ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00265

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 29 del 05/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/06/2013
Stato iter:
06/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/06/2013
Resoconto LATRONICO COSIMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 06/06/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 06/06/2013
Resoconto LATRONICO COSIMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/06/2013

SVOLTO IL 06/06/2013

CONCLUSO IL 06/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00265
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo di
Mercoledì 5 giugno 2013, seduta n. 29

   LATRONICO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha dichiarato siti di interesse nazionale l'area industriale ex Liquichimica di Tito, in provincia di Potenza, e l'area industriale della Val Basento, in provincia di Matera;
   con decreto dell'8 luglio 2002 il Ministero ha proceduto, altresì, alla perimetrazione del sito di Tito, includendovi tutta l'area industriale per un estensione di 480 ettari, e con decreto del 26 febbraio 2003 ha individuato le aree da inserire nel perimetro del sito di interesse nazionale della Val Basento ricadenti nei comuni di Ferrandina, Pisticci, Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra;
   per effetto dell'intervenuta perimetrazione, le aree interessate, diversamente non utilizzabili, sarebbero dovute essere sottoposte ad interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e ripristino ambientale e ad attività di monitoraggio;
   la regione Basilicata ha redatto, tra il 2004 e 2005, i piani di caratterizzazione delle aree inquinate della Val Basento e di Tito con i quali sono state definite le misure di messa in sicurezza;
   nonostante le azioni avviate permane il grave stato di inquinamento dei siti;
   tale situazione desta allarme e preoccupazione sul futuro delle aziende e sulle attività produttive delle aree e ne condiziona qualsiasi progetto di rilancio produttivo;
   la situazione di inquinamento diffuso mette a repentaglio non solo lo sviluppo futuro delle aree industriali di Tito e della Val Basento, ma grava quotidianamente da anni sulla salute di centinaia di lavoratori che operano in quei luoghi e sulla salubrità degli insediamenti urbani limitrofi ai siti;
   è doveroso, quindi, che gli enti e i soggetti interessati attivino tutti gli interventi necessari per completare l'opera di risanamento avviata anche al fine di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica e mettano a disposizione le risorse necessarie per la definitiva bonifica delle aree e per il recupero produttivo dei siti di interesse nazionale di Tito e della Val Basento –:
   quale sia lo stato di avanzamento dei progetti di bonifica delle aree della Val Basento e dell'ex Liquichimica di Tito per avere contezza degli atti posti in essere fino ad oggi dagli enti e soggetti interessati con particolare riferimento alle iniziative urgenti che intende intraprendere a partire dal reperimento delle risorse necessarie per garantire il completamento del risanamento delle aree. (5-00265)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00265

  In risposta all'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Latronico, concernente lo stato di avanzamento dei progetti di bonifica delle aree della Val Basento e dell'ex Liquichimica di Tito in provincia di Potenza, si rappresenta quanto segue.
  Il Sito dell'Area industriale della Val Basento è stato individuato – quale intervento di bonifica di interesse nazionale – dall'articolo 14 della legge 31 luglio 2002, n. 179.
  Con decreto ministeriale 26 febbraio 2003 è stato definito il perimetro del SIN che comprende i seguenti comuni della provincia di Matera: Grottole, Salandra, Miglionico, Pomarico, Ferrandina e Pisticci.
  Il sito, che occupa una superficie di circa 34 ettari, è interessato dalla presenza di tre insediamenti industriali (Salandra al confine Nord, Ferrandina e Pisticci, a ridosso del confine sud del perimetro), inseriti tra aree a prevalente vocazione agricola.
  Sull'area insistono anche svariate attività produttive di tipo chimico, nonché aree dismesse che furono in passato sede di produzione e manufatti in cemento-amianto ed altre di produzione di metanolo.
  Il sito racchiude un'area piuttosto ampia, posizionata lungo l'asta fluviale del fiume Basento, orientata secondo l'asse nord-ovest/sud-est.
  La ricostruzione stratigrafica eseguita a seguito di sondaggi condotti fino ad una profondità di circa 15 m nell'area ha messo in luce la presenza di terreni di alluvioni fini recenti, quali sabbie mediofini, limi ed argille limose, poggianti su alluvioni grossolane, quali ghiaie e ciottoli in matrice sabbiosa. A profondità maggiori si rinviene un complesso argilloso, nell'insieme impermeabile pur presentando fratture superficiali che localmente possono limitare tale caratteristica. La vicinanza del fiume Basento e il pericolo connesso alla possibile presenza di contaminazione nelle aree industriali attive e/o dimesse, hanno portato a ritenere che il sito presenti caratteristiche di elevato rischio ambientale e sanitario.
  La stratigrafia si riassume nei seguenti tre strati (fatta esclusione del materiale di riporto e/o vegetale):
   1) terreno di riporto fino alla profondità 0,7-1 m dal p.c.;
   2) sabbie debolmente limose, spessore medio di c.a. 3 m;
   3) ghiaia in matrice sabbiosa, spessore medio di c.a. 6,3 m (a volte si presenta come primo strato con minor spessore)
   4) limi argillosi grigio azzurri.

  La contaminazione ad oggi riscontrata risulta essere, in particolare per le aree industriali, sia per i suoli (Tab. 1) che per le acque di falda (Tab. 2) a carico di metalli pesanti, IPA, solventi clorurati e composti aromatici.

.

  Per le aree private ad oggi risultano attivati i seguenti interventi:
   n. 15 interventi di MISE in aree private;
   approvato progetto di Messa in Sicurezza di Emergenza Consortile per le acque di falda dell'intero comparto industriale di Pisticci;
   MISE dell'area Ex Materit interessata da problematiche ambientali da amianto;
   Approvati n. 50 di PdC delle aziende rispetto ad un totale di 67;
   Approvati i progetti definitivi di bonifica di n. 3 aree private.

  Per le aree pubbliche ad oggi risultano approvati:
   il Piano di Caratterizzazione delle aree agricole;
   i risultati della caratterizzazione delle aree agricole.

  Gli interventi programmati per le aree di competenza pubblica interessano anche le aree agricole, in particolare la progettazione di interventi di messa in sicurezza di emergenza dei suoli e delle acque di falda delle aree agricole contaminate e caratterizzazione dell'asta fluviale del fiume Basento.
  Relativamente alla rete piezometrica regionale integrativa, nell'ambito del SIN si sta conducendo una caratterizzazione qualitativa delle acque di falda in ingresso ed in uscita dal perimetro del sito di interesse nazionale ed a ridosso dell'area diaframmata della Syndial nella zona industriale di Ferrandina, al fine di accertare la qualità delle acque in ingresso ed in uscita dal perimetro del sito di interesse nazionale della Val Basento.
  In particolare, sono stati eseguiti una serie di sondaggi meccanici, attrezzati, a piezometri ubicati rispettivamente a monte del perimetro del sito, lungo la sezione del Fiume Basento in territorio di Grassano e Grottole (n. 11 piezometri), a valle del perimetro del sito, trasversalmente alla golena del Fiume Basento in territorio di Pisticci e Montescaglioso (n. 17 piezometri) e, per effetto di una variante progettuale, ulteriori 14 piezometri in corrispondenza dell'area diaframmata della Syndial in territorio di Ferrandina.
  Relativamente alla messa in sicurezza d'emergenza, ad oggi risultano in corso di adozione circa 15 interventi di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda.
  Risulta, altresì, in corso di attuazione da parte delle Aziende un progetto di messa in sicurezza d'emergenza consortile per le acque di falda dell'intero comparto industriale di Pisticci.
  Inoltre, risulta in corso di adozione un intervento di messa in sicurezza d'emergenza dell'area dell'ex stabilimento Materit – nel quale si realizzavano manufatti in amianto – interessato da problematiche ambientali da amianto.
  Ad oggi risultano presentati 50 Piani di Caratterizzazione, per le aree delle 67 Aziende perimetrate.
  Inoltre, è stato approvato il Piano di Caratterizzazione per le aree agricole comprese nel perimetro del sito di interesse nazionale che riguarda una superficie di 3.140 ha.
  Con riferimento ai risultati dei Piani di Caratterizzazione, ad oggi risultano presentati 21 Risultati della Caratterizzazione, dei quali 20 approvati, per le aree delle 67 Aziende perimetrate.
  Risultano, altresì, approvati i risultati della caratterizzazione per le aree agricole comprese nel perimetro del sito di interesse nazionale. Quest'ultime indagini hanno consentito la restituzione agli usi legittimi per circa 3.140 ha ed hanno individuato la necessità di bonifica di 57 hot spot di terreno contaminato nelle aree agricole, per i quali i comuni interessati stanno provvedendo alla delimitazione di dette aree. Inoltre, alla luce dei citati risultati della caratterizzazione sono state restituite agli usi legittimi le aree di 4 Aziende perimetrate.
  I Progetti di bonifica ad oggi approvati sono 3, rispettivamente per le aree dell'ex Centrale di Desolforazione ENI in comune di Salandra.
  Rispetto al Progetto consortile di messa in sicurezza di emergenza falda, si rappresenta che su richiesta di questo Ministero è stato presentato un progetto consortile, relativamente all'area di Pisticci ubicata a sud dell'area perimetrata.
  A tale progetto hanno aderito i seguenti soggetti: Tecnoparco Val Basento, Biosearch Manufacturing, Ergom Automotive, Freudenberg Politex, ITL, LAES, Pregis, Panasonic, Equipolymers, CFP, Helesi, Nylstar, Immobiliare Snia, Dow Italia.
  La Conferenza di Servizi decisoria del 15 febbraio 2007 ha approvato con prescrizioni il Progetto integrato di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda trasmesso dal Consorzio Tecnoparco ed acquisito dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (prot. n. 26262/QdV/DI del 29 dicembre 2006).
  La Conferenza di Servizi istruttoria del 23 ottobre 2007 ha ribadito integralmente le prescrizioni formulate dalla sopracitata Conferenza di Servizi decisoria.
  La Conferenza di Servizi decisoria del 24 gennaio 2008 ha deliberato di prendere atto della formalizzazione dell'adesione al progetto consortile da parte dei soggetti in indirizzo titolari di aree ricadenti all'interno del SIN della Val Basento, (nota trasmessa da Tecnoparco ed acquisita da questo Ministero con prot. n. 31/187/QdV/DI del 3 dicembre 2007 e prot. n. 0640/QdV/DI del 14 gennaio 2008) ed ha, inoltre, sollecitato l'attivazione dei 13 piezometri previsti dal progetto approvato.
  Successivamente la scrivente Direzione Generale, ha sollecitato, a tutte le aziende che hanno aderito ufficialmente al progetto di cui in oggetto, l'attivazione delle misure di messa in sicurezza d'emergenza delle acque di falda.
  Il progetto di messa in sicurezza d'emergenza prevede una prima fase in cui saranno realizzati due pozzi pilota (W1 e W2), al fine di calibrare correttamente il modello teorico di flusso e dimensionare definitivamente la barriera idraulica – verificando anche la necessità di ri-immettere le acque depurate in falda. Il Consorzio prevede in una seconda fase la realizzazione di ulteriori 13 pozzi (richiesti in seguito ad esame istruttorio dalla Conferenza di servizi della Scrivente Direzione) ad integrazione di quelli già realizzati al fine di completare la barriera idraulica. Nella documentazione è riportato che risultano i seguenti superamenti dei limiti di normativa a carico della matrice Acque sotterranee: Manganese, Solfati, Nitriti, 1,1-Dicloroetilene, Tricloroetilene e Sommatoria Organoalogenati.
  Detti 15 pozzi sono stati definiti sulla base di uno studio di simulazione con modello WhAEM2000, dei quali due di monte erano quelli già previsti nella precedente stesura e sono da realizzare, due sono già utilizzati per la messa in sicurezza d'emergenza della falda dell'area della Soc. Freudenberg Politex, uno da realizzare in prossimità dell'anomalia in zona immobiliare Snia, cinque da realizzare a monte idrogeologico e cinque da realizzare a valle idrogeologico. In definitiva è evidenziato che dei 15 pozzi solo due sono già in esercizio. Nel documento è previsto di realizzare preliminarmente due nuovi pozzi, rimandando la realizzazione degli ulteriori 11 solo dopo la verifica in campo del comportamento idrodinamico della falda.
  In merito al trattamento delle acque di falda emunte per la messa in sicurezza d'emergenza delle stesse non è descritto il sistema specifico previsto ma è indicato che saranno preliminarmente utilizzate le due linee esistenti denominate TASA e TRAS.
  Ad oggi non risultano attivati gli interventi proposti dal progetto.
  Relativamente alle risorse finanziarie, si rappresenta che il Dicastero dell'Ambiente ha stanziato a favore della bonifica del Sito in parola, complessivi euro 2.272.727,00 (a valere sul decreto ministeriale n. 308 del 2006) già trasferiti alla regione Basilicata con D.D. prot. 1324 del 14 aprile 2011.
  Il Ministero ha stanziato, inoltre, ulteriori euro 500.000,00 per la bonifica da amianto nell'area dello stabilimento ex Materit, sita nel comune di Ferrandina.
  Ad oggi, risultano già trasferiti euro 350.000,00 a favore del comune medesimo con D.D. prot. n. 524 del 21 giugno 2004.
  Il Sito di Interesse Nazionale di «Tito», invece, è stato istituito con decreto ministeriale n. 468 del 2001 e successivamente perimetrato con decreto ministeriale 8 luglio 2002.
  In merito all'area Ex Liquichimica, si rappresenta che le attività di messa in sicurezza della falda risultano avviate in data 9 gennaio 2009 ed hanno interessato 20 coppie di piezometri (a doppia canna) e le acque di falda sono state smaltite come rifiuti.
  Sono risultati contaminati 8 coppie di piezometri con i seguenti analiti: Fe, Mn, Cdv, dicloroetilene, tricloroetilene, solfati, fluoruri.
  Gli emungimenti continueranno nei piezometri risultati contaminati.
  Previo censimento dei rifiuti presenti, sono state condotte le attività di smaltimento a impianto autorizzato che hanno riguardato le seguenti tipologie di rifiuti:
   1. rifiuti misti da attività di costruzione e demolizione;
   2. rivestimenti e materiali refrattari;
   3. plastica;
   4. terre e rocce;
   5. rifiuti derivanti dalle operazioni di bonifica;
   6. imballaggi metallici contenenti amianto;
   7. ferro e acciaio;
   8. rifiuti organici;
   9. imballaggi.

  Nel febbraio 2011 è stata dichiarata la conclusione delle relative attività ed è stata presentata la certificazione di regolare esecuzione.
  Altre attività hanno riguardato:
   1. bonifiche amianto;
   2. scorie siderurgiche;
   3. serbatoi di ammoniaca.

  In merito al punto 1), è stata dichiarata la conclusione delle relative attività di bonifica e la restituibilità delle strutture da parte della competente ASL.
  In merito al punto 2), è stata dichiarata la conclusione delle prime attività di messa in sicurezza ed è stata presentata la certificazione di ultimazione lavori e regolare esecuzione.
  In merito al punto 3), è stata dichiarata la conclusione delle attività di bonifica ed è stata presentata la certificazione di ultimazione lavori e regolare esecuzione.
  Questo Ministero ha chiesto agli organi di controllo locali di procedere alle necessarie verifiche.
  Presentato il Progetto preliminare di bonifica della falda e dei terreni ed il Progetto della Messa in sicurezza permanente con recupero funzionale del Bacino Gessi, ritenuto approvabile nella Conferenza di Servizi decisoria dell'aprile 2010, la regione Basilicata ha richiesto, in data 3 marzo 2011 di valutare la possibilità di adottare soluzioni diverse ed alternative rispetto a quelle già proposte ed approvate.
  In particolare la regione ha proposto l'utilizzo di barriere reattive in luogo di quelle idrauliche e, per il bacini gessi, di utilizzare dati relativi aggiornati provenienti dalla realizzazione della nuova rete piezometrica regionale.
  In data 21 novembre 2012, l'ISPRA, su richiesta di questo Ministero, ha trasmesso parere sulla citata proposta progettuale regionale, ritenendo la proposta barriera permeabile reattiva «non... adatta» alla tipologia di contaminazione presente.
  Questa Amministrazione ha quindi sollecitato la presentazione immediata delle nuove alternative progettuali ovvero l'adozione delle iniziative già discusse ed approvate nella Conferenza di Servizi decisoria. Attesa la valenza ambientale degli argomenti, infatti, non sono accettabili rinvii nell'adozione effettiva di interventi a tutela della salute e dell'ambiente.
  Giova evidenziare che il Dicastero dell'Ambiente ha stanziato a favore della bonifica del Sito in parola, complessivi euro 4.993.985,47, a valere sui fondi della legge n. 426 del 1998 e successivamente ripartiti con il già citato decreto ministeriale n. 468 del 2001.
  A fronte della citata disponibilità finanziaria, pari ad euro 4.993.985,47, alla data del 31 dicembre 2012, risultano impegnati dalla regione Basilicata euro 3.468.974,05 e spesi euro 2.413.012,99.
  Da ultimo si rappresenta che per la bonifica di entrambi i SIN, la Delibera CIPE n. 87/2012 ha stanziato un ulteriore importo, pari a complessivi euro 41.723.249,01, di cui:
   euro 23.295.181,98 a favore del SIN di Tito;
   euro 18.428.067.03 a favore del SIN di Val Basento.

  La citata Delibera ha previsto che le suddette risorse siano disciplinate mediante la sottoscrizione di un apposito Accordo di Programma Quadro «rafforzato».
  Ad oggi il testo dell'Accordo di Programma Quadro «rafforzato» è stato condiviso da tutti i Soggetti sottoscrittori e si è in attesa della convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico ai fini della stipula.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

POTENZA - Prov,BASILICATA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica

zona inquinata

regione industriale

inquinamento