ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00245

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: FIANO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 04/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/06/2013
Stato iter:
05/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/06/2013
Resoconto CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2013
Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 05/06/2013
Resoconto CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/06/2013

SVOLTO IL 05/06/2013

CONCLUSO IL 05/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00245
presentato da
FIANO Emanuele
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

   FIANO e CHAOUKI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   le cronache dei giornali hanno riportato recentemente la triste vicenda di Cristian Ramos, ragazzo affetto da sindrome di down nato a Roma da madre colombiana, il quale, al compimento del diciottesimo anno lo scorso novembre 2012 si è visto negare la cittadinanza italiana;
   la signora Gloria Ramos, madre del ragazzo, si è recata all'ufficio anagrafe per completare le pratiche necessarie alla concessione della cittadinanza e per fissare la data per il giuramento, così come stabilito dalla legge n. 91 del 1992, che prevede che l'istanza possa essere presentata, per i nati in Italia, fino al compimento del diciannovesimo anno di età;
   la signora Ramos si è sentita dire dall'impiegata che il ragazzo, essendo affetto da sindrome down e dunque incapace di intendere e volere, non può ottenere la cittadinanza italiana perché impossibilitato a pronunciare il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, e che altresì può ottenere la cittadinanza solo chi sia in grado di manifestare «autonomamente la propria volontà e il desiderio di diventare cittadino»;
   alla madre di Cristian è dunque stato consigliato tra l'altro di rivolgersi alla prefettura di Roma. I funzionari della prefettura hanno ribadito le stesse criticità sollevate dall'impiegata dell'anagrafe;
   la signora si è allora recata presso l'Associazione italiana persone Down ed è stata seguita dall'assistente sociale dottor Andrea Sinno che ha fatto conoscere il caso a trasmissioni televisive (Uno Mattina e I Fatti Vostri) e quotidiani (primo fra tutti l'Avvenire);
   è stata lanciata una campagna sulla piattaforma Change.org che in pochissimi giorni ha raccolto quasi 30.000 firme;
   il caso di Cristian ha suscitato un prevedibile clamore mediatico: il Ministro Cancellieri si è impegnata in prima persona per risolvere la questione attraverso una comunicazione non ufficiale, fatta pervenire via fax alle redazioni televisive, nella quale si fa presente che non è stata presentata istanza per la concessione della cittadinanza italiana e si comunica che il Ministro Cancellieri ha domandato al prefetto di Roma di contattare la madre per invitarla a presentarla;
   gli interroganti hanno incontrato, lo scorso 3 aprile, Cristian Ramos: all'incontro era presente anche la madre, Gloria Ramos, l'assistente sociale dell'Associazione italiana persone Down Andrea Sinno ed Elisa Finocchiaro di Change.org;
   dall'incontro è emerso che la prefettura non ha preso contatti con la madre di Cristian e che comunque la procedura per un ragazzo nato in Italia in genere si avvia presso gli uffici dell'anagrafe comunale, mentre il percorso suggerito dalla nota del Viminale riguarderebbe le persone immigrate e residenti in Italia da almeno 10 anni;
   la situazione è resa – se possibile – ancor più surreale dal fatto che Cristian è figlio di un genitore italiano, che, però, si è rifiutato di riconoscerlo: dunque Cristian sarebbe – a tutti gli effetti – già italiano per ius sanguinis;
   impedire a Cristian di accedere a tale diritto si traduce in un atto di discriminazione basata sul suo stato di persona con disabilità, che viola l'articolo 18 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Paese con la legge n. 18 del 2009 –:
   se il Ministro sia a conoscenza dell'intera questione nella sua complessità e se non ritenga necessario ed urgente individuare una soluzione per una vicenda che sta di fatto, probabilmente a causa di difficoltà interpretative delle norme che la disciplinano, assumendo i contorni di una vera e propria discriminazione che impedisce a Cristian Ramos di diventare cittadino italiano, come sarebbe suo diritto. (5-00245)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-00245
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

nazionalita'