Legislatura: 17Seduta di annuncio: 492 del 29/09/2015
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 29/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 29/09/2015
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 29/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 30/09/2015 Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 30/09/2015 Resoconto RENZI MATTEO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 30/09/2015 Resoconto SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 30/09/2015
SVOLTO IL 30/09/2015
CONCLUSO IL 30/09/2015
SORIAL, AGOSTINELLI, ALBERTI, BARONI, BASILIO, BATTELLI, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, PAOLO BERNINI, NICOLA BIANCHI, BONAFEDE, BRESCIA, BRUGNEROTTO, BUSINAROLO, BUSTO, CANCELLERI, CARIELLO, CARINELLI, CASO, CASTELLI, CECCONI, CHIMIENTI, CIPRINI, COLLETTI, COLONNESE, COMINARDI, CORDA, COZZOLINO, CRIPPA, DA VILLA, DADONE, DAGA, DALL'OSSO, D'AMBROSIO, DE LORENZIS, DE ROSA, DEL GROSSO, DELLA VALLE, DELL'ORCO, DI BATTISTA, DI BENEDETTO, LUIGI DI MAIO, MANLIO DI STEFANO, DI VITA, DIENI, D'INCÀ, D'UVA, FANTINATI, FERRARESI, FICO, FRACCARO, FRUSONE, GAGNARLI, GALLINELLA, LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, GRANDE, GRILLO, L'ABBATE, LIUZZI, LOMBARDI, LOREFICE, LUPO, MANNINO, MANTERO, MARZANA, MICILLO, NESCI, NUTI, PARENTELA, PESCO, PETRAROLI, PISANO, RIZZO, PAOLO NICOLÒ ROMANO, RUOCCO, SARTI, SCAGLIUSI, SIBILIA, SPADONI, SPESSOTTO, TERZONI, TOFALO, TONINELLI, TRIPIEDI, VACCA, SIMONE VALENTE, VALLASCAS, VIGNAROLI, VILLAROSA e ZOLEZZI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
nel corso di una recente trasmissione tv, il Presidente del Consiglio dei ministri Renzi ha dichiarato: «Si guardi ai costi di Palazzo Chigi prima e dopo la cura: noi stiamo facendo i tagli sulla spesa pubblica»; tuttavia, nel 2014 il Presidente Renzi risulta aver speso 140 milioni di euro più del 2013 e sforato le previsioni di spesa di mezzo miliardo di euro: il bilancio preventivo 2014, infatti, fissava la spesa massima a 3,1 miliardi di euro, ovvero 570 milioni di euro in meno rispetto a quelli effettivamente spesi;
anche per quanto riguarda il 2015, non c’è risparmio: secondo il bilancio di previsione 2015 di della Presidenza del Consiglio dei ministri (redatto sulla base di quello del 2014 risultato esser già «sballato» di mezzo miliardo di euro), quasi tutto il risparmio, stimato in 1,75 miliardi di euro (le spese totali passano da 3,11 a 1,33 miliardi di euro), è da attribuirsi in realtà al passaggio a livello contabile della protezione civile e dei suoi mutui al Ministero dell'economia e delle finanze, come spiegato dalle tabelle e dalla «nota preliminare»;
risulterebbe inoltre che la Presidenza del Consiglio dei ministri abbia preso in leasing un nuovo Airbus, probabilmente un A340, grande il doppio dell'attuale A319, senza rivelare l'entità della spesa, che comunque in media, secondo i prezzi di mercato, dovrebbe essere intorno agli 800 mila euro a settimana, per un totale di una quarantina di milioni di euro l'anno. Secondo il generale Leonardo Tricarico, questa sarebbe «un'operazione finanziaria poco vantaggiosa come dimostrano i precedenti (...) quanto verrebbe usato il super-Airbus? L'attuale A319 può già portare fino a 50 persone fino a 8.500 chilometri senza scalo, quante volte sono necessarie prestazioni maggiori? L'esperienza suggerisce pochissime»;
tra le voci di spesa vi sarebbero: 118 mila euro per «il servizio di piante interno» e 256 mila euro per l’«anagrafica di postazioni arredi», nonché i quasi 600 mila euro stanziati per i sondaggi, dunque cinque volte più di quanto spese il Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore Letta per la stessa voce; inoltre, ci sono i costi per le assunzioni di esterni come i due vicesegretari generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, Raffaele Tiscar e Salvo Nastasi;
la sbandierata spending review della Presidenza del Consiglio dei ministri si sarebbe concentrata su qualche dipartimento interno, come quello dell'integrazione che è stato soppresso, e su programmi di intervento come «le provvidenze all'editoria», le «politiche per la famiglia» e il servizio civile;
sempre dal bilancio di previsione 2015, si rileva che il segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, struttura alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei ministri, nel 2015 spenderà per il suo solo funzionamento 42,7 milioni di euro in più rispetto al limite 2014, già superato; in generale, il budget della segreteria generale è stimato in crescita di 63,2 milioni di euro;
infine, nel dicembre 2014 sarebbe stato ordinato un «mega appalto» Consip per il noleggio di circa 6 mila automobili di servizio per la pubblica amministrazione, come riportato da Il Fatto quotidiano, con una base d'asta di 106 milioni di euro, questo nonostante la lotta alle «auto» blu fosse stata uno dei cavalli di battaglia del Presidente del Consiglio dei ministri Renzi, che si vantava di aver fatto abolire 3 mila «auto blu» in pochi mesi; in questo modo, rispetto al 2013, sotto i Governi Monti e Letta, Consip pagherebbe ben 26 milioni di euro in più, per quasi 2 mila vetture in più, senza dimenticare che Mario Monti aveva addirittura cancellato la gara;
negli ultimi sette anni il numero delle persone in povertà assoluta in Italia è più che raddoppiato, passando dagli 1,8 milioni del 2007 ai 4,1 milioni del 201, e manca ancora una misura universale di sostegno economico contro la povertà, ritenuta «non è più rinviabile» dalla Caritas, nel suo rapporto «Le politiche contro la povertà in Italia – Dopo la crisi costruire il welfare» presentato il 15 settembre 2015, in cui viene rimarcata «la responsabilità dello Stato centrale rispetto alla tutela dei diritti dei poveri, che si sarebbe potuta esercitare, e non si è finora esercitata, attraverso l'introduzione di una misura universale contro la povertà. Questa assenza, all'origine anche dei problemi di frammentazione e parzialità delle misure esistenti, sarebbe più che mai da colmare e il tema sembra solo ora guadagnare attenzione nel dibattito pubblico, grazie a diverse iniziative di movimenti, associazioni e partiti politici»;
i fondi nazionali per le politiche sociali, dall'inizio della crisi, sono stati più che dimezzati, passando dai 3.169 milioni di euro del 2008 ai 1.233,70 milioni di euro del 2015, mentre nella legge di stabilità per il 2015 si è provveduto alla cancellazione del fondo per l'acquisto dei beni alimentari per i più bisognosi (fead);
in nome della spending review, il Governo Renzi nel 2015 ha eseguito tagli lineari alle regioni per 4 miliardi di euro, 2,3 dei quali si sono abbattuti sulla sanità, ai comuni per 1,2 miliardi di euro e alle province per 1 miliardo di euro e altri tagli sulla sanità sarebbero in procinto di essere effettuati nell'ambito del disegno di legge di stabilità per il 2016: demolire, in pieno contrasto con l'articolo 32 della Costituzione, il modello di un servizio sanitario nazionale pubblico, equo e universalistico;
non è stato ancora portato a termine il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, poiché un terzo delle spese arretrate deve ancora essere saldato; infatti, secondo quanto riportato dal sito del Ministero dell'economia e delle finanze, che l'11 agosto 2015 ha inserito i dati nella sezione dedicata del sito che non veniva aggiornata da gennaio 2015, solo 38,6 miliardi di euro su quasi 57 stanziati sono stati girati alle aziende, a cui ora vanno aggiunti i 2,9 miliardi di euro previsti dal «decreto-legge enti locali», e questo nonostante le imprese italiane siano ancora in gravi difficoltà;
le attività di controllo sugli enti cooperativi, che dal 2006 sono compito del Ministero dello sviluppo economico, sono ferme a causa della legge di stabilità per il 2015 che ha ridotto il trasferimento a un solo milione di euro, dai 12 del 2014;
anche l'annunciato pacchetto di riduzione delle imposte avrà secondo il rapporto Caritas un'utilità quasi nulla per le fasce di popolazione meno abbiente, dal momento che solo il 35 per cento delle famiglie in povertà assoluta paga la Tasi, mentre la rimodulazione degli scaloni Irpef prevista per il 2018 avrà scarsi effetti per la maggioranza delle famiglie povere, dal momento che, analizzando la percentuale di famiglie che pagano un'Irpef positiva (quella per le quali è zero) e quella delle famiglie che ricevono un credito di imposta dopo l'introduzione del bonus degli 80 euro al mese, si evidenzia come nel primo 5 per cento delle famiglie, tutte di fatto in povertà assoluta, l'attuale sistema di interventi pubblici risulti infatti essere del tutto inadeguato per volume di risorse economiche dedicate, con una distribuzione della spesa pubblica decisamente sfavorevole ai poveri: al 10 per cento della popolazione con minore reddito è destinato il 3 per cento della spesa sociale complessiva e il 7 per cento della spesa per protezione sociale non pensionistica; inoltre, l'Italia ha una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla povertà che risulta essere inferiore alla media dei Paesi dell'area-euro: solo lo 0,1 per cento del prodotto interno lordo rispetto allo 0,5 per cento che rappresenta la media dei Paesi dell'eurozona –:
alla luce di quanto esposto in premessa, se il Presidente del Consiglio non ritenga di chiarire al più presto le motivazioni di tale mancato taglio delle spese della Presidenza del Consiglio dei ministri, auspicato, necessario e secondo gli interroganti moralmente indifferibile, considerati la situazione economica del Paese ed i sacrifici che il Governo chiede ogni giorno ai cittadini italiani, e se non intenda adottare in tempi brevi azioni che vadano nella direzione dell'istituzione di una misura universale di sostegno economico contro la povertà come il reddito di cittadinanza, volte a contrastare efficacemente l'indigenza e auspicate più volte anche dal rapporto Caritas di cui in premessa. (3-01733)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):zona euro
poverta'
detrazione fiscale