Legislatura: 17Seduta di annuncio: 817 del 20/06/2017
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 20/06/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/06/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 21/06/2017 Resoconto LATRONICO COSIMO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI RISPOSTA GOVERNO 21/06/2017 Resoconto GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 21/06/2017 Resoconto LATRONICO COSIMO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
DISCUSSIONE IL 21/06/2017
SVOLTO IL 21/06/2017
CONCLUSO IL 21/06/2017
LATRONICO. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
il 17 maggio 2017 la Commissione europea, nell'ambito della procedura di infrazione 2011/2215, ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per la mancata bonifica o chiusura di 44 discariche, ex articolo 14 della direttiva 1999/31/CE;
l'Italia era tenuta, entro il 16 luglio 2009, a bonificare o chiudere le discariche autorizzate o già in funzione prima del 16 luglio 2001, rendendole conformi alle normative vigenti. Malgrado il tempo concesso, l'Italia non ha adottato misure per bonificare o chiudere le citate discariche, dislocate tra Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Friuli Venezia Giulia, pertanto è scattato, inevitabilmente, il deferimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea;
secondo le informazioni fornite dalla Commissione europea, sono 44 i siti che rappresentavano ancora una minaccia per la salute e l'ambiente e il 52,3 per cento del totale è collocato sul territorio della regione Basilicata;
il ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione europea potrebbe comportare, ancora una volta, per il nostro Paese una condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie (composte da una somma forfettaria e da penalità giornaliere). Rispetto alle sanzioni già pagate dall'Italia, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Sandro Gozi, ha recentemente dichiarato che, al 21 marzo 2017, il nostro Paese ha versato all'Unione europea ben 329 milioni di euro, dei quali 141 milioni di euro per la sentenza relativa alle «discariche abusive»;
in merito alla situazione della Basilicata non può non tornare alla memoria quanto scritto nella relazione conclusiva dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti istituita nella XVI legislatura, che rappresentava la situazione del ciclo dei rifiuti in Lucania come «l'esempio lampante di quanto possa essere inefficiente la gestione dei rifiuti anche in una regione ove vi è una produzione contenuta degli stessi», sottolineando come il problema non fosse tanto quello relativo ai quantitativi di rifiuti prodotti, «quanto piuttosto quello della razionale predisposizione di un sistema di gestione idoneo a consentire lo smaltimento e/o il riciclo dei rifiuti in ossequio alle prescrizioni imposte a livello europeo e nazionale» –:
quali iniziative di competenza intenda adottare per evitare un'ennesima condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia dell'Unione europea e, in particolare, per mettere a norma o chiudere definitivamente i siti presenti sul territorio della Basilicata, regione che già deve affrontare le gravi problematiche legate alle discariche abusive e alle questioni ambientali connesse all'industria petrolifera. (3-03093)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):deposito dei rifiuti
procedura CE d'infrazione
rifiuti