ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01799

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 511 del 27/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 27/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/10/2015
Stato iter:
28/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/10/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 28/10/2015
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 28/10/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/10/2015

SVOLTO IL 28/10/2015

CONCLUSO IL 28/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01799
presentato da
GALGANO Adriana
testo presentato
Martedì 27 ottobre 2015
modificato
Mercoledì 28 ottobre 2015, seduta n. 512

   GALGANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
    l'azienda leader del comparto produttivo degli elettrodomestici Antonio Merloni spa il 14 ottobre 2008 è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria ai sensi del decreto-legge n. 347 del 2003 (cosiddetta «legge Marzano») e i commissari straordinari, una volta verificata e formalizzata l'impossibilità di procedere con una gestione in continuità dell'attività produttiva, hanno formalizzato al Ministero dello sviluppo economico, già nell'aprile 2009, la proposta di un programma di cessione dei complessi aziendali;
   il 21 novembre 2011, presso il Ministero dello sviluppo economico, veniva siglato l'accordo sindacale propedeutico alla cessione del ramo di azienda attivo della Antonio Merloni spa al gruppo Porcarelli, titolare del marchio Qs group spa, attraverso J.P. industries spa; l'accordo prevedeva l'acquisizione da parte di J.P. industries spa, entro dicembre 2011 e con efficacia dal 1o gennaio 2012, degli stabilimenti produttivi situati a Fabriano (Santa Maria e Maragone) e a Nocera Umbra (Gaifana), di 700 rapporti di lavoro del personale dipendente, nonché dei marchi Ardo e Seppelfricke;
   il costo della cessione, approvato dal comitato di vigilanza previsto dalla «legge Marzano», è stato pari a circa 10 milioni di euro, più 3 milioni di euro di crediti a cui il gruppo Porcarelli ha rinunciato e che vantava nei confronti della precedente gestione della Ardo;
   il 20 febbraio 2012 un gruppo di banche creditrici della precedente gestione A. Merloni (Mps gestione crediti banca spa, Unicredit management bank, Banca delle Marche, Banca popolare di Ancona, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Banca Cr di Firenze, Banca dell'Adriatico) ha presentato ricorso per chiedere l'annullamento della suddetta cessione;
   in primo e in secondo grado i giudici hanno dato ragione alle banche e ora il contenzioso arriverà alla Corte di cassazione, che dovrebbe pronunciarsi in merito nell'autunno 2015. Una sentenza che, se dovesse riconfermare le precedenti, rischia di avere delle conseguenze drammatiche sulla tenuta del tessuto economico e sociale di una parte consistente del territorio umbro;
   nel marzo del 2015 presso il Ministero dello sviluppo economico è stato siglato con le regioni Marche ed Umbria l'accordo che ha previsto la proroga di due anni dell'accordo di programma di reindustrializzazione dell'area interessata dell'ex Antonio Merloni spa, che dovrebbe consentire anche una rimodulazione di questo strumento (35 milioni di euro per il rilancio dell'intera fascia appenninica);
   tuttavia, sull'accordo di programma e sull'acquisto degli stabilimenti ex Merloni da parte della J.P. industries spa del gruppo Qs group di Giovanni Porcarelli pesa l'incertezza derivante dal contenzioso giudiziario intrapreso dalle banche creditrici;
   dal 12 ottobre 2015, inoltre, oltre 200 lavoratori dell'azienda sono senza ammortizzatori sociali perché la cassa integrazione è scaduta. I sindacati hanno evidenziato come «passeranno da poco più di 600 euro al mese a non percepire nulla. La realtà è drammatica anche perché si tratta prevalentemente di persone tra i 40 e 50 anni, difficilmente ricollocabili nel mercato del lavoro e lontanissimi dalla pensione» –:
   quali azioni intenda il Governo mettere in campo per evitare che i lavoratori interessati restino senza alcun reddito e quali misure intenda attuare per salvaguardare l'economia di un vastissimo territorio, com’è la fascia appenninica di Umbria e Marche. (3-01799)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

acquisizione d'impresa

banca

societa' per azioni