ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02391

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 652 del 12/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2016
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2016
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2016
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2016
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/07/2016
Stato iter:
13/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2016
Resoconto SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2016
Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 13/07/2016
Resoconto FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/07/2016

SVOLTO IL 13/07/2016

CONCLUSO IL 13/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02391
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo presentato
Martedì 12 luglio 2016
modificato
Mercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653

   FERRARESI, SARTI, BONAFEDE, AGOSTINELLI, BUSINAROLO e COLLETTI. – Al Ministro della giustizia . – Per sapere – premesso che:
   nell'ambito dell'inchiesta «labirinto» sulle tangenti nei Ministeri e nei grandi enti pubblici, coordinata dalla procura di Roma che ha coinvolto cinquanta indagati, fra i quali il parlamentare Marotta, il segretario della Democrazia cristiana Giuseppe Pizza ed il faccendiere Raffaele Pizza, e che ha portato, su ordine del giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Roma, a ventiquattro misure cautelari e sequestri per dodici milioni di euro per reati che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla corruzione e riciclaggio, alla truffa ai danni dello Stato e all'appropriazione indebita, è emerso un filone di indagine – oggi stralciato per diventare oggetto di un'apposita inchiesta – dedicato alla gestione del Tiap, il sistema di informatizzazione del settore penale;
   dalle indagini svolte risulterebbe, infatti, che l'attenzione della cosiddetta «cricca» politico-imprenditoriale si sarebbe concentrata, nel tempo, sulle relazioni da intessere all'interno del Ministero della giustizia al fine di acquisire – senza pubblica gara – la fornitura del servizio di manutenzione e gestione dei servizi informatici Tiap, ad oggi in uso in alcune procure, inclusa quella di Roma, per poi estendere tali servizi a tutte le procure italiane;
   in particolare, gli investigatori, in base ad alcune intercettazioni risalenti al 2015 raccolte nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari, ritengono che il progetto ideato dagli imprenditori coinvolti nelle indagini «potrebbe rappresentare – e forse già rappresenta – un rischio devastante per il sistema giudiziario», annotando che il sistema «attualmente in uso presso codesta procura (di Roma), evidenzia anche criticità di gestione del sistema, in termini di riservatezza degli atti, posto che lo stesso recepisce e controlla anche atti riservati, in quanto afferenti la fase di indagine preliminare (...)»;
   come riportato da Il Mattino on line, nell'articolo «L'inchiesta tra Roma e Napoli spie nei computer dei pm» dell'8 luglio 2016, dalle intercettazioni emergerebbe «con chiarezza che gli imprenditori Danilo Lucangeli, di Sky Media, e Gianni Nastri, legale rappresentante di Siline spa e di Europower technologies, aspirano a gestire il sistema nazionale che, sono stati informati da fonti istituzionali, sarà esteso a tutte le procure. Con Raffaele Pizza discutono di guadagni e dell'affare ma, soprattutto, dimostrano di potere accedere agli atti riservati. Parlando dell'amico Mario Luciani, dirigente del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, promosso a direttore generale dopo essere stato indagato e perquisito, si dicono che avranno notizie sulle informazioni riservate. Dice Lucangeli: “Adesso sto facendo delle verifiche in procura tramite Gianni Nastri per verificare come è attenzionato, perché lui lo può vedere questo su Roma e solo dopo si potrà procedere”. Annotano i militari: “A questo proposito è bene rimarcare il fatto che attualmente personale della Siline spa (società di Nastri) è presente presso codesti uffici giudiziari per la gestione del sistema Tiap”»;
   in altre parole gli investigatori hanno reso edotta la procura di Roma del pericolo insito nelle frasi di un imprenditore, intercettato nel gennaio 2015, «che asserisce di poter fare dei controlli in procura della Repubblica (...), in quanto in grado di accedere ai fascicoli giudiziari», tramite la società che oggi gestisce il sistema Tiap;
   a questo fine, dalle carte dell'inchiesta risulta, altresì, che viene interessato al progetto un esponente della segreteria nazionale del Partito democratico, Ernesto Carbone, che, sostiene Lucangeli – titolare di un applicativo gestionale, definito Exisquer in grado di integrare il funzionamento di Tiap –, se ne occupa «verificandone la validità presso la procura della Repubblica di Roma». «Dovremmo immaginare qual è il percorso politico commerciale per far sì che più velocemente possibile riusciamo a far sì che la Presidenza del Consiglio dei ministri faccia questo decreto ministeriale per il riuso del software Tiap (...) di soluzioni tecnologiche innovative, perché di fatto quel software di proprietà del Ministero della giustizia è già in uso nelle procure più importanti (...) è già stato validato da Ernesto Carbone»;
   nella «rete» di rapporti intessuti dalla «cricca», tesi a realizzare il progetto di estensione del sistema di gestione telematica del settore penale da alcune procure all'intero sistema giudiziario italiano, risultano contatti interni allo stesso Ministero della giustizia, con l'attivazione del consigliere economico del Ministro interrogato, Roberto Rao, il quale avrebbe predisposto in favore dei citati imprenditori un incontro al Ministero per la presentazione del progetto con l'allora Vice Ministro Costa –:
   se – alla luce della disponibilità che sembrerebbe emergere da parte di vertici politico-istituzionali del Ministero della giustizia in relazione a un disegno imprenditoriale, di fatto, tale da consentire il controllo da parte di privati dell'intera attività delle procure della Repubblica – possa chiarire se l'incontro, favorito dal consigliere economico del dicastero Rao, tra l'allora Vice Ministro Costa e gli imprenditori coinvolti nell'inchiesta di cui in premessa sia effettivamente avvenuto, se il citato sistema di gestione digitale degli atti processuali del settore penale – in capo a società private, ancorché il software sia di proprietà pubblica – in uso presso importanti procure della Repubblica sia stato utilizzato impropriamente, se sia stato sottoposto ad accertamenti – e quali – circa il livello di vulnerabilità da parte di privati e di riservatezza delle indagini e dei processi e, in caso contrario, se non ritenga indispensabile dar luogo ad un'immediata verifica – di concerto con le procure interessate – per individuare eventuali indebite intromissioni all'interno di tale sistema. (3-02391)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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