Legislatura: 17Seduta di annuncio: 671 del 13/09/2016
Primo firmatario: DALL'OSSO MATTEO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2016 CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2016 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2016 CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2016 COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/09/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 14/09/2016 Resoconto DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 14/09/2016 Resoconto POLETTI GIULIANO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 14/09/2016 Resoconto TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 14/09/2016
SVOLTO IL 14/09/2016
CONCLUSO IL 14/09/2016
DALL'OSSO, TRIPIEDI, CIPRINI, LOMBARDI, CHIMIENTI e COMINARDI. –
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. – Per sapere – premesso che:
nel corso delle ultime settimane il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Istat hanno comunicato i dati sul mercato del lavoro relativi al secondo trimestre 2016;
sul piano dei licenziamenti si sono registrati ben 221.186 casi, oltre 15 mila in più rispetto allo stesso trimestre 2015, pari a +7,4 per cento. Al tempo stesso si è rilevato un calo consistente nelle attivazioni di nuovi contratti di lavoro che, sempre con riferimento allo stesso periodo dell'anno 2015, calano di oltre il 12 per cento. D'altro canto già nel primo trimestre del 2016 Inps rilevava, con riferimento al medesimo periodo del 2015, un trend negativo nel numero di assunzioni che è stato ampiamente confermato nei tre mesi successivi;
il dato si fa ancora più preoccupante andando a focalizzare sulle tipologie di rapporto di lavoro attivato: quelli a tempo indeterminato si fermano a 392.043, il 29,4 per cento in meno rispetto al 2015 (-163.099). Calano, al pari, anche i contratti di collaborazione (-25,4 per cento), e quelli a tempo determinato (-8,7 per cento). Da queste riduzioni sono maggiormente colpite le donne (-15,2 per cento) rispetto agli uomini (-2,4 per cento);
sempre secondo i dati di flusso pubblicati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è registrata una riduzione nel numero di stabilizzazioni dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e da apprendistato a tempo indeterminato; mentre sul fronte delle cessazioni dei rapporti di lavoro, pur registrandosi un calo pari al 12,4 per cento, va rilevato come siano aumentati il numero di cessazioni decise dai datori di lavoro (+81 per cento) mentre siano calate quelle richiesta dai lavoratori (-24,9 per cento);
i dati del mercato del lavoro del secondo trimestre 2016 rilevati da Istat segnalano invece un saldo netto rispetto al medesimo periodo del 2015 di 189 mila rapporti di lavoro attivati, pari al + 0,8 per cento. Dati analoghi si riscontrano con riferimento alle tipologie di contratto dove i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti dello 0,3 per cento e quelli a tempo determinato del 3,2 per cento;
l'apparente contrapposizione tra i dati pubblicati dall'Istat e quelli rilevati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali si fonda sulla differenza tra flussi e stock. I primi registrano l'andamento con riferimento al periodo di rilevazione, mentre i secondi rappresentano un'istantanea scattata al termine del periodo di riferimento;
in tal senso gli interroganti ritengono opportuno e fondamentale sottolineare come, guardando al trend complessivo, anche se i saldi possono risultare positivi, si registri, a partire dall'avvio degli sgravi a favore dell'occupazione, ovvero dal varo del cosiddetto Jobs act, fino ad oggi, un progressivo e costante calo negli effetti positivi che il Governo aveva vantato a partire dal 2015. Trend che si correla in maniera preoccupante man mano che si avvicina il termine degli incentivi all'assunzione previsti dal richiamato provvedimento legislativo;
tendenza, questa, che peraltro evidenzia un ricorso ai licenziamenti sempre maggiore soprattutto in virtù del doppio sistema di (non) tutele, entrato in vigore con il Jobs act: chi è stato assunto prima del 2015 ha ancora la copertura dell'articolo 18, mentre chi è stato assunto dopo no. Il risultato di questa bipartizione è, da un lato, quello di aver vincolato gli assunti «pre Jobs act» al proprio posto, perché cambiare ora lavoro sarebbe controproducente; dall'altro lato quello di avere stabilizzato solo la precarietà degli assunti «post Jobs act»;
dai dati emersi negli ultimi giorni appare altresì evidente, vieppiù alla luce del generale rallentamento della crescita economica a livello internazionale (con il prodotto interno lordo fermo da inizio 2016), come senza alcun tipo di politica del lavoro che sia strutturale e non solo propagandistica, non si possa creare lavoro né sviluppare un'occupazione che si fondi su equità e, al tempo stesso, economicità e produttività –:
quali misure il Ministro interrogato intenda adottare al fine di arrestare il tracollo di occupati che, in virtù del costante trend negativo, sarà possibile registrare nei mesi a venire a causa della conclusione della campagna di incentivi ad hoc previsti dal 2015. (3-02482)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):contratto di lavoro
politica occupazionale
lavoro temporaneo