ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00404

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 37 del 20/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: TARICCO MINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/06/2013
Stato iter:
13/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2013
Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 13/11/2013
Resoconto TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2013

SOLLECITO IL 15/07/2013

DISCUSSIONE IL 13/11/2013

SVOLTO IL 13/11/2013

CONCLUSO IL 13/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00404
presentato da
TARICCO Mino
testo di
Giovedì 20 giugno 2013, seduta n. 37

   TARICCO e GRIBAUDO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   l'area pedemontana in provincia di Cuneo, in Piemonte, che raggruppa una quindicina di comuni intorno a Saluzzo, rappresenta uno tra i più importanti distretti frutticoli in Italia;
   da anni la raccolta della frutta, tra luglio e ottobre, si avvale della collaborazione di lavoratori stagionali, dapprima, negli anni settanta, provenienti dal sud Italia, e poi successivamente dal Nord Africa, dall'Albania, dall'est Europa, e, da ultimo, dalla Cina;
   la maggior parte dei protagonisti di questi flussi nel tempo si sono stabilizzati ed integrati; tuttavia, negli ultimi anni si è verificato un fenomeno nuovo costituito dai migrati africani che si spostano tra nord e sud, seguendo il ciclo delle stagioni della raccolta di frutta ed ortaggi, spesso al di fuori del sistema ufficiale dei flussi, e in concorrenza con esso, e dunque al di fuori di qualunque raccordo con il territorio;
   a partire dal 2009 la situazione ha visto un crescendo di arrivi non organizzati, e si è riusciti a farvi fronte nel 2011 grazie all'impegno del comune di Saluzzo e dei comuni circostanti, in collaborazione con la Caritas e con la fattiva collaborazione della Rete ferroviaria italiana – tramite la direzione territoriale di Torino – che ha messo a disposizione locali e servizi igienici, ancorché in condizioni precarie;
   tuttavia, nel 2012 la situazione è andata ulteriormente peggiorando, assumendo i contorni dell'emergenza, ed i consistenti sforzi fatti dalle Amministrazioni comunali di Saluzzo e dei comuni limitrofi, dalle associazioni dei produttori agricoli e dalle associazioni di volontariato, organizzati in un tavolo di lavoro formalizzato, con il coordinamento della Prefettura, non sono stati sufficienti;
   già dai primi giorni di giugno un centinaio di persone soggiornano presso la stazione ferroviaria, e verificata la indisponibilità delle Ferrovie a consentire l'utilizzo dei servizi igienici della stazione – ed anzi constatata la volontà di provvedere all'abbattimento del fabbricato concesso l'anno precedente – si è dovuto disporre lo sgombero della stazione, con accompagnamento delle persone ivi soggiornanti in strutture predisposte o messe a disposizione da alcune Amministrazioni comunali o dalle parrocchie dei comuni coinvolti;
   il comune di Saluzzo in particolare è divenuto il polo attorno al quale, in breve tempo, si è organizzato un accampamento autogestito per il ricovero di un numero rilevante di immigrati che non aveva trovato ospitalità in altre strutture, un progetto di accoglienza sostenuto anche dalla regione Piemonte;
   nei primi giorni di settembre 2012, anche a causa delle avverse condizioni atmosferiche, il problema dell'accampamento autogestito con oltre 200 persone è esploso in tutta la sua rilevanza, anche se è poi andato ridimensionandosi progressivamente fino a ottobre; all'inizio di novembre le strutture sono state chiuse o rimosse;
   le amministrazioni locali, ed in particolare il Comune di Saluzzo, hanno messo in campo tutto quanto era nelle loro possibilità, attivandosi tra l'altro per organizzare, in collaborazione con la Caritas diocesana, la Coldiretti e i Comuni limitrofi, degli spazi di accoglienza con posti letto e servizi igienici, destinati a ospitare esclusivamente le persone con un contratto di lavoro, anche intermittente, e garantendo un numero di posti letto complessivi di quasi duecento unità a partire dal mese di giugno. A tale numero va aggiunto quello dei migranti alloggiati nelle aziende, già significativo nel corso del 2012, e che si auspica possa crescere in parallelo con la fidelizzazione del rapporto tra migranti e imprenditori agricoli;
   le amministrazioni locali hanno altresì favorito l'intermediazione istituzionale tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il coinvolgimento del centro per l'impiego di Saluzzo, svolgendo così da un lato un ruolo di censimento della forza lavoro; e dall'altro di verifica della regolarità del suo utilizzo sul territorio, anche al fine di prevenire l'insorgere di fenomeni d'intermediazione illecita quali il caporalato;
   le amministrazioni locali hanno infine cercato di evitare il formarsi di accampamenti spontanei e non controllati sul territorio comunale, mediante l'adozione, fin dal mese di aprile, di un'apposita ordinanza che prevede il divieto di campeggio o di pernottamento al di fuori degli spazi appositamente allestiti, e l'intervento della forza pubblica in caso di violazione, anche al fine di non vanificare gli sforzi messi in campo dalle associazioni di volontariato e dalle associazioni di categoria per fornire una ospitalità adeguata, ma limitata alle persone che effettivamente troveranno lavoro nel settore della frutticoltura;
   moltissimi dei migranti recentemente arrivati per la prima volta Saluzzo, e nel saluzzese, provengono infatti dai Centri di accoglienza che sono stati allestiti per l'Emergenza nord-Africa, e poi successivamente chiusi lo scorso marzo; tuttavia, questi migranti hanno manifestato chiaramente la loro volontà di non lasciare il territorio, e sono giunti a Saluzzo o nel territorio circostante senza contatti e senza la formazione necessaria, e dunque con poche o nessuna prospettiva di lavoro;
   nonostante i flussi siano sempre più intensi e crescenti, le amministrazioni hanno fatto e stanno facendo comunque il possibile per garantire un'accoglienza dignitosa ai migranti –:
   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di intervenire quanto prima sulla grave emergenza migratoria riguardante Saluzzo e il territorio circostante, anche alla luce del fatto che molti degli attuali migranti provengono dalla chiusura dei centri di accoglienza allestiti per l'Emergenza Nord Africa, e necessitano di una risposta su un piano umanitario che trascende le possibilità dei comuni di Saluzzo e del saluzzese e va decisamente oltre le potenzialità degli obiettivi del progetto programmato per i lavoratori stagionali. (5-00404)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-00404
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SALUZZO,CUNEO - Prov,PIEMONTE

EUROVOC :

accesso all'occupazione

migrante

comune

lavoro stagionale

aiuto sociale