ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02425

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 662 del 26/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/07/2016
Stato iter:
27/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/07/2016
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/07/2016
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 27/07/2016
Resoconto BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/07/2016

SVOLTO IL 27/07/2016

CONCLUSO IL 27/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02425
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Martedì 26 luglio 2016
modificato
Mercoledì 27 luglio 2016, seduta n. 663

   BRUNETTA e OCCHIUTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   a parere degli interroganti la pessima impostazione della politica economica del Governo Renzi si mostra in tutta la sua evidenza attraverso la lettura dei numeri, che, impietosi, certificano gli errori di quanto previsto nel documento di economia e finanza presentato ad aprile 2016;
   nel documento di economia e finanza la crescita reale del prodotto interno lordo nel 2016 è stata stimata dall'Esecutivo all'1,2 per cento quando tutti gli outlook sul nostro Paese dicevano che sarebbe arrivata a stento all'1 per cento. Allo stesso modo, è stato inserito un tasso di inflazione dell'1 per cento, quando al massimo sarà poco più di zero (l'acquisito a giugno 2016 è –0,2 per cento);
   oggi la situazione può solo peggiorare, con la crescita nominale (quella che conta ai fini del rispetto dei parametri di Maastricht, data da crescita reale più inflazione) che a fine anno finirà per essere meno della metà rispetto a quella prevista dal Governo ad aprile 2016 (meno dell'1 per cento a fronte del 2,2 per cento previsto ad aprile 2016);
   per non parlare delle precedenti previsioni di ottobre 2015, quando l'Esecutivo aveva stimato una crescita del prodotto interno lordo dell'1,6 per cento a cui si aggiungeva un'inflazione all'1 per cento, quindi una crescita nominale del 2,6 per cento: i numeri, a parere degli interroganti, dimostrano dunque che i conti pubblici sono sempre stati «gonfiati», con tutta evidenza con l'obiettivo di giustificare una politica di spesa volta semplicemente ad acquisire facile consenso;
   servirà, quindi, una manovra correttiva da 30-40 miliardi di euro per coprire il buco della minor crescita (almeno 16 miliardi di euro, senza considerare l'effetto Brexit), sterilizzare le clausole di salvaguardia (15 miliardi di euro, per evitare l'aumento dell'iva) e finanziare le cosiddette «spese indifferibili» come le missioni internazionali e le risorse per gli ammortizzatori sociali (altri 10 miliardi di euro circa);
   per non parlare della situazione del sistema bancario italiano: gli stress test della Banca centrale europea, che saranno pubblicati il 29 luglio 2016, potrebbero portare l'intero sistema al collasso, con un giudizio negativo soprattutto su Monte dei paschi di Siena;
   in tema di banche, in particolare, la stampa dei giorni scorsi ha riportato dichiarazioni di autorevoli esponenti della stessa maggioranza, parimenti critiche nei confronti dell'operato del Governo e, nello specifico, del Ministro interrogato, giudicato inadeguato;
   davanti alla situazione che vive il sistema bancario, è infatti inaccettabile continuare a ripetere che il sistema bancario è solido come emerge anche da alcune di tali dichiarazioni: «tutti quelli che da mesi lo ripetono, andrebbero messi tra gli ignavi. È solido il risparmio degli italiani, è basso il debito privato, ma le aziende sono in crisi e le banche sono aziende. Su questo tema non ho trovato un Ministero dell'economia e delle finanze all'altezza della sfida. Mi dispiace dirlo, ma (...) di fronte all'ennesimo “vorrei ma non posso” non si può più tacere»;
   non si può tacere, e non si può voltare la testa dall'altra parte, soprattutto se le vittime delle politiche scellerate dell'Esecutivo sono il sistema bancario italiano, i correntisti e i piccoli risparmiatori italiani. Negli ultimi 18 mesi si sono susseguiti quattro decreti sulle banche inutili e dannosi, per non parlare dell'atteggiamento tenuto sulla vicenda del Monte dei paschi di Siena e della «soluzione di mercato» per l'aumento di capitale. Se va male «paga lo Stato, senza neanche sapere se funzionerà». L'unica certezza dell'operazione è che Jp Morgan, che la organizza, ci guadagnerà 80-100 milioni di euro in ogni caso; questo dato è significativo, e non va sottovalutato alla luce di quanto accaduto non molto tempo fa in Grecia, dove la Goldman sachs con una mano faceva l’advisor del Governo greco per il debito e con l'altra invitava i clienti a vendere –:
   quali siano le iniziative che il Ministro interrogato intende intraprendere per superare le criticità esposte in premessa, con specifico riferimento alla drammatica situazione del sistema bancario, in particolare alla luce dei prossimi risultati degli stress test, e se, a tal proposito, intenda procedere attraverso un’«operazione verità» direttamente in Parlamento, riferendo in maniera puntuale sulla grave crisi in atto, per ricercare una soluzione condivisa ad un problema che coinvolge l'intero Paese. (3-02425)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

crescita economica

sviluppo economico

missione d'inchiesta