ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00234

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI BENEDETTO CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 04/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 04/06/2013
Stato iter:
04/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/07/2013
 
REPLICA 04/07/2013
Resoconto DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/06/2013

DISCUSSIONE IL 04/07/2013

SVOLTO IL 04/07/2013

CONCLUSO IL 04/07/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00234
presentato da
DI BENEDETTO Chiara
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

   DI BENEDETTO, BATTELLI, SIMONE VALENTE, LUIGI DI MAIO, COLONNESE, CHIMIENTI, VACCA, LUIGI GALLO e SIBILIA. — Al Ministro per i beni e le attività culturali . — Per sapere – premesso che:
   la Reggia di Caserta, fu voluta da Carlo di Borbone, futuro Carlo III di Spagna, che ne iniziò i lavori nel 1751, affidandoli a Luigi Vanvitelli e chiedendogli di realizzare una reggia che fosse capace di rivaleggiare con Versailles; proclamata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, la Reggia è la più grande residenza reale del mondo e uno dei massimi capolavori del barocco italiano;
   la Reale Tenuta di Carditello, assieme alla Reggia di Caserta, al Palazzo Reale di Napoli, alla Reggia di Portici, alla Reggia di Capodimonte e ad altre strutture, rappresenta uno dei 22 siti che un tempo appartenevano alla casa reale borbonica di Napoli; nelle mani di Ferdinando IV essa si meritò l'appellativo di «Reale Delizia», per la ricchezza della sua vegetazione e la dolcezza dei luoghi, tanto da farla diventare la residenza di caccia prediletta dal Re;
   a fronte degli antichi fasti di queste strutture, oggi, nell'era della spending review, si lesina la malta per arginare il crollo di una delle mura regali della Regia di Caserta;
   per evitare una brutta figura internazionale, si corre ai ripari annullando il vertice dell'Agenzia Spaziale Europea e malgrado il maldestro tentativo si legge sul Daily Mail: «The tragic decline of the World's biggest Palace»;
   nelle fontane i ragazzi fanno il bagno, nei giardini – persino negli appartamenti reali di corte – abusivi vendono merce contraffatta; nei sotterranei giacciono suppellettili, mobili e libri di vario genere e di inestimabile valore, abbandonati alla più totale incuria;
   nell'ala occupata dalla scuola sottufficiali dell'aeronautica, cadute di calcinacci hanno messo seriamente in pericolo l'incolumità dei militari; dalla facciata principale della Reggia, si è distaccato un elemento lapideo ornamentale del cornicione superiore; la struttura viene transennata di continuo, perché i crolli sono quotidiani;
   una gestione quantomeno discutibile da parte della sovrintendenza ha aperto i locali della reggia ai matrimoni e ha inaugurato una stagione di sprechi delle già scarne risorse finanziarie, esternalizzando i servizi che sarebbero propri dell'amministrazione e che, peraltro, potrebbero adeguatamente esser svolti dal personale in possesso della professionalità necessaria, e che è culminata nella organizzazione di una fallimentare mostra di arte contemporanea che palesa ad avviso degli interroganti una totale assenza di considerazione per il contesto, tale da suscitare un coro di proteste da parte degli stessi visitatori, naturalmente in costante calo;
   si registra l'assenza di considerazione del contesto architettonico, peraltro manifestata anche dai «lavori di adeguamento» dell'ala destinata alla scuola dell'Aeronautica, oggetto di discutibilissimi riammodernamenti, a quanto consta agli interroganti con tanto di porte scorrevoli, ascensori e vasche idromassaggio;
   risulta deprecabile la questione, posta giustamente con forza anche da Legambiente, sull'effetto deturpante delle auto parcheggiate dai dipendenti nei cortili della Reggia, tutti comportamenti indice di totale assenza di cura della bellezza e di rispetto dei luoghi;
   la Reale Tenuta di Carditello, definita in passato la «Reale Delizia», accanto ad essa, oggi sorgono le tristemente famose mega-discariche di Ferrandelle e Marruzzella, frutto della malsana commistione tra politica economia e criminalità, responsabili della devastazione non solo di aree di altissimo pregio culturale ma anche di una intera filiera agricola;
   il tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel 2011, in seguito ai pesanti debiti contratti dal consorzio di bonifica del Basso Volturno nei confronti dell'ex Banco di Napoli (oggi Gruppo Banca Intesa), dispose la vendita all'asta del Real Sito di Carditello partendo dal prezzo base di 20 milioni di euro, oggi ridotti a 10 dal continuo ribasso imposto da ben otto sedute d'asta andate tutte deserte. Ribassi che a detta dello stesso Ministro pro tempore Ornaghi, devono essere attentamente sorvegliati per il rischio di strumentalizzazione da parte di privati sospettati di contiguità con la criminalità organizzata e per la necessità di esercitare la prelazione da parte dello Stato;
   a fronte dell'integrale versamento alle casse dello Stato degli introiti annuali, pari a circa 5 milioni di euro, frutto dei circa 500 mila visitatori, di cui 400 mila paganti, la sovrintendenza riceve circa 400 mila euro l'anno per la gestione del sito. Finora la Reggia di Caserta, a detta degli uffici contabili, ha avuto una disponibilità annua di circa 250/300mila euro; poca cosa rispetto alle risorse che sarebbero necessarie;
   oggi, con una situazione in parte compromessa, un restauro complessivo costerebbe non meno di 18 milioni di euro, inoltre per riparare i danni causati e per intervenire sui danni strutturali servono quanto prima ingenti risorse. Risorse che il Mibac, è bene ricordarlo, ha assicurato di poter versare nelle casse della Reggia a partire da quei 9,3 milioni di euro che il Ministro pro tempore Ornaghi ha garantito per affrontare sin da subito le spese più urgenti di consolidamento e salvaguardia delle parti più compromesse;
   in merito alla Reale Tenuta di Carditello, la regione Campania ha preso più di un impegno (dall'istituzione di un tavolo di concertazione tra comune, regione ed università per discutere dell'utilizzo del Real Sito rispettandone la destinazione storica e culturale, alla delibera di acquisizione al patrimonio regionale della Tenuta, allo stanziamento di fondi per la riqualificazione dell'area) e queste parole non sono, finora, seguiti i fatti –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire affinché:
    a) si preveda che l'incasso annuale della reggia di Caserta proveniente dalle visite rimanga in situ per supportare meglio la manutenzione del complesso monumentale borbonico;
    b) si proceda alla creazione di un organismo, ovviamente non solo politico, di gestione, per la valorizzazione della Reggia, con la partecipazione di enti, associazioni locali e non locali (come è avvenuto con la SiTI di Torino e la Mecenate 90) e di Confcommercio, che sappia introdurre un modello gestione competente e valorizzante (operando al contempo come cabina di regia per valorizzare altri beni culturali del territorio) a partire: dalla riqualificazione delle buffer zone del complesso vanvitelliano; dalla attivazione dei chioschi turistici esterni al monumento; dall'utilizzo della flora; dalla introduzione di un servizio di trasporto interno alla reggia e collegato alla viabilità cittadina; dall'utilizzo del parco Maria Maria Carolina; dalla risoluzione delle problematiche inerenti alla ex caserma Pollio; dalla risoluzione della questione relativa alla presenza dell'Aeronautica all'interno della Reggia con le sue criticità; dalla nascita di un ufficio unico di comunicazione sui costi di fruizione e sulle disponibilità degli spazi monumentali e comunicazione e programmazione degli eventi, traendo inevitabilmente spunto dalle esperienze di altre importanti realtà italiane e straniere come ad esempio il sito della Venaria Reale di Torino ed il museum quartier di Vienna;
    c) si definisca una grande progettualità atta a restituire il Sito Reale alla pubblica fruizione secondo la naturale vocazione del territorio;
    d) si porti finalmente a compimento il restauro della Reale Tenuta di Carditello in parte già realizzato con finanziamenti pubblici. (5-00234)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00234

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Di Benedetto chiede notizie in merito alla Reggia di Caserta ed alla Reale Tenuta di Carditello.
  Inizio riferendomi alla parte dell'interrogazione relativa alla Reggia di Caserta ed in particolare ai danni all'edificio dovuto ai crolli.
  A seguito del crollo di parte del cornicione sommitale della facciata sud del palazzo reale e di parte di una mensola del timpano lapideo di una finestra del 2 piano (lato Aeronautica) della facciata, avvenuti il 24 settembre ed il 4 ottobre 2012, riferisco che sono stati prontamente eseguiti rilievi da parte dei Vigili del fuoco che hanno prescritto il transennamento delle facciate e dei cortili per la salvaguardia della pubblica incolumità dei visitatori e del personale che ogni giorno frequenta il Palazzo.
  Va infatti ricordato che nel Palazzo Reale, oltre alla Soprintendenza, sono presenti anche altri Enti Pubblici (il Ministero della difesa con Scuola Allievi Specialisti Aeronautica Militare, la Presidenza del Consiglio con la Scuola superiore della pubblica amministrazione, l'Ente provinciale del turismo, i Corpi speciali dei ROSS e dei NAS, il rettorato della seconda Università degli Studi di Napoli oltre ai residenti del Ministero della difesa e del nostro Ministero).
  Il Ministero si è inoltre attivato immediatamente per reperire fondi dalla rimodulazione delle somme già stanziate sul programma FESR-POIn 2007-2013 e destinati alle Regioni Obiettivo Convergenza da utilizzare per il restauro delle facciate interessate dai crolli (Io stralcio di 9.300.000,00) e per un intervento di restauro generale di tutti i prospetti dell'edificio (per complessivi 22 milioni di euro). Il progetto di restauro di tali interventi, consegnato alla competente Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, è stato redatto dalla Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici artistici ed etnoantropologici di Caserta e Benevento con la consulenza dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro ed il coordinamento del Soprintendente.
  Proprio a seguito di detti crolli, e quindi in assenza di adeguate condizioni di sicurezza, il previsto vertice dei Ministri europei organizzato dall'ESA (European Space Agency) ASI (Agenzia Spaziale Italiana) per il dicembre 2012, è stato trasferito a Napoli, nonostante la disponibilità espressa dal Ministero all'ESA, di realizzare la manifestazione nel Parco della Reggia in alternativa ai due cortili già individuati.
  All'interno dell'appartamento storico, nei locali della Soprintendenza, si è tenuta pertanto solo la cena di gala già prevista per l'apertura della manifestazione.
  Per quanto riguarda la segnalazione di suppellettili, mobili e libri abbandonati nei depositi, corre l'obbligo di precisare che già dal 2010 la Soprintendenza ha proceduto al riordino delle collezioni artistiche ed alla riapertura di tutte le sale degli Appartamenti Storici (fino ad allora parzialmente chiuse al pubblico ed utilizzate come depositi impropri di quadri e suppellettili) esponendo circa 200 quadri fino ad allora non visibili dai visitatori. Tali opere sono state esposte in modo permanente negli spazi della nuova Quadreria al piano terra del II cortile (restaurata con fondi POR 2000-2006) ed in altri spazi restaurati disponibili ma non utilizzati dove sono state esposte le collezioni di arte decorativa della Reggia (dai servizi da tavola alla biancheria reale, ai paramenti sacri). Sono stati così aperti nuovi percorsi di visita, sintetizzati in una nuova Guida agli Appartamenti Storici edita appositamente. Analogamente si è proceduto allo spostamento del pregiatissimo Archivio Storico della Reggia, situato prima in spazi del tutto inadeguati, collocandolo in locali di recente restaurati siti al primo piano, più facilmente accessibili agli studiosi.
  Non risulta che spazi della Reggia siano stati destinati a matrimoni e per quanto riguarda la «esternalizzazione dei servizi» si rammenta che i servizi al pubblico presenti nel Palazzo Reale di Caserta (biglietteria, ristorazione, bookshop, audio guide eccetera) sono regolarmente affidati in concessione con contratti stipulati a norma di legge dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania con società private ai sensi dell'articolo 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
  La competente Soprintendenza inoltre, nel piano di valorizzazione annuale, ha previsto la realizzazione di mostre inerenti anche il patrimonio artistico contemporaneo, (ricordo infatti che la Reggia è sede della Collezione di arte contemporanea Terrae Motus, in virtù di legato testamentario del grande collezionista napoletano Lucio Amelio del 1992. La collezione contiene 70 opere di alcuni tra i principali maestri dell'arte contemporanea mondiale da Wharol a Rauschenberg, da Beuys a Anselm Kiefer, da Pistoletto a Kounellis per non citarne che alcuni).
  La mostra alla quale si fa riferimento – dal titolo «1961-2011. Cinquanta anni di contemporaneo in Italia dalle collezioni della Galleria Nazionale di arte moderna e Terrae Motus» – è stata concepita e realizzata nel quadro delle celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, in collaborazione con la Galleria Nazionale d'arte moderna di Roma ed ha rappresentato un importante esempio di promozione del contemporaneo tra il pubblico della Reggia ed un'ottima sinergia tra istituti del Ministero, con costi limitati e contenuti.
  Per quanto riguarda la presenza delle auto nei cortili si precisa come essa sia stata drasticamente ridotta per la chiusura di tutti gli accessi carrabili dalla Piazza Carlo III antistante la Reggia.
  Spazi di sosta per i turisti sono disponibili all'esterno della Reggia nei parcheggi del Comune di Caserta e, per il personale della Soprintendenza, nel retro dell'edificio delle Cavallerizze in prossimità di via Gasparri in una zona laterale del parco.
  La presenza di venditori ambulanti all'interno degli spazi del Palazzo Reale è un problema che da anni affligge il sito vanvitelliano e che inutilmente il personale di vigilanza in servizio presso la Soprintendenza cerca di arginare nonostante i ripetuti episodi di aggressione e di intimidazione dei quali è stato fatto oggetto.
  Per limitare il fenomeno la Soprintendenza ha predisposto lo spostamento dei locali della biglietteria e la realizzazione di tornelli per il controllo elettronico dei biglietti, nell'ottica della generale revisione del regime degli accessi al Palazzo Reale, per differenziare i flussi di utenti (turisti, utenti degli uffici, residenti, personale in servizio nei vari enti eccetera) e razionalizzarne così l'accessibilità complessiva.
  Inoltre sempre per limitare il fenomeno, la Soprintendenza soprattutto nelle giornate di maggiore affluenza di pubblico (25 aprile, 1 maggio etc.) da tempo fruisce del supporto delle Forze dell'ordine.
  Supporto che, peraltro, appare indispensabile potenziare e rendere stabile in prossimità di tutti i varchi di accesso al complesso.
  Mi preme sottolineare come episodi di scarso rispetto e di uso improprio del patrimonio si sono effettivamente verificati in giornate di eccezionale affluenza di pubblico (ad es. nella giornata del giovedì in Albis, giorno di festa per le scuole locali) ma non costituiscono di certo la norma.
  A tale proposito è auspicabile che il valore del rispetto per il patrimonio culturale sia trasmesso proprio ai più giovani attraverso la scuola. Affinché apprendano non solo che il patrimonio culturale è parte della loro identità culturale ma anche che la sua tutela e la sua conservazione, ed i relativi costi, gravano sull'intera collettività.
  In merito al problema della mancata riassegnazione allo Stato della spesa del Ministero dei proventi della biglietteria della Reggia e del Parco si fa presente che il Ministro Bray ha in varie sedi, e segnatamente al quarto punto delle linee programmatiche del Ministero illustrate il 23 maggio scorso in un'audizione presso le Commissioni VII di Camera e Senato, postulato come assolutamente prioritario un intervento normativo finalizzato a modificare le disposizioni attualmente in vigore.
  Come noto infatti non solo gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso dei musei, ma anche quelli derivanti dalla concessione di servizi al pubblico – come libreria, caffetteria, audioguide e simili – e dai canoni dovuti per la riproduzione dei beni culturali statali vengono introitati al bilancio dello Stato e riassegnati solo in minima parte, al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  Il Ministro ha richiesto anche la collaborazione del Parlamento per sostenere l'emanazione di una normativa che disponga che i proventi derivanti direttamente dagli introiti sull'utilizzo dei propri beni vengano riassegnati integralmente al Ministero, così da poterli destinare alla gestione, manutenzione e restauro conservativo ed alla migliore valorizzazione e fruizione dei complessi monumentali.
  Finora a tale richiesta non è stato dato seguito a causa della mancanza di idonea copertura.
  Per quanto riguarda il Piano di Gestione e la nuova governance della Reggia quale sito UNESCO vorrei comunicare che la Soprintendenza, già nel mese di aprile 2013, ha redatto e consegnato il Piano di Gestione del Sito UNESCO (per il primo triennio) prescritto dalla legge 77/2006, all'interno del quale sono previste e concordate – mediante un primo Protocollo di Intesa già sottoscritto dalla maggior parte dei soggetti attuatori – le iniziative di tutela e di valorizzazione dei beni del Sito, che tutti i Soggetti Attuatori, congiuntamente si sono impegnati ad individuare e a perseguire di comune accordo ed in sinergia.
  Per quanto riguarda la Reale Tenuta di Carditello mi preme precisare che questo Ministero, anche attraverso la attenta sorveglianza dei propri uffici territoriali, segue da anni e con la massima attenzione l'evolversi della situazione.
  Più volte in vari incontri e manifestazioni, nonché nelle comunicazioni agli organi di stampa la locale Soprintendenza ha lamentato la difficile situazione che riguarda tutti gli aspetti della tutela e della fruizione del complesso monumentale, continuando tuttavia a svolgere un'azione di controllo puntuale sullo stato del monumento, effettuando sopralluoghi periodici, in accordo con le forze dell'ordine e con gli altri Enti territoriali quali la Prefettura di Caserta, e con il coinvolgimento del Comando dei Carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale.
  Nell'ultimo decennio si sono susseguiti interventi di restauro che hanno riguardato la Palazzina Reale e le due ali laterali, eseguiti in alcuni casi anche con procedure d'urgenza, volti ad arginare la curva di degrado dell'intero complesso. Un ulteriore intervento più recente è ancora in corso di esecuzione ed è mirato al recupero della torre ottagona occidentale che conserva una importantissima copertura lignea originale ancora in situ.
  Per quanto concerne la questione connessa alla procedura d'asta, la Soprintendenza competente e la Direzione regionale, con il supporto dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, hanno attivato ogni misura atta a garantire che l'alienazione del complesso venga sottoposta all'autorizzazione prevista dall'articolo 56 del Codice dei beni culturali e del paesaggio onde assicurare, per quanto possibile, la salvaguardia e la tutela del sito reale.
  Vorrei segnalare che le procedure previste dagli articoli 60, 61 e 62 del predetto decreto Legislativo n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), che consentono l'esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero, della Regione e di altri Enti pubblici territoriali, possono essere attivate solo successivamente alla stipula di un atto di compravendita.
  Sempre che sussistano, naturalmente, le condizioni finanziarie.
  Questo Ministero pur non ignorando la grave situazione economica in cui versa attualmente il Paese, non può che condividere comunque qualunque proposta che miri a consentire il proseguimento dell'attività istituzionale del Ministero in merito ai necessari interventi di recupero di un complesso, che rappresenta uno degli episodi più ricchi della cultura architettonica di età borbonica.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

CASERTA,CASERTA - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

patrimonio culturale

cultura regionale

politica culturale

protezione dell'ambiente