferimento delle persone condannate affinché queste possano scontare la pena nel loro paese d'origine;
   dal 2008 ad oggi non è stato ancora presentato dal Governo al Parlamento lo strumento di ratifica del presente trattato;
   purtroppo le condizioni umane e carcerarie dei nostri connazionali, come dei detenuti di altre nazionalità, nelle carceri brasiliane sono intollerabili ed offensive per la dignità dell'uomo;
   l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana recita testualmente: «Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato»;
   le autorità carcerarie brasiliane sottopongono i detenuti ad umiliazioni e a condizioni di vita in aperto contrasto con i princìpi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e con il trattamento umanitario dei detenuti sancito da Carte e Accordi internazionali;
   la ratifica del provvedimento, oltre all'alto valore umanitario, consentirebbe dei significativi risparmi per l'erario che, ad esempio, potrebbero essere efficacemente dirottati al potenziamento della rete consolare in Brasile;
   da informazioni stampa si apprende che i circa cinquanta italiani detenuti nelle carceri brasiliane costano al nostro Paese 350.000 euro all'anno in termini di sussidi e costi per il lavoro di ambasciate e consolati, senza contare le enormi spese a carico delle famiglie per viaggi, soggiorni e assistenza legale;
   da dati risalenti al 2005, nelle carceri italiane erano detenuti oltre 350 brasiliani, che costano al nostro Paese circa 250 euro al giorno –:
   quali siano i dati a disposizione del Governo riguardo alla presenza di detenuti italiani nelle carceri brasiliane e viceversa di brasiliani nelle carceri italiane e i relativi costi;
   quali siano le ragioni per le quali il Governo, dopo cinque anni dalla firma del trattato del 27 marzo 2008, non abbia ancora presentato il disegno di legge di ratifica. (5-00618)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00618

  In merito alla richiesta dell'Onorevole interrogante, rispondo innanzitutto fornendo i dati richiesti. I detenuti italiani nelle carceri brasiliane risultano essere alla data odierna 70. I costi sostenuti dagli Uffici consolari per erogazioni in loro favore sono stati, nel corso del 2012, di circa 25.000 euro.
  Il numero dei cittadini brasiliani nelle carceri italiane era invece pari a 168 al 30 giugno 2013, ultimo aggiornamento disponibile. Non è possibile invece calcolare un costo pro capite per i detenuti nelle carceri italiane in quanto vanno considerate le spese fisse del personale addetto agli Istituti di pena e gli oneri di manutenzione degli Istituti stessi.
  Per quel che riguarda più in generale le relazioni italo-brasiliane, si stanno superando le difficoltà dovute alla questione Battisti. Due decisivi incontri del Presidente della Repubblica con il Vice Presidente brasiliano Temer nel settembre 2012 a Roma e con la Presidente Rousseff a marzo scorso in Italia, quest'ultimo preceduto da una missione in Brasile del Segretario Generale del Ministero degli esteri per consultazioni politiche, hanno permesso di potere convocare la V edizione del Consiglio di Cooperazione italo- brasiliano, che si terrà a Roma il 25 ottobre prossimo.
  Il Consiglio, per la prima volta dopo quattro anni, assolverà la sua funzione di principale strumento di consultazione intergovernativa per promuovere e monitorare la cooperazione bilaterale tra Italia e Brasile in sedici settori. Costituirà infatti il punto di chiusura di una fase non facile delle nostre relazioni ed allo stesso tempo il trampolino di un rinnovato e rafforzato rapporto.
  In questo quadro, il Ministero degli esteri ha attivato tutte le procedure interministeriali necessarie alla predisposizione del provvedimento governativo di ratifica del Trattato del marzo 2008 in base alle seguenti considerazioni:
    1. Sono state sottolineate varie volte le condizioni dei detenuti italiani nelle carceri brasiliane e la ratifica dell'Accordo permetterebbe a questi ultimi di scontare la pena in Italia.
    2. Scontare la pena nel Paese di appartenenza genera un risparmio sia allo Stato, in termini di sussidi consolari e di lavoro di Ambasciate e Consolati, sia alle famiglie, considerate le gravose spese a cui esse vanno incontro per viaggi, soggiorni e assistenza legale.
    3. Il Ministero della giustizia, per contribuire a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, ha intrapreso la strada dell'applicazione o della conclusione di Accordi bilaterali per il trasferimento verso i Paesi di provenienza delle persone condannate.
    4. L'attuale momento delle relazioni tra Italia e Brasile, che vede le recenti incomprensioni in via di superamento, consiglia una riattivazione dei rapporti a tutto tondo. In tale quadro anche la ratifica di un Trattato una volta sensibile come quello sul trasferimento delle persone condannate non presenta particolari difficoltà.
   È quindi nostro auspicio che, grazie anche all'importante collaborazione che potrà venire dalle vostre Commissioni, le dotazioni finanziarie degli appositi Capitoli dedicati al finanziamento delle ratifiche ricevano adeguata copertura nella prossima Legge di stabilità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Brasile

ratifica di accordo

diritti umani

regime penitenziario

detenuto

stabilimento penitenziario

accordo internazionale