ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00253

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DEL GROSSO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 04/06/2013
Stato iter:
05/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/06/2013
Resoconto DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2013
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 05/06/2013
Resoconto DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/06/2013

SVOLTO IL 05/06/2013

CONCLUSO IL 05/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00253
presentato da
DEL GROSSO Daniele
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

   DEL GROSSO e MANLIO DI STEFANO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   da fonti del Governo Monti si è appreso che la notizia della chiusura dell'Istituto per il commercio estero attuato dal precedente Governo Berlusconi aveva costituito una sorta di shock per le piccole imprese che da un momento all'altro si sono ritrovate a non sapere più a chi rivolgersi per commerciare con l'estero. Inoltre, l'idea del Governo di abolire l'ICE per risparmiare sulle spese si è rivelata un vero boomerang: si stima che le perdite causate dal provvedimento si aggirino sui 52 milioni di euro. Questa cifra rappresenta il denaro che le aziende avrebbero pagato per partecipare alle fiere internazionali e alle iniziative proposte dall'ente (55 sono stati gli eventi annullati);
   le società italiane, soprattutto quelle con forte vocazione all’export, non sono rimaste a guardare e repentinamente si sono sollevate contro la decisione dell'Esecutivo, spingendo affinché il nuovo Governo Monti invertisse la rotta del Governo precedente e decidesse per il riassetto dell'Istituto, avvenuto successivamente grazie al decreto «Salva Italia» come Agenzia per il commercio estero. L'internazionalizzazione delle imprese italiane è stata affidata in gestione transitoria e sotto il controllo incrociato dei Ministeri dello sviluppo economico, degli affari esteri e dell'economia e delle finanze. Il Ministro dello sviluppo economico pro tempore, Corrado Passera, ha affidato alla McKinsey il difficile compito di delineare una riorganizzazione totale degli enti statali che si occupano di internazionalizzazione. Allo stesso tempo, l'ex amministratore delegato di Intesa SanPaolo ha nominato Riccardo Monti (bocconiano e direttore di Value Partners) presidente della nuova ACE (Agenzia per il commercio estero);
   il sostegno finanziario sarà garantito dalla Cassa depositi e prestiti e dalla SACE (gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit);
   l'idea che si profila è quella di integrare le unità in servizio fuori dai confini nazionali nell'ambito delle rappresentanze diplomatiche e consolari. Le ambasciate diverranno così una sorta di «front office» per le aziende italiane, nell'ottica di ridurre le spese ed aumentarne l'efficienza. Non poche però sono le critiche che si sono levate contro la scelta di tale accorpamento. C’è chi sostiene che così facendo si perderà l'autonomia di iniziativa all'estero considerato che ogni decisione dovrà essere vagliata dall'ambasciatore di turno (con le lungaggini e le complicanze burocratiche del caso);
   ancor più grave è il rischio che in questo modo l'internazionalizzazione delle imprese resti un miraggio, a meno che non si intervenga in maniera mirata mediante il potenziamento di alcuni strumenti messi a disposizione delle imprese;
   nei primi quattro mesi del 2013 le esportazioni italiane in Cina sono cresciute del 7 per cento, mentre le importazioni hanno mostrato una tendenza alla diminuzione. Il presidente dell'Istituto per il commercio estero (ICE), Riccardo Monti, ha affermato che la Cina è un mercato prioritario per il nostro Paese e che l'attività di promozione del made in Italy è necessaria, dato che si tratta di un mercato «difficile, complicato, competitivo». Inoltre il presidente dell'Istituto per il commercio estero sostiene che è necessario un «piano straordinario» per l'agroalimentare, con l'obiettivo di raggiungere una ventina di città cinesi della cosiddetta «seconda fascia», luoghi chiave per lo sviluppo del mercato interno che è nei programmi della dirigenza cinese;
   considerando quanto in un contesto di congiuntura economica negativa per il nostro Paese, le esportazioni stiano tenendo in piedi l'economia reale, rendendo palese l'utilità di investimenti in aziende orientate all’export, il budget che si profila per la nuova Agenzia per il commercio estero – contenuto nel fondo per gli scambi e l'internazionalizzazione – si aggirerà sui 33 milioni di euro. Tale cifra sembra essere irrisoria rispetto al budget messo a disposizione delle aziende competitrici straniere da parte dei loro Governi. Basti pensare che gli istituti analoghi di Francia e Germania hanno a disposizione rispettivamente 252 e 105 milioni di euro, pur disponendo di molte sedi all'estero –:
   quali siano gli strumenti diplomatici che il Ministero degli affari esteri intende adottare, rafforzare e più di tutto mettere in atto al fine di contribuire a colmare il gap di assistenza nelle procedure di internazionalizzazione che le aziende italiane hanno rispetto ai loro competitor europei, con il fine di conoscere e farsi conoscere nel mondo. (5-00253)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00253

  Come indicato dall'onorevole interrogante, la materia della promozione all'estero del sistema economico nazionale – su impulso del Governo e con il pieno concorso del Parlamento – ha fatto l'oggetto di significative innovazioni, a partire dalla fine del 2011.
  A seguito della soppressione dell'Istituto per il Commercio Estero è stata infatti istituita la nuova Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, secondo una impostazione intesa a coniugare esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica, con la valorizzazione delle competenze e delle risorse disponibili. Tutto questo naturalmente in un quadro di coordinamento tra Amministrazioni ed altri soggetti preposti all'internazionalizzazione del sistema economico. In questo contesto s'inserisce l'integrazione delle Unità dell'Agenzia ICE e dell'ENIT nelle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero (con il cd. «Decreto Salva Italia»), con una funzione di direzione, coordinamento e vigilanza sulle attività del personale dell'Agenzia attribuita ai Capi Missione (Ambasciatori).
  A seguito della nuova disciplina introdotta, la rete dell'Agenzia-ICE all'estero ha quindi subito una «rimodulazione» degli Uffici e Punti di Corrispondenza e oggi conta 79 Unità operative all'estero (65 Uffici e 14 Punti di Corrispondenza), a fronte di una rete precedentemente composta da 92 presidi all'estero (61 Uffici e 31 Punti di corrispondenza). Giova osservare che il numero degli uffici è salito, mentre si è ridotto il numero dei Punti di Corrispondenza. Tale razionalizzazione sarà compiuta entro i primi mesi del 2014, mirando in particolare ad assicurare una efficace distribuzione delle Unità operative nei mercati maggiormente promettenti.
  Nel rispetto di tale impostazione, il nuovo assetto ha previsto l'attribuzione al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero degli Affari Esteri dei poteri di indirizzo in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese, mentre le linee guida e di indirizzo strategico in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese, anche per quanto riguarda la programmazione delle risorse, sono state, come noto, attribuite allo strumento operativo della Cabina di Regia.
  Co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, la Cabina di Regia per l'Italia Internazionale vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali, il Presidente della Regione Marche in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, i Presidenti di Confindustria, Unioncamere, ABI, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane.
  La Cabina di Regia rappresenta l'impegno concreto di Governo, istituzioni territoriali e mondo delle imprese per coordinare al meglio le politiche e le strategie di internazionalizzazione del Paese, mettendo a sistema iniziative per la promozione, strumenti di analisi e penetrazione sui mercati e concentrando l'uso delle risorse finanziarie verso obbiettivi specifici e condivisi.
  In tale contesto sono inoltre previsti degli strumenti di sostegno economico finalizzati all'internazionalizzazione, i quali sono gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, cui compete anche la definizione delle iniziative di accompagnamento delle imprese nei mercati esteri e di promozione di accordi commerciali con Paesi terzi. Ricordo al riguardo che sono disponibili per le nostre imprese i finanziamenti agevolati per l'apertura di sedi all'estero, per il lancio di nuovi prodotti o servizi e per l'acquisizione di nuovi mercati. Sono inoltre disponibili dei finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità, per programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani all'estero, nonché il fondo rotativo di Venture Capital e quello per le Start Up, che è stato recentemente avviato.
  Nel complesso, la nuova normativa – che riconosce il ruolo primario del Ministero degli Affari Esteri nella gestione condivisa di strategie e strumenti per l'internazionalizzazione e la promozione del sistema produttivo – attua un considerevole sforzo di razionalizzazione, riconducendo nell'ambito delle Rappresentanze diplomatiche e consolari tutte le attività nei Paesi di intervento. Tale impostazione appare cruciale in questa fase in cui la domanda estera costituisce un fattore decisivo per la ripresa e la crescita economica del nostro Paese. Una ripresa ed una crescita cui la Farnesina attribuisce massima priorità, come lo stesso Ministro Bonino ha molto chiaramente indicato nel corso della sua audizione programmatica, quando ha sottolineato come la prima priorità del Governo sia il rilancio del consolidamento economico del nostro Paese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

commercio estero

commercio internazionale

aiuto finanziario

importazione

denominazione di origine

mercato interno