ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00326

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 32 del 12/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: TIDEI MARIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 12/06/2013
ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013
GALLI CARLO PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013
LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 12/06/2013
Stato iter:
30/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2013
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 30/07/2013
Resoconto TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/06/2013

DISCUSSIONE IL 30/07/2013

SVOLTO IL 30/07/2013

CONCLUSO IL 30/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00326
presentato da
TIDEI Marietta
testo di
Mercoledì 12 giugno 2013, seduta n. 32

TIDEI, CIMBRO, SCOTTO, ARLOTTI, CARLO GALLI, LATTUCA e PORTA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   Gerardo Hernàndez, Ramòn Laba-ñino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzàles, René Gonzàles vennero arrestati sabato 12 settembre 1998 con l'accusa di spionaggio e per 17 mesi trattenuti in isolamento. Le accuse verso di loro erano di spionaggio, solo nel caso di Gerardo Hernàndez vi fu un'accusa di omicidio. Il processo si è concluso nel dicembre del 2001 con una condanna per tutti e 5 e rispettivamente: Gerardo Hernàndez Nordelo 2 ergastoli più 15 anni, Ramon Labañino Salazar 1 ergastolo più 18 anni, Antonio Guerrero Rodriguez 1 ergastolo più 10 anni, Fernando Gonzàlez Liort 19 anni, René Gonzàlez Seheweret 15 anni;
   i cinque erano agenti cubani infiltrati nella malavita a Miami ma dalle testimonianze fornite da parte di alti ufficiali statunitensi come quella dell'ammiraglio ritirato Eugene Carroll (trascrizioni ufficiali, pagine 8196-8301), del generale dell'Esercito ritirato Edward Breed Atkeson (idem, pagine 11049-11199), del generale ed ex comandante del commando Sud Charles Elliot Wilhelm (idem, pagine 11491-11547), e del tenente generale ritirato delle forze aeree James R. Clapper (idem, pagine 13089-13235) emerge come i 5 agenti cubani erano disarmati e il loro lavoro investigativo non ha mai visto conflitti a fuoco e non ha mai provocato colluttazioni di alcun genere;
   le condanne per i detenuti sono state pesantissime, anche in confronto ad altri condannati per accuse simili (ad esempio Khaled Abdel-Latif Dumesisi, accusato di essere un agente non registrato del Governo di Saddam Hussein. Fu condannato nell'aprile del 2004, nel mezzo del guerra degli Stati Uniti contro l'Iraq, a 3 anni e 10 mesi di prigione. Gregg W. Bergersen, analista del dipartimento di difesa, fu accusato, nel luglio del 2008, di somministrare informazioni di difesa nazionale a persone non autorizzate in cambio di denaro e regali, e fu condannato a 4 anni e nove mesi di prigione);
   il gruppo di lavoro sulle detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite, costituito nel 1991 dalla estinta Commissione sui diritti umani dell'ONU (con la risoluzione 1991/42), è una delle «procedure speciali», (il cui mandato è stato rinnovato dal neo-istituito Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, con risoluzione 6/4 dell'ONU), e nel 2005 arrivò alla conclusione che la privazione della libertà dei cinque detenuti fu arbitraria ed in violazione delle convenzioni sui diritti umani delle Nazioni Unite pertinenti (rapporto del gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria E/CN.4/2006/7/ add. 1, pagina 66, opinione n. 19/2005 – Stati Uniti d'America) –:
   se, alla luce delle ragioni descritte in premessa, il Ministro non ritenga opportuno attivarsi, in sede bilaterale e multilaterale, per sollecitare al Governo degli Stati Uniti un atto di clemenza per ragioni umanitarie per i cinque prigionieri cubani. (5-00326)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00326

  La Farnesina sta seguendo con attenzione il caso dei cinque agenti dei Servizi di sicurezza cubani detenuti negli Stati Uniti in stretto raccordo con le Autorità statunitensi e cubane e con i nostri Partner europei.
  In questa prospettiva, lo scorso marzo una delegazione bipartisan del Congresso statunitense, guidata dal Senatore democratico Patrick Leahy e composta da cinque senatori (Jeff Flake dell'Arizona, Debbie Stabenow del Michigan, Sherrod Brown dell'Ohio, Sheldon Whitehouse di Rhode Island) e due membri della Camera dei Rappresentanti (Chris Van Hollen del Maryland e Jim McGovern del Massachusetts), ha effettuato una missione a L'Avana.
  Nonostante le restrizioni, infatti, la cooperazione tra USA e Cuba prosegue e si consolida in taluni campi che includono la lotta al narcotraffico, gli interventi di salvataggio in mare, l'assistenza nelle attività di sfruttamento dei giacimenti petroliferi sottomarini (sopratutto al fine di prevenire eventuali danni ambientali) e il turismo. Washington attribuisce importanza al rafforzamento dei legami diretti tra cittadini dei due Paesi (people to people) anche per contribuire indirettamente a rendere la Società civile cubana meno dipendente ed oppressa dal regime. Nel 2012 circa 500.000 cittadini statunitensi hanno visitato Cuba e le esportazioni statunitensi di prodotti alimentari all'isola sono state pari a 457 milioni dollari. Gli Stati Uniti risultano pertanto attualmente in seconda posizione (dopo il Canada) come numero di turisti e tra i primi 10 partner commerciali di Cuba. Gli USA ritengono «piuttosto liberali» i recenti provvedimenti di politica migratoria adottati dall'Avana, ed in particolare la revoca delle restrizioni di viaggio a quasi tutta la popolazione cubana (una lista di un migliaio di persone non ne beneficerebbe per evitare una fuga di cervelli).
  Washington conferma che non sono previsti cambiamenti, almeno nel medio periodo, nell'atteggiamento statunitense.
  D'altra parte, sul versante del rapporto con gli Stati Uniti si sono recentemente registrati ambiti di positiva collaborazione. Oltre alla ripresa del servizio postale diretto ed alle periodiche consultazioni in ambito migratorio, particolarmente significativa è apparsa la vicenda della consegna da parte delle Autorità cubane di una coppia di genitori tossicodipendenti di origine cubana scappata sull'isola dopo avere rapito i figli dai nonni residenti in Florida a cui erano stati legalmente affidati. Prosegue inoltre la collaborazione accademica bilaterale anche per la valorizzazione e la conservazione di oltre 5.500 documenti attribuiti ad Ernest Hemingway e grande solidarietà è stata manifestata dal Governo cubano a tutti i livelli per l'attentato verificatosi durante la maratona di Boston.
  D'altro canto, non sono mancate le consuete frizioni per la richiesta presentata da parte cubana nel Consiglio Diritti Umani per la chiusura di Guantanamo e, per contro, da parte statunitense per il mantenimento di Cuba nella lista dei Paesi patrocinatori del terrorismo internazionale. In tal senso, nonostante il veemente dissenso espresso anche dalla Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) per l'esito di valutazioni del tutto unilaterali, l'FBI continua a segnalare che numerosi ricercati, tra cui Joanne Chesimard, alias Assata Shakur, responsabile dell'omicidio di un poliziotto a Boston nel 1973, vivrebbero indisturbati a Cuba.
  Nel frattempo, l'agente cubano René Gonzalez, uno dei cinque condannati negli Stati Uniti per spionaggio, dopo essere stato autorizzato dal competente giudice a recarsi a Cuba per assistere al funerale del padre durante la propria libertà vigilata, ha formalmente rinunciato alla cittadinanza statunitense per stabilirsi definitivamente a Cuba con il consenso dello stesso giudice.
  D'altro canto, il Governo cubano continua a «provocare» politicamente Washington chiedendo apertamente di negoziare la situazione di Alan Gross, imprenditore statunitense detenuto a Cuba dal 2009 con l'accusa di spionaggio, con quella dei quattro rimanenti agenti detenuti in Florida. Tale azione trova una sponda anche all'interno di alcune importanti organizzazioni statunitensi. In particolare, durante una recente riunione delle Chiese protestanti del continente americano svoltasi a L'Avana, la statunitense Joan Brown Campbell – che ebbe un ruolo chiave nella vicenda di Elian Gonzalez, il bambino cubano conteso nella primavera del 2000 – ha pubblicamente manifestato il proprio impegno per la risoluzione del caso di Alan Gross, così come degli agenti cubani detenuti negli Stati Uniti.
  In questo quadro, la Farnesina continuerà a seguire la vicenda, in sede bilaterale e multilaterale, per verificare, unitamente agli altri Paesi europei, le possibilità di favorire soluzioni di cui possano beneficiare i prigionieri cubani analogamente a quanto di recente accaduto a favore di René Gonzalez permettendogli il rientro a Cuba.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti umani

detenuto

Stati Uniti

diritto alla giustizia

carcerazione

ONU

accusa