ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00453

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MALISANI GIANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2013
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2013
BLAŽINA TAMARA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2013
BRANDOLIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 26/06/2013
Stato iter:
21/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2013
Resoconto GIORDANI SIMONETTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 21/11/2013
Resoconto MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/06/2013

DISCUSSIONE IL 21/11/2013

SVOLTO IL 21/11/2013

CONCLUSO IL 21/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00453
presentato da
MALISANI Gianna
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   MALISANI, ROSATO, COPPOLA, BLAZINA, ZANIN e BRANDOLIN. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:
   è stato presentato il 17 aprile 2013 un appello – a cui si fa espresso riferimento – per gli archivi e per la salvaguardia della cultura del Friuli Venezia Giulia sottoscritto da numerosi funzionari dello Stato, da docenti e studenti dell'università di Udine, da professionisti della conservazione e del restauro, da storici italiani e da esponenti del mondo della ricerca e dell'associazionismo che operano in campo nazionale e internazionale;
   gli archivi di Stato di Pordenone e Udine non possono più accogliere il grande patrimonio storico presente sul territorio, tanto che una parte della documentazione storica che riguarda l'area pordenonese è stata trasferita a Mestre, e l'archivio di Udine, a causa del blocco di un progetto del Ministero per i beni e le attività culturali di una nuova sede in una caserma dismessa, non ha prospettive per raccogliere i 9 chilometri di archivi storici dell'800 e del ’900 che si trovano sul territorio e che stanno degradandosi in depositi inadatti;
   il settore archivistico, elemento strategico per la pubblica amministrazione, ha bisogno di strutture razionali e idonee che garantiscano la conservazione delle tracce delle azioni compiute a vantaggio di chiunque vorrà studiarle, conoscerle, interpretarle;
   il patrimonio degli archivi storici esistenti in Friuli Venezia Giulia presenta un valore inestimabile sul piano culturale ed economico –:
   se il Governo abbia preso o stia per prendere provvedimenti per affrontare e risolvere urgentemente la grave situazione descritta. (5-00453)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00453

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Malisani, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative il Ministero abbia intrapreso o intenda ulteriormente intraprendere al fine di individuare una soluzione al problema delle sedi degli uffici degli archivi di Stato del Friuli Venezia Giulia.
  Il trasferimento temporaneo di parte della documentazione storica dell'Archivio di Stato di Pordenone (per una consistenza complessiva di 610 metri lineari) presso il Polo archivistico di Mestre si è reso necessario e improcrastinabile perché disposto dal Comando dei Vigili del Fuoco di Pordenone, nell'ambito delle operazioni finalizzate alla riduzione del carico di incendio. Il trasferimento, secondo quanto disposto dai Vigili del Fuoco, doveva tassativamente avvenire entro il termine del 27 marzo 2013.
  A tal proposito, si evidenzia che questa Amministrazione ha effettuato nell'ultimo decennio ripetute ricerche per individuare una sede idonea alle esigenze della conservazione documentale e della ricerca storica, rivolgendosi sia al mercato privato che alle Istituzioni pubbliche. Varie volte è stata richiesta, senza successo, l'eventuale disponibilità di immobili demaniali e nell'anno 2006, su sollecitazione del direttore dell'Istituto in argomento, è stata anche indetta una conferenza di servizi, con la partecipazione del Comune, della Provincia e dell'Agenzia del Demanio.
  Attualmente, essendo scaduto il contratto di locazione, sono state avviate le procedure per reperire una nuova sede, idonea alla conservazione ad alla pubblica fruizione.
  Anche con riferimento all'Archivio di Stato di Udine questa Amministrazione si sta adoperando da tempo per trovare una soluzione al problema della sede, situata dal 1969 in un edificio di proprietà della Provincia di Udine. Nel 2004, l'Agenzia del Demanio aveva assegnato al Ministero la Caserma «Duodo» di Udine, al fine di collocarvi la sede dell'Archivio di Stato.
  Successivamente, il Ministero e la Provincia avevano, stipulato un protocollo d'intesa in forza del quale il Ministero avrebbe rinunciato all'utilizzo della suddetta caserma a favore della Provincia e questa avrebbe concesso in comodato d'uso gratuito l'immobile in cui ha sede l'Archivio di Stato, assumendosi l'onere dei necessari interventi di adeguamento.
  Attualmente tuttavia è in corso un contenzioso con la Provincia, che non ha dato seguito agli obblighi assunti nel quale il Ministero, assistito dall'Avvocatura dello Stato di Trieste, ha sollecitato nuovamente la Provincia allo scopo di giungere alla definizione transattiva della vicenda. L'attuale situazione di incertezza è stata purtroppo aggravata da una recente ordinanza di sospensione adottata dai Vigili del Fuoco, per mancanza dei requisiti di idoneità della sede.
  Nell'immediato, quindi, non sembra ipotizzabile un'alternativa al trasferimento a Mestre.
  Al fine di agevolare la fruizione della documentazione da parte dei cittadini e degli studiosi, la citata Direzione generale per gli archivi sta studiando la possibilità di perfezionare accordi con Enti ed istituzioni sul territorio.
  In particolare è intenzione della Direzione generale definire, con il Ministero della Difesa, una consultazione a distanza dei fogli matricolari (cosiddetta digitalizzazione on demand, già praticata con esito positivo dall'Agenzia delle Entrate), che consentirebbe di evitare il versamento della documentazione in Archivio di Stato.
  Allo stesso modo, la Direzione generale sta valutando l'ipotesi di stipulare un accordo con l'Università di Udine – Facoltà di conservazione dei beni culturali, e con gli Enti locali, per la consultazione a distanza del materiale conservato a Mestre, con le modalità sopra menzionate. Tale soluzione consentirebbe, nell'immediato, un risparmio rispetto al costo di una nuova sede e potrebbe contribuire alla valorizzazione delle professionalità formatesi sul territorio. I relativi lavori di digitalizzazione potrebbero essere affidati a giovani laureati o a studenti come stage formativo.
  Per quanto attiene alla proposta di valorizzare le professionalità archiviste in formazione e quelle già attive sul mercato del lavoro, mi preme sottolineare che sarà cura del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo provvedere a sensibilizzare i competenti Ministri del lavoro e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'assoluta convinzione che si tratti di competenze indispensabili per la crescita della cultura del nostro Paese.

Classificazione EUROVOC:
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