Legislatura: 17Seduta di annuncio: 721 del 10/01/2017
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 10/01/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 11/01/2017 Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 11/01/2017 Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA) REPLICA 11/01/2017 Resoconto CAPELLI ROBERTO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 11/01/2017
SVOLTO IL 11/01/2017
CONCLUSO IL 11/01/2017
CAPELLI. —
Al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
recentemente si è appreso che circa la metà dei detenuti islamici presenti in Italia accusati di terrorismo internazionale e inserita nei circuiti di alta sicurezza è detenuta in due carceri della Sardegna (20 su un totale di 44) e che sono 373 i detenuti stranieri nelle carceri italiane che risultano sotto sorveglianza per rischio radicalizzazione;
il sindacato di polizia lamenta, in Sardegna, una carenza di organico rispetto al numero di detenuti presenti nelle carceri isolane e una situazione di disagio, tenuto conto che, rispetto al passato, la tipologia dei detenuti presenti in Sardegna è cambiata;
il Presidente del Consiglio dei ministri, Gentiloni, in una conferenza stampa con il Ministro dell'interno, Marco Minniti, al termine dell'incontro con la Commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell'estremismo jihadista, ha dichiarato che il percorso di radicalizzazione si sviluppa soprattutto in alcuni luoghi: nelle carceri da un lato e nella rete dall'altro;
risulta all'interrogante che tra gli strumenti di prevenzione tesi alla de-radicalizzazione dei soggetti a rischio possa essere prevista anche la misura del trasferimento dei detenuti islamici definiti di bassa pericolosità nelle vecchie colonie agricole penali, dove potrebbero godere di un regime più aperto che gli consenta di orientarsi ad abbandonare propositi di aggressione;
ferma restando la convinzione dell'utilità dei regimi alternativi alla detenzione, desta stupore immaginare questa ultima misura per il caso in questione;
infatti, ad oggi, le colonie agricole penali risultano ubicate unicamente in Sardegna e, pertanto, ai detenuti già presenti sull'isola, verrebbe ad aggiungersene un numero imprecisato;
come accaduto anche in passato per i detenuti sottoposti al regime del 41-bis del codice di procedura penale, l'isola diventerebbe di fatto l'unica regione a farsi carico del problema, in spregio al principio dell'equa distribuzione sul territorio nazionale dei detenuti;
sarebbe necessario conoscere il numero esatto dei detenuti islamici accusati di terrorismo internazionale già inseriti nei circuiti di alta sicurezza della Sardegna e la loro destinazione, in modo da comprendere quali misure di controllo e monitoraggio siano attualmente previste nei loro confronti e se essi possano in qualche modo interagire con detenuti comuni o appartenenti alla criminalità organizzata –:
se corrisponda al vero la notizia secondo la quale è in corso di studio l'ipotesi di trasferire i detenuti islamici individuati di bassa pericolosità presso le colonie agricole penali e, in caso positivo, quale sia il numero dei soggetti potenzialmente interessati al trasferimento.
(3-02685)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):detenuto
sicurezza pubblica
trasferimento di detenuti